Legge contro i maltrattamenti animali, inizia l'esame al Senato
Dopo più di tre mesi dalla prima approvazione della Camera dei Deputati, da domani il Senato inizierà l'esame della proposta di Legge intitolata “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali“.
Siamo in un momento decisivo, poiché la proposta è stata assegnata alla Commissione Giustizia in sede redigente. Ciò significa che il voto della Commissione determinerà le disposizioni della futura legge.
Il Senato ha una grande opportunità per migliorare il testo approvato dalla Camera, risolvendo le criticità evidenziate da noi di LAV che abbiamo già inviato alla Commissione un documento con considerazioni generali sulla proposta e sugli emendamenti necessari per ottenere una Legge davvero efficace contro i reati verso gli animali, evitando passi indietro rispetto alla normativa vigente su temi come la catena e il commercio di cani e gatti.
Tra le disposizioni negative assolutamente da eliminare vi sono infatti la legittimazione dell'uso della catena e una sanatoria per allevatori e commercianti di cani e gatti che non li identifichino con microchip secondo le tempistiche della normativa vigente il cui rispetto garantisce la tracciabilità degli animali.
Tra le nostre richieste alla Commissione Giustizia del Senato, contenute anche nella petizione sottoscritta in poche settimane da oltre 50.000 persone, ve ne sono 6 sulle quali chiediamo non slogan ma atti concreti :
1. l'inasprimento delle pene, rendendole realmente efficaci contro le uccisioni e i maltrattamenti degli animali;
2. lo stop alle le scorciatoie per i processi, rendendo non applicabili ai reati contro gli animali: la “tenuità del fatto”, la “sospensione condizionale della pena” e la “messa alla prova”;
3. il divieto senza eccezioni l'uso della catena per la detenzione di cani e gatti;
4. l'introduzione dell'impossibilità per chi è condannato di continuare a detenere animali;
5. il divieto dell'uso di animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti, attuando così la Legge-delega non ancora concretizzata - dopo anni - dal Ministro della Cultura;
6. impedire l'uccisione di animali ospitati nei santuari-rifugi, come purtroppo accaduto nel settembre 2023 a “Cuori liberi”.
La Legge 189 del 2004 ha rappresentato una pietra miliare nel riconoscimento dei diritti degli animali in Italia. Tuttavia, a venticinque anni dalla sua approvazione, è essenziale aggiornarla per rispondere alle sfide attuali e garantire una protezione più efficace.
La voce degli animali deve essere ascoltata con la dovuta attenzione, perché la legislazione deve evolversi davvero in linea anche con il novellato articolo 9 della Costituzione che pone in capo allo Stato un dovere diretto di tutela degli animali.
Chiedi anche tu alla Commissione Giustizia del Senato e al Ministro della Giustizia Carlo Nordio una legge davvero efficace contro la violenza sugli animali.