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Voto Direttiva Emissioni: favorita la zootecnia a discapito di animali e ambiente

Ieri, in seduta Plenaria, gli Eurodeputati hanno votato la revisione della Direttiva sulle Emissioni Industriali (IED) e perso un’importante occasione di regolamentare gli allevamenti intensivi.

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Ultimo aggiornamento

martedì 11 luglio 2023

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Persa un'altra occasione per un futuro più sostenibile ed etico

Nella seduta Plenaria del Parlamento europeo i Deputati hanno votato oggi la revisione della Direttiva sulle Emissioni Industriali (IED), perdendo un’importante occasione per regolamentare gli allevamenti industriali, il settore dell'agricoltura più inquinante e violento.

La zootecnica, oltre ad avere pesanti e distruttivi effetti sull’ambiente e a peggiorare la già grave crisi climatica in atto, implica sofferenze costanti per i miliardi di animali detenuti in condizioni brutali negli allevamenti.

Sono infatti le grandi aziende zootecniche che inquinano di più a porre grandi problemi alla sostenibilità, ambientale ed economica, del settore agricolo nell’UE, e potranno continuare ad operare inalterate, a causa di un voto irresponsabile da parte dei Deputati europei.

Il voto del Parlamento UE è infatti stato netto e distruttivo: gli emendamenti che avrebbero permesso l’inclusione di un maggior numero di allevamenti intesivi nella Direttiva, soprattutto quelli di bovini, e la presa in considerazione delle condizioni degli animali allevati tra le misure di applicazione della stessa Direttiva sono tutti stati rifiutati.

Oggi, quei sistemi che, sfruttando e macellando miliardi di animali ogni anno, causano severi danni climatici e sanitari, potranno continuare a farlo, grazie a una votazione cieca che ha favorito la zootecnia a discapito di etica e sostenibilità.

Questi gli emendamenti e i relativi voti che avrebbero permesso grandi passi in avanti per gli animali allevanti e nella lotta al cambiamento climatico.

  • AM 236: per stabilire una soglia più bassa per le Unità di Bestiame Allevato (come da definizione della Direttiva), a 200 per maiali e pollame, 300 per bovini e 250 per allevamenti misti. E che avrebbe quindi permesso l’inclusione di un maggior numero di industrie zootecniche.

DECADUTO

  • AM 261: fa riferimento alla necessità di ridurre gli animali da allevamento in generale e in accordo con il Global Methane Pledge, che avrebbe consentito, grazie ad una numerosità inferiore, una miglioria nelle condizioni di detenzione degli animali.

RIFIUTATO

  • AM 268: richiede che per l’applicazione dello IED alle industrie alimentari venga sempre tenuto conto come metro di giudizio non solo le emissioni ma anche il benessere animale.

RIFIUTATO

  • AM 251, 252, 253, 254, 255, 256: tutti emendamenti volti ad escludere gli allevamenti di bovini dalla Direttiva e mirati ad una soglia di UBA molto più alta di quella originariamente proposta, che dunque porta all’esclusione di molte delle industrie zootecniche

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