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Legge maltrattamenti: siamo stati auditi dalla Commissione Giustizia del Senato

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Ultimo aggiornamento

martedì 25 marzo 2025

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Si entra nel vivo del confronto

Prosegue in Senato l’iter del DDL S.1308 sulla tutela degli animali e il contrasto ai maltrattamenti, dopo la decisione della Commissione Giustizia di congiungere l’esame dei diversi disegni di legge presentati e connessi 11 - Unterberger, 587 - Romeo, 984 - Maiorino, 1398 - Potenti, 1405 - Spinelli.

Oggi alle 14:45 siamo stati auditi in Commissione Giustizia, con Ilaria Innocenti dell'Ufficio Rapporti Istituzionali e l'Avvocata Roberta Poscente dell'Ufficio legale LAV.

Guarda la registrazione dell'audizione sulla WebTV del Senato dal minuto 26:26 al termine.


Quella di oggi è stata una nuova fondamentale occasione per portare la voce degli animali nelle istituzioni  e ribadire con forza la necessità di un rafforzamento delle tutele penali contro chi li maltratta.

La Commissione in sede redigente si riunirà invece a seguire. Nel frattempo, il DDL è all’esame anche della Commissione Agricoltura in sede consultiva, per un parere sugli aspetti legati agli animali in ambito produttivo e rurale.

Come già evidenziato, il testo approvato alla Camera presenta gravi criticità:  pene ancora inadeguate, mantenimento di strumenti come la “tenuità del fatto” e la “messa alla prova”, nessuna vera tutela contro la detenzione a catena.

Auspichiamo che le nostre proposte migliorative possano essere fatte proprie dalla Commissione Giustizia del Senato per evitare che questa riforma si traduca in un compromesso al ribasso. 

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lunedì 03 marzo 2025

Legge contro i maltrattamenti animali, inizia l'esame al Senato

Dopo più di tre mesi dalla prima approvazione della Camera dei Deputati, da domani il Senato inizierà l'esame della proposta di Legge intitolata “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali“.

Siamo in un momento decisivo, poiché la proposta è stata assegnata alla Commissione Giustizia in sede redigenteCiò significa che il voto della Commissione determinerà le disposizioni della futura legge.

Il Senato ha una grande opportunità per migliorare il testo approvato dalla Camera, risolvendo le criticità evidenziate da noi di LAV che abbiamo già inviato alla Commissione un documento con considerazioni generali sulla proposta e sugli emendamenti necessari per ottenere una Legge davvero efficace contro i reati verso gli animali, evitando passi indietro rispetto alla normativa vigente su temi come la catena e il commercio di cani e gatti.

Tra le disposizioni negative assolutamente da eliminare vi sono infatti la legittimazione dell'uso della catena e una sanatoria per allevatori e commercianti di cani e gatti che non li identifichino con microchip secondo le tempistiche della normativa vigente il cui rispetto garantisce la tracciabilità degli animali.

Tra le nostre richieste alla Commissione Giustizia del Senato, contenute anche nella petizione sottoscritta in poche settimane da oltre 50.000 persone, ve ne sono 6 sulle quali chiediamo non slogan ma atti concreti :

1. l'inasprimento delle pene, rendendole realmente efficaci contro le uccisioni e i maltrattamenti degli animali;
2. lo stop alle le scorciatoie per i processi, rendendo non applicabili ai reati contro gli animali: la “tenuità del fatto”, la “sospensione condizionale della pena” e la “messa alla prova”;
3. il divieto senza eccezioni l'uso della catena per la detenzione di cani e gatti;
4. l'introduzione dell'impossibilità per chi è condannato di continuare a detenere animali;
5. il divieto dell'uso di animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti, attuando così la Legge-delega non ancora concretizzata - dopo anni - dal Ministro della Cultura;
6. impedire l'uccisione di animali ospitati nei santuari-rifugi, come purtroppo accaduto nel settembre 2023 a “Cuori liberi”.

La Legge 189 del 2004 ha rappresentato una pietra miliare nel riconoscimento dei diritti degli animali in Italia. Tuttavia, a venticinque anni dalla sua approvazione, è essenziale aggiornarla per rispondere alle sfide attuali e garantire una protezione più efficace.

La voce degli animali deve essere ascoltata con la dovuta attenzione, perché la legislazione deve evolversi davvero in linea anche con il novellato articolo 9 della Costituzione che pone in capo allo Stato un dovere diretto di tutela degli animali.

Chiedi anche tu alla Commissione Giustizia del Senato e al Ministro della Giustizia Carlo Nordio una legge davvero efficace contro la violenza sugli animali.

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giovedì 21 novembre 2024

Maltrattamento e uccisione di animali: Camera approva testo con luci e ombre

Oggi la Camera dei Deputati ha approvato a maggioranza in prima lettura la proposta di legge “Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali” con il voto favorevole del centrodestra e l'astensione di centrosinistra e M5S.

Mettendo da parte le grandi aspettative che noi di LAV e l'opinione pubblica avevano rispetto ai proponimenti iniziali, il Testo che approderà al Senato, seppur a fronte di alcune modifiche positive, presenta delle criticità.

In primo luogo, le pene previste per chi maltratta o uccide animali non rappresentano un concreto passo in avanti rispetto alla normativa vigente e tradiscono le originarie aspettative e i proclami degli stessi parlamentari che avevano promesso “pene più dure, pene più efficaci”.

Chi maltratta e uccide animali, infatti, come nel caso della capretta di Anagni o del cane Aron, potrà continuare a usufruire di misure come la "messa alla prova" o essere prosciolti per "tenuità del fatto".

E se giustamente il testo estende la pena anche a chi partecipa a combattimenti o competizioni tra animali non autorizzate, ciò inspiegabilmente non è stato previsto per coloro che partecipano di spettacoli o manifestazioni vietati.

