Caso Guerra: animali morti per asfissia, annegati nel loro sangue, non per eutanasia.
Assenza di totale di cartelle cliniche e di esami diagnostici, procedure inappropriate, lontane dalle linee guida suggerite dagli organismi preposti nonché dalle prescrizioni presenti sul bugiardino del farmaco eutanasico, quindi gli animali non venivano sottoposti ad eutanasia, ma ad uccisioni per asfissia e annegavano nel proprio sangue.
Questo quello che è emerso dalla testimonianza della dr.ssa Francesca Visalli Saliti, medico veterinario ed esperta in anestesia, ascoltata ieri durante l'udienza del procedimento penale a carico del veterinario Mauro Guerra presso il Tribunale di Ravenna.
Una testimonianza importante per fare chiarezza sulle numerose morti di animali avvenute per mano di Guerra.
Tutte le soppressioni sono state effettuate in assenza di visite ed esami preventivi, tanto che nessuna cartella clinica è stata rinvenuta nell'ambulatorio all'atto della perquisizione, e non c'è quindi la prova che siano state effettuate nel rispetto di quanto prevede l'art. 30 del Codice deontologico e dalla legge in materia di eutanasia - art. 2 della Legge n. 281/9 - norma che consente l'eutanasia a opera di medici veterinari “soltanto se gli animali sono gravemente malati, incurabili o di comprovata pericolosità”.
Non solo quindi è stata ravvisata l'assenza di necessità, ma anche la crudeltà in quanto l'uccisione degli animali mediante Tanax non era preceduta dalla somministrazione di anestetici, ma di soli sedativi ipnotici in pre-medicazione o, peggio, del solo farmaco eutanasico. La dott.ssa Visalli ha esaminato tutti i farmaci reperiti con il sequestro e nessuno di quelli trovati, come ad esempio la Ketamina, risultano idonei da soli a garantire un effettivo piano antalgico agli animali, che quindi hanno provato grande sofferenza arrivando a morte per arresto respiratorio e conseguente asfissia.
Fatto incredibilmente negato da Guerra che, quando interrogato dalla PM Marilù Gattelli, ha dichiarato, contro ogni evidenza scientifica e in disaccordo con quanto riportato dai bugiardini dei medicinali stessi, che i sedativi da lui usati fornissero effetto di analgesia diretta.
Ogni udienza di questo procedimento penale evidenzia nuovi aspetti di una condotta molto distante da quella che dovrebbe caratterizzare un medico veterinario, la figura alla quale le famiglie affidano con fiducia la salute dei proprio animali
Le cure a basso costo non possono essere in alcun modo una giustificazione a quanto accaduto: il codice deontologico della professione veterinarie determina che il medico debba curare gli animali in scienza, coscienza e professionalità e, nel caso di Guerra, nessuno di questi capisaldi è stato minimamente considerato