La passione per il cavallo è indissolubilmente legata al mondo ippico o equestre, tanto che l’interesse di chi si avvicina a questo animale diventa presto interesse per l’equitazione, raccontata come forma di comunicazione e di vicinanza tra uomo e cavallo.
Sono domati, addestrati e costretti a compiere un lavoro che non sarebbe parte del loro destino.
Così come accade quando sono protagonisti di gare cosiddette sportive o dei Palii, trainano i turisti nelle grandi città per ore e ore, sono utilizzati nei lavori agricoli o per trazione, come succede ancora in moltissimi paesi in Italia.
Non è mai troppo tardi per aprire gli occhi, guardare le sofferenze che la maggior parte degli equidi è ancora costretta a subire e condannarle definitivamente.
Si parla di 400 mila cavalli e 50 mila asini in Italia (Associazione italiana allevatori – banca dati anagrafe degli equidi) I cavalli dovrebbero vivere in ampi spazi naturali, all’interno di gruppi famigliari o gruppi sociali stabili, attraverso i quali soddisfare le proprie esigenze di specie.
In ambito domestico, invece, vivono per la maggior parte ‘scuderizzati’, in spazi ristretti e privi della compagnia dei propri simili. Vengono sfruttati nell’ippica e negli sport equestri, nei circhi e in manifestazioni come Palii e giostre.
I cavalli sono utilizzati per il trasporto, sono allevati per la carne e sono anche impiegati nella sperimentazione.
Impariamo a conoscere i cavalli per come sono e non per come l’uomo li trasforma. Liberiamo i cavalli e gli altri equidi dallo sfruttamento cui sono sottoposti.
Sono 17 gli equidi in nostra custodia salvati da situazioni di maltrattamento. Vuoi adottarli? Invia una mail a Nadia Zurlo, Responsabile Area Equidi.