Dopo ben tre diffide inviate alla Regione Veneto e rimaste senza risposta, ora come associazioni presentiamo ricorso al TAR di Venezia.
Portano le date del 20 e 21 febbraio e del 12 marzo le tre circostanziate diffide che abbiamo inviato al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, con le quali è stata intimata l’immediata cancellazione della gara di cani da seguita su lepri che il prossimo 29 e 30 marzo si dovrebbe svolgere in ben 24 comuni della Provincia di Treviso.
Le tre diffide riportano nel dettaglio le motivazioni di carattere ambientale e di tutela degli animali che impongono la revoca delle gare.
Questo periodo, infatti, è caratterizzato dal picco riproduttivo delle lepri che, nel caso in cui si svolgessero le gare, si troverebbero ad essere stanate da cani appositamente addestrati per farle correre a perdifiato, facendole finire sotto il fuoco dei cacciatori.
In occasione delle gare è vietato l’utilizzo delle armi, tuttavia i cani avranno un impatto devastante sui cuccioli di lepre e sulle madri allattanti che, in un periodo in cui hanno bisogno di pace e tranquillità per poter crescere i loro piccoli, si troveranno sotto attacco di mute di cani appositamente addestrati dai cacciatori.
Nonostante le diffide, da Zaia non è arrivata alcuna risposta positiva e ciò dimostra come al Presidente della Regione stia più a cuore la tutela degli interessi