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NO ANIMAL LEFT BEHIND

Insieme a Eurogroup for Animals, con No Animal Left Behind, chiediamo una normativa nuova e adeguata a garantire elementi essenziali per la tutela di tutti gli animali allevati.

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IL MOMENTO DI CAMBIARE È ADESSO

Gli animali sono esseri senzienti, come ampiamente mostrato dalla letteratura scientifica e riconosciuto nel Trattato sul Funzionamento dell’UE all’art. 13, e la tutela degli animali è anche entrata nella nostra Costituzione nel marzo 2022.

Eppure, le pratiche zootecniche tuttora diffuse e normate non sono adeguate a garantire condizioni di vita accettabili agli animali allevati.

La legislazione europea sul benessere animale, anche se aggiornata a più riprese negli ultimi 40 anni, presenta numerose e gravi lacune. Le norme sono infatti troppo generiche e offrono ampio spazio all’interpretazione, con conseguenze negative per gli animali.

A livello europeo, 4 Direttive, recepite in Italia da decreti legislativi, si occupano della tutela di: galline ovaiolepolli broilermaialivitelli

Molti altri animali tra cui mucche, conigli, tacchini, quaglie, oche e pesci, non sono inclusi nella normativa e non hanno quindi nessuna tutela specifica delle loro necessità di specie.

Entro il 2023, la Commissione europea dovrà presentare una proposta di legge che aggiorni i regolamenti sul trasporto di animali e sulla macellazione.

HAI MAI PENSATO DI VIVERE TUTTA LA VITA IN UN BUNKER DAL QUALE NON PUOI USCIRE? DI NON AVER MAI RESPIRATO ARIA PULITA, MAI VISTO LA LUCE DEL SOLE E LE GOCCE DI PIOGGIA?

Gli animali negli allevamenti vivono proprio come in un bunker, in condizioni ben lontane dal rispetto delle loro caratteristiche etologiche.

Il maltrattamento è intrinseco alla detenzione cui sono costretti e l’indifferenza per le loro esigenze sociali e di specie è totale.


FOCUS: I POLLI

I polli broiler sono stipati in grandi capannoni sovraffollati i, sottoposti ad un processo di ingrassamento rapidissimo.

I danni della selezione genetica estremizzata, nessuna specie esclusa, sono evidenti soprattutto in questi animali.
I polli broiler sono infatti il risultato di un vero e proprio maltrattamento genetico perpetrato con il fine di far crescere le parti più redditizie
del loro organismo: il petto e le cosce.

Fino agli anni ‘50 i polli raggiungevano il peso di 1,2 kg in 112 giorni, mentre oggi superano i 2,5 kg in soli 35-45 giorni.

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  • Poiché la loro crescita non è accompagnata dal corrispondente sviluppo dei sistemi respiratorio, cardiovascolare e scheletrico, i polli ‘da carne’ soffrono dalla nascita di problemi muscolari e agli arti, di ascite e dermatite.
  • Presentano difficoltà di movimento e gravi problemi respiratori e cardiaci.
  • L’apparato scheletrico collassa sotto il peso di un corpo troppo pesante che impedisce loro di raggiungere acqua e cibo.
  • Spesso  muoiono di stenti, dopo una vita di sofferenza, trascorsa in una lettiera piena dei loro escrementi.

Anche l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), attraverso diverse relazioni e nel recentissimo parere scientifico sul benessere dei polli ‘da carne’ pubblicato a febbraio, ha ribadito e confermato che la selezione genetica per i polli ‘da carne’ a rapido accrescimento provoca loro gravi patologie.

TRASPORTERESTI L'ANIMALE CHE AMI SOTTO IL SOLE COCENTE PER ORE?

Milioni di animali vengono trasportati ogni giorno in tutta l'UE, ma anche fuori dai confini, dove è impossibile assicurare il rispetto delle norme minime di benessere previste dal Regolamento UE, con la grave conseguenza che gli animali rimangono senza alcuna protezione, neanche minima.

Una situazione costante che palesa la insita drammaticità nei continui disastri che si verificano nei lunghi viaggi che causano enorme sofferenza alle migliaia di animali trasportati, per esempio, verso i Paesi del Medio Oriente.

