LAV aveva condotto un’agguerrita battaglia giudiziaria per difendere i cavalli, esseri viventi incompatibili con le attività di un palio. Oggi plaude questa condanna.
Si è concluso oggi in Corte d’Appello di Firenze il processo che vedeva imputati il fantino Enrico Bruschelli e il veterinario Mauro Benedetti, condannati nel 2019 in primo grado dal Tribunale di Siena per falso e altri reati, nell’ambito del caso dello scambio di cavalli mezzosangue con purosangue inglesi. Non era stato riconosciuto invece il capo D) delle imputazioni a loro ascritte, ossia il maltrattamento di animali, avverso la cui sentenza di assoluzione aveva proposto appello il Pubblico Ministero, la dottoressa Faina.
La Corte d’Appello ha oggi ribaltato la sentenza di primo grado assolvendo Bruschelli e Benedetti per i vari reati di falso, ma condannando il fantino, famoso per aver vinto 13 volte il palio di Siena, per maltrattamento di animali. La pena è di 7 mesi con la sospensione condizionale.
Eravamo rimasti molto delusi dall’assoluzione in primo grado per il reato di maltrattamento, in quanto le attività di indagine svolte dagli organi inquirenti sembravano dimostrare inequivocabilmente che su alcuni cavalli erano state fatte somministrazioni farmacologiche proibite. Siamo quindi molto soddisfatti per la pronuncia odierna della Corte d’Appello, che restituisce ai cavalli coinvolti in questo caso un minimo di giustizia. Se ci dovesse essere un ricorso in Cassazione, continueremo come parte civile a batterci affinché venga confermata la condanna.
La LAV, costituita parte civile, ringrazia l’avvocato Enrico Melis per l’assistenza fornita.