Il settore zootecnico è il maggiore responsabile dello sfruttamento di animali in termini di numero di individui sfruttati e uccisi ogni anno.
Ogni anno al mondo vengono allevati e macellati circa 70 miliardi di animali di terra.
In Italia, annualmente si macellano circa 600 milioni animali, di cui 2 milioni e 770 mila bovini, 11 milioni di suini, 562 milioni tra polli e tacchini, 16 milioni di conigli. (FAOSTAT 2018)
Spazi stipati, angusti, sporchi, spogli e con luce artificiale, che non offrono agli animali alcuna possibilità di mettere in atto comportamenti naturali: è la realtà in quasi tutti gli allevamenti.
Gli animali sono reclusi in luoghi sovraffollati che favoriscono il diffondersi di malattie, contrastate con un massiccio uso di farmaci, anche a livello preventivo.
Una strada aperta verso lo sviluppo di patogeni antibiotico-resistenti, in un circolo vizioso tra malattie e trattamenti antibiotici ripetuti.
Stress e frustrazione indeboliscono il sistema immunitario degli animali e li rendono ancora più vulnerabili.
La produzione e il consumo di carne nascondono dei costi che non sono inclusi nel prezzo che i cittadini pagano quando la acquistano. Si tratta dei costi ambientali e sanitari, che insieme creano un danno alla società di quasi 37 miliardi di euro ogni anno. Per conoscere le dimensioni di questi costi nascosti abbiamo commissionato a un team di esperti uno studio scientifico indipendente.