Su camion affollati, con temperature troppo elevate o troppo basse, in condizioni igienico sanitarie precarie, gli animali affrontano spesso viaggi estenuanti su strada, via mare, per ferrovia o per via area da/verso il territorio dell’Unione Europea, per una serie di ragioni diverse che li costringono ad essere spostati, per finire in un altro allevamento, all’“ingrasso” o per la macellazione.


LA SOFFERENZA INSOPPORTABILE DEI VIAGGI VERSO LA MORTE

Una situazione costante che palesa la insita drammaticità nei continui disastri che si verificano nei lunghi viaggi che causano enorme sofferenza alle migliaia di animali trasportati, per esempio, verso i Paesi del Medio Oriente.

Un trasporto simbolo che evidenzia la portata drammatica di questi viaggi è quello avvenuto nel 2015, una tragedia in memoria della quale è stata poi istituita la giornata internazionale contro il trasporto di animali vivi. Erano 13000 le pecore partite dalla Romania il 14 giugno 2015  e arrivate tutte morte per sete, fame e sfinimento in Somalia, dopo 24 giorni di viaggio in condizioni terribili.

Altre tragedie del mare  e di terra  non sono casi isolati e situazioni simili continuano a consumarsi e vedono gli animali vittime di traumi e in condizioni terribili. Condizioni che nel tempo non sono migliorate.

Le norme europee sul benessere animale attualmente in vigore risalgono al 2005 e vanno aggiornate.

UNA CRUDELTÀ SISTEMICA E DIFFUSA

Risulta evidente che gli animali negli allevamenti, già poco tutelati dalla normativa - che ammette una vera e propria crudeltà sistemica – sono maltrattati e detenuti in condizioni infernali. E ciò accade in numerosi allevamenti in Italia e in Europa.

I pochi controlli effettuati non risolvono i gravi problemi che rileva puntualmente chi entra in un allevamento.
Animali maltrattati, considerati come meri prodotti e detenuti in condizioni igienico sanitarie inaccettabili non rappresentano casi isolati nel comparto zootecnico, anche per l’elevato numero di animali allevati in ogni struttura.

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Si sceglie di non curare il singolo poiché il singolo ha un valore economico inferiore ai costi delle cure e non è conveniente.

La grandissima maggioranza di allevamenti sono complessi industriali, con decine di migliaia di animali, e non c’è modo di prestare attenzione al singolo individuo. Individui che, se malati o feriti, diventano presto scarti.

In situazioni del genere non sono previsti piani di evacuazione e/o di messa in sicurezza degli animali in caso di emergenza. Non sono contemplate misure di contenimento dei rischi igienico sanitari che potrebbero verificarsi in caso di distruzione delle strutture con lo sversamento di reflui e liquami, come accaduto nel recente alluvione in Emilia-Romagna.

COSA VOGLIAMO

Con la seconda fase della campagna #NOANIMALLEFTBEHIND vogliamo sostenere e favorire una riforma normativa che vada oltre il concetto di sofferenza e promuova attivamente uno stato positivo di salute e di benessere psico-fisico degli animali. Anche di quelli detenuti negli allevamenti.

Migliorare le loro condizioni di vita è un primo passo fondamentale per mettere fine allo sfruttamento degli animali a scopi alimentari, che è il nostro obiettivo ultimo e il cuore della mission LAV.

Innumerevoli indagini condotte dai membri di Eurogroup for Animals in tutta Europa dimostrano che le attuali Leggi sul “benessere degli animali” non sono in grado di proteggere in modo adeguato i miliardi di animali negli allevamenti.

Animali che sono:

Gli animali nell’UE continuano a subire, come dimostrano le molte denunce per violazioni di legge presentate da LAV e da tante associazioni nel corso degli anni, anche per pratiche tuttora consentite che provocano dolore evitabile.

Questi ed altri motivi ci hanno indotto a individuare alcune priorità a cui riteniamo che la Commissione di Bruxelles debba dare risposta nella revisione della normativa, rispettando l'approccio dei Cinque Domìni.

I Cinque Domìni

È più che mai urgente un impegno concreto da parte dell’Unione Europea, per proteggere ogni animale da maltrattamenti e crudeltà.  

COSA PUOI FARE TU

Insieme a tutte le Associazioni di Eurogroup for Animal, potremo essere più sempre più forti nel nostro cammino per ottenere una normativa che -tra l'altro - permetta agli animali di:

Contiamo su di te.