Necessario assoluto inasprimento delle pene per i reati contro gli animali.
A pochi giorni e a breve distanza dai luoghi in cui si svolti i fatti che hanno portato alla morte del gatto Leone, trovato vittima di un presunto scuoiamento e poi morto a causa delle ferite riportate, un gatto è ancora protagonista di un gesto di violenza gratuita.
Il video è stato pubblicato online presumibilmente dagli stessi autori del gesto ed è poi stato condiviso con i media dal deputato Francesco Emilio Borrelli che, come si apprende dalla stampa, ha annunciato di averlo segnalato alle forze dell’ordine sporgendo denuncia affinché i ragazzi venissero identificati.
Ci costituiremo parte civile nel caso in cui i responsabili vengano identificati e sia avviato un procedimento penale a loro carico ed evidenziamo come i reati a danno degli animali siano una realtà concreta che va combattuta quotidianamente sia con attività di prevenzione che di repressione.
Solo nel 2022, infatti, nelle Procure sono stati aperti circa 25 fascicoli al giorno, uno ogni 58 minuti per reati a danno di animali. Si registra a livello nazionale un tasso di 14,9 procedimenti e di 7,7 indagati ogni 100.000 abitanti. I minorenni, come potrebbero essere i protagonisti della violenza verso il gatto di Eboli, non sono esclusi da questi casi; infatti, i dati delle Procure presso i Tribunali per i Minorenni mostrano che i procedimenti sopravvenuti nel 2022, sono stati 25 con 29 indagati. (Fonte: Rapporto Zoomafia LAV 2023)
A fronte di numeri preoccupanti, le pene attualmente previste per questo tipo di reati sono fortemente inadeguate a fungere da deterrente
LAV, che dal 2019 con la sua campagna “Chi maltratta paga” aveva raccolto firme e sostegno per l’approvazione di una nuova Legge che prevedesse pene più certe e severe e maggiori strumenti per le indagini e gli interventi di Forze di Polizia e Magistratura inquirente, nel novembre scorso è intervenuta all’evento in Senato organizzato dall’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali.
In quell'occasione il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dato un via libera deciso all’esame e all’approvazione delle proposte di Legge per inasprire le pene e rendere più efficaci le norme per perseguire i reati contro gli animali.
Un iter di civiltà sul quale continuiamo a vigilare perché solo con il passaggio della definizione degli animali nel Codice Civile da beni mobili a esseri senzienti e solo rendendoli soggetto del reato e non solo oggetto, sarà possibile prevenire e perseguire questi reati in maniera realmente proporzionata alla gravità.
La totale assenza di empatia e rispetto che caratterizza chi compie gesti simili sono infatti da considerarsi un sintomo di pericolosità sociale e segnali di una condotta che può ripetersi sia nei confronti di altri animali o esseri umani. È quindi l’intero tessuto sociale a doversi allertare di fronte a episodi di violenza e crudeltà nei confronti degli animali, sia che si tratti di randagi sia che si tratti di animali di proprietà.
Le iniziative di informazione e sensibilizzazione indirizzate in particolare alle fasce più giovani della popolazione, inoltre, giocano un ruolo fondamentale come attività di prevenzione, ecco perché devono essere parte integrante dei programmi scolastici a tutti i livelli di istruzione.