A peggiorare questo quadro, l'Aula ha bocciato anche alcune circostanze aggravanti che avrebbero consentito di punire con pene più alte fatti di particolare allarme sociale come l'uccisione di animali dei conviventi o con l'uso di armi da fuoco, nonché della possibilità di punire chi uccide e maltrattata animali per negligenza o trascuratezza o anche chi si macchi del furto di animali d'affezione.

L'articolo sulla detenzione a catena costituisce un vero e proprio regresso nella tutela giuridica degli animali del tutto non in linea con altre fonti normative vigenti (come, ad esempio, le Leggi regionali di Calabria, Campania, Marche e Umbria) che già ne prevedono un divieto tout court, senza eccezioni, peraltro peggiorato nel corso della discussione dell'Aula odierna.

Altri punti deboli riguardano: la mancanza di misure concrete per il controllo e la prevenzione dei reati contro gli animali, come l'estensione dell'attività delle Guardie zoofile - oggi limitata a cani e gatti - a tutte le categorie animali e l'uso di agenti sotto copertura per combattere i traffici illeciti.
Riteniamo molto negativa anche la soppressione dell'intero articolo relativo all'estensione della previsione della confisca degli animali nel caso in cui non si arrivi a condanna, nonché all'interdizione perpetua alla detenzione di animali d'affezione.
Per quanto riguarda, infine, i Centri di accoglienza per animali vittime di reato, all'esito dell'Aula è venuta meno da parte della Commissione Giustizia, nella giornata di ieri, anche la disposizione che ne avrebbe previsto l'istituzione da parte dello Stato cassando uno strumento fondamentale per assicurare agli animali adeguata protezione.

Nonostante questi forti limiti, ci sono anche importanti novità positive.

Ad esempio, è previsto che gli animali sequestrati possano essere affidati definitivamente ad associazioni animaliste o privati cittadini prima della conclusione del processo. Inoltre, viene introdotto un divieto di uccisione o vendita degli animali coinvolti in indagini penali.
Inoltre, le misure di prevenzione previste dalla normativa antimafia potranno rappresentare uno strumento per contrastare il fenomeno delle corse clandestine, dei combattimenti tra animali e del traffico di cuccioli.

Ci auguriamo che il Senato abbia i numeri e il coraggio che sono mancati alla Camera per apportare i necessari interventi correttivi e assicurare norme più efficaci per reprimere i crimini contro gli animali come richiesto a gran voce dall'opinione pubblica, della quale sono testimonianza anche le oltre 153.000 persone che hanno firmato la petizione lanciata da noi di LAV.



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martedì 12 novembre 2024

Chiediamo una legge più efficace e con pene più severe

Da domani è previsto il primo voto dei deputati della Commissione Giustizia della Camera sulla proposta di legge contro il maltrattamento degli animali. Il testo che ha resistito all'attacco della L... LEGGI I DETTAGLI

Da domani è previsto il primo voto dei deputati della Commissione Giustizia della Camera sulla proposta di legge contro il maltrattamento degli animali.

Il testo che ha resistito all'attacco della Lega di circoscriverlo a cani e gatti contiene aspetti positivi e criticità.

In particolare, riteniamo insufficienti le pene previste per i reati in danno agli animali, contrariamente a quanto chiesto dall'opinione pubblica e dalle associazioni, nonché a quanto promesso dai parlamentari stessi.

Crimini efferati come l'uccisione della capretta ad Anagni o quella del cane Aron bruciato vivo a Palermo saranno ancora reati di serie B.

Le sanzioni, infatti, non sono proporzionate alla gravità dei delitti, e la possibilità di continuare ad applicare misure come la "messa alla prova" o il proscioglimento per "particolare tenuità del fatto" non faranno altro che perpetuare la situazione attuale. Non solo, diversamente dalle attese, non sarà possibile punire nemmeno chi per negligenza e trascuratezza maltratta e uccide gli animali.

Altra critica riguarda l'equiparazione della pena per maltrattamento e uccisione, nonostante il reato di uccisione dovrebbe comportare sanzioni più severe. Inoltre, sottolineiamo l'esclusione di aggravanti fondamentali, come quelle per i reati commessi con armi o contro animali conviventi.

Tra gli aspetti positivi, invece, l'estensione delle pene anche a chi partecipa ai combattimenti, l'introduzione di Centri di accoglienza per animali vittime di reato, innovative disposizioni a tutela degli animali posti sotto sequestro e l'applicabilità delle misure di prevenzione previste dalla normativa antimafia per contrastare le corse clandestine, i combattimenti tra animali e il traffico di cuccioli.

Tuttavia, l'articolo che riguarda l'uso della catena per i cani è particolarmente negativo, poiché prevede che sia sufficiente un minimo movimento per considerare lecita la condotta, quando alcune Leggi regionali - come quelle di Calabria, Campania, Veneto e Umbria - prevedono un divieto totale e senza eccezioni.

Infine, segnaliamo la positiva disposizione che esclude dal pagamento della sanzione i cittadini che spontaneamente facciano identificare il cane o il gatto oltre i tempi stabiliti dalla normativa vigente, ma estenderla ad allevatori e commercianti, così come prevede il testo, compromette la tracciabilità dei cuccioli e favorisce pratiche illecite.

Noi di LAV chiediamo ai deputati di apportare modifiche al testo che sarà successivamente trasmesso al Senato, in modo da rendere la Legge più efficace, con pene più severe e misure più adeguate a contrastare i reati in danno agli animali come, ad esempio, l'estensione dell'attività delle Guardie zoofile - oggi limitata a cani e gatti - a tutte le categorie animali e l'uso di agenti sotto copertura per combattere i traffici illeciti.


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