Ieri, in seduta Plenaria, gli Eurodeputati hanno votato la revisione della Direttiva sulle Emissioni Industriali (IED) e perso un’importante occasione di regolamentare gli allevamenti intensivi.
All’alba del voto al Parlamento europeo sulla Direttiva sulle Emissioni Industriali, che si terrà oggi 11 martedì luglio 2023, i Deputati votino per il bene degli animali e dell’ambiente.
In vista del voto odierno del Parlamento europeo, circa la revisione della Direttiva sulle Emissioni Industriali (IED), ribadiamo la forte la necessità da parte dei Parlamentari europei di prendere una posizione ambiziosa sul tema dell’inquinamento derivante dalle emissioni del comparto zootecnico e sulla condizione di vita degli animali detenuti negli allevamenti, soprattutto in seguito alla deludente votazione espressa in Commissione ENVI lo scorso maggio.
La Direttiva attualmente in vigore riguarda solo gli allevamenti di suini e pollame, a partire da 40.000 capi di pollame, 2.000 di suini e 750 di scrofe, i quali necessitano di un'autorizzazione ad operare. Dunque, solo gli allevamenti industriali più grandi, che rappresentano appena il 18% delle emissioni di ammoniaca e il 3% delle emissioni di metano nell'Unione Europea rientrano nel campo di applicazione dell’attuale direttiva (Eurogroup For Animals).
Inoltre, l’attuale gestione delle emissioni zootecniche ostacola il raggiungimento degli obiettivi dell'UE nell'ambito del European Green Deal e del Global Methane Pledge, come confermato dalle previsioni di riduzione delle emissioni di gas serra (non-CO2) di solo 3,7% entro il 2030.
Risulta, dunque, prioritario includere tutte le tipologie di allevamento della Direttiva e stabilire soglie ambiziose, dal momento che la Direttiva stabilisce standard per l'emissione di sostanze inquinanti, quali metano, ammoniaca e idrogeno solforato, che hanno un impatto sulla possibilità dell'Unione Europea di raggiungere le proprie ambizioni climatiche e producono effetti dannosi sulla salute e sul benessere degli animali, oltre che sulla salute umana, come LAV ha già più volte riportato, in aggiunta alle sofferenze che ogni giorno milioni di animali sono costretti a sopportare.
Se il Parlamento europeo voterà a favore della proposta della Commissione, si potranno compiere passi straordinari per ridurre le emissioni, proprio a partire da quelle troppo spesso dimenticate dell'agricoltura.
Se invece voterà contro, questi sistemi continueranno a causare gravi danni alla natura e al clima, come stanno già facendo a un ritmo allarmante.
In particolare, è fondamentale che venga accolta la soglia di 200 UBA (“unità di bestiame adulto” come definito nel testo della Direttiva) per gli allevamenti di suini, 300 UBA, per quelli di bovini e di 250 UBA per gli allevamenti misti.
Le critiche mosse alla proposta di aggiornamento della Direttiva, indicata come potenzialmente distruttiva per il settore agricolo europeo, devono necessariamente confrontarsi con i danni ambientali, sanitari ed economici già provocati dalla zootecnica, attualmente quasi completamente esentati dalle proprie responsabilità.
Preme inoltre sottolineare che sono proprio le grandi aziende zootecniche che inquinano di più a porre grandi problemi alla sostenibilità, ambientale ed economica, del settore agricolo nell’UE, e non è più possibile scaricare tutti i costi sulla collettività.
LAV esorta dunque i Deputati al Parlamento europeo a votare in favore degli emendamenti necessari a costruire un’Europa più sostenibile e meno violenta nei confronti degli animali.