LAV, parte civile nel processo che ha visto la condanna in primo grado degli imputati per abbandono, traffico e falso.
Con la sentenza di primo grado del Tribunale di Udine si segna un primo importante passo per il riconoscimento delle responsabilità dei 2 imputati nel procedimento penale scaturito dal sequestro di 85 cuccioli a seguito di alcuni fermi operati dalla Polizia Stradale di Udine tra il 2020 e il 2021.
Due dei quattro imputati sono stati infatti riconosciuti colpevoli delle condotte loro ascritte e condannati rispettivamente a 9 mesi e 15 giorni e a 8 mesi per i reati di traffico di animali, abbandono e falso, oltre al risarcimento danni e rifusione delle spese legali.
LAV, presente come parte civile, si era impegnata direttamente a tutela dei cani, affidati in custodia giudiziaria alle famiglie dopo il sequestro, per chiedere che venissero svincolati dal procedimento penale e ceduti definitivamente, ottenendone la confisca.
Pur ribadendo che le pene previste siano troppo lievi rispetto alla condotta contestata, in particolare quando dalle sofferenze inflitte agli animali a fine di lucro deriva anche la morte, come in questo caso, siamo soddisfatti che sia stato riconosciuto il reato di traffico di animali. Un reato che si ascrive nel fenomeno della zoomafia, che muove milioni di euro e coinvolge migliaia di animali ogni anno movimentati da vere e proprie organizzazioni transnazionali. Non ci stanchiamo di ricordare che se questo commercio esiste è perché non cala la domanda di cuccioli di razza a poco prezzo, quindi tutti hanno il potere di combatterlo scegliendo l’adozione dai rifugi invece che l’acquisto di un cucciolo.