I CASI DI MALTRATTAMENTO SONO INFINITI

Gli animali non godono delle giusta ed efficace protezione da parte della legge e subiscono ogni giorno, ovunque, efferate violenze di ogni genere.

Un esempio? Un pastore che, vicino a Trento, afferra e colpisce gli animali a calci, si sdraia su una pecora, le afferra la testa e le storce il collo. Poi colpisce un agnellino con un pugno e lo scaraventa al suolo. 

E i cavalli costretti a trainare le carrozzelle sotto il sole estivo? O a correre e correre in preda ai fumi del doping? E gli uccellini accecati e costretti al canto e a diventare mortali richiami per altri volatili? E i felini schiavizzati nei circhi, come Kimba che è scappato da Ladispoli?  

Non dimentichiamo il gatto Leone, scuoiato vivo, il cane Aron, legato e bruciato e il gatto Grey spinto con un calcio a morire nelle acque gelide di una fontana, ma ricordiamo che i casi di maltrattamento sono infiniti.

MAI PIÙ MALTRATTAMENTI!

Chiediamo ai deputati della Commissione Giustizia della Camera, a tutti i parlamentari e al Ministro della Giustizia Carlo Nordio di approvare subito la Legge per inasprire le pene relative ai maltrattamenti contro gli animali.

Lo facciamo per tutti gli animali vittime di una crudeltà a cui dobbiamo dire basta, ora!

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INSIEME POSSIAMO CAMBIARE LE COSE

Per loro e per tutti gli altri animali maltrattati chiediamo ai deputati della Commissione Giustizia della Camera, a tutti i parlamentari e al Ministro della Giustizia Carlo Nordio una legge più severa ed efficace contro chi maltratta gli animali!

PREMESSO CHE:

  • secondo il Rapporto Zoomafia 2023 della LAV in Italia ogni 55 minuti viene fatta una denuncia per reati contro gli animali;
  • la Legge 189 del 2004 ha rappresentato, con la modifica del Codice penale, un importante passo avanti nella prevenzione e repressione dei reati di maltrattamento degli animali;   
  • da allora sono state centinaia le sentenze di condanna ottenute contro maltrattatori “occasionali”, seriali e attività economiche come “Green Hill”, l’allevamento di beagle destinati alla vivisezione. Atti prima praticamente impossibili;   
  • la Legge in vigore ha però 25 anni d’età, va rafforzata, chiarita in alcuni punti, allineata al Trattato Europeo di Lisbona che ha riconosciuto gli animali come esseri senzienti e va resa più efficace;
  • ai sensi dell’articolo 9 della Costituzione “La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali);     
  • il Programma di Governo recita: “È necessario rafforzare la normativa per tutelare gli animali, contrastando ogni forma di violenza e di maltrattamento nei loro confronti”;
  • in campagna elettorale le forze politiche hanno manifestato un esteso consenso per la modifica della Legge n. 189 del 2004 al fine di renderla più efficace e di aumentare le pene previste per i trasgressori.

CHIEDIAMO

L'approvazione di una nuova normativa che preveda:

  • la punizione dell’uccisione e del maltrattamento degli animali non solo in caso di dolo, cioè quando sono intenzionalmente causati, ma anche per colpa, negligenza e superficialità;
  • l’impossibilità per chi è condannato di continuare a detenere animali;   
  • l’espressa previsione della tutela degli animali in quanto tali e non solo la tutela del “sentimento umano verso gli animali”, con pene severe e più efficaci e riconoscimento nel Codice Civile come esseri senzienti;
  • specifiche cause aggravanti per i reati contro gli animali, che aumentino la pena se commessi alla presenza di minori, nei confronti di animali conviventi, nell’esercizio di un’attività commerciale, nei confronti di più animali, con l’uso di armi, nell’esercizio delle proprie funzioni professionali, pubbliche o private; se i fatti sono commessi per crudeltà, o con efferatezza, sevizie o sadismo. Vogliamo inoltre che anche i crimini contro gli animali diffusi online siano puniti aspramente, per impedire l’effetto emulativo;   
  • che i processi contro gli animali si facciano e che chi uccide e maltratta gli animali sia assicurato alla giustizia, con la giusta pena e che quindi la “tenuità del fatto” e la “messa alla prova” non siano più applicabili ai reati contro gli animali;   
  • lo specifico reato di strage di animali, per punire concretamente le uccisioni di massa e indiscriminate di animali, come avviene, ad esempio, con gli avvelenamenti;
  • l’applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali che teoricamente potrebbero già essere adottate, ma che di fatto non vengono mai applicate, per i delitti di manifestazioni vietate, combattimenti e traffico di cuccioli affinché i criminali possano avere oltre le dovute condanne anche la sottrazione degli illeciti profitti derivanti dallo sfruttamento animale;
  • la condanna di chi commette crimini sessuali a danno di animali, o favorisce, sfrutta, gestisce, organizza o controlla lo sfruttamento sessuale di animali sia punito in modo esemplare;
  • una procedura chiara della custodia giudiziaria degli animali che salvi subito gli animali vittime dei maltrattamenti dai loro aguzzini e permetta alla Magistratura di non doverli lasciare agli stessi maltrattatori e con spese a loro carico;
  • un quadro normativo che riconosca e valorizzi i Centri di accoglienza degli animali sequestrati e confiscati;
  • l’inserimento nelle scuole di ogni ordine e grado e nei corsi di medicina veterinaria di percorsi formativi sul rispetto e la tutela degli animali.

I NOSTRI SPORTELLI CONTRO I MALTRATTAMENTI

Gli Sportelli LAV sono un servizio per la cittadinanza per la prevenzione dei reati contro gli animali sul territorio e sono presenti a Bari, Verona, Trento, Bologna e Lucca. Sono gestiti dalle sedi locali LAV che operano con i volontari, le Guardie zoofile e collaborano con Istituzioni locali, forze dell’ordine, avvocati, veterinari e strutture di accoglienza per salvare animali e garantire loro una nuova vita.  

Gli sportelli svolgono un'importante attività di prevenzione e di informazione e per questo stiamo lavorando per aprirne sempre di più con l'obiettivo di essere ancora più presenti sul territorio.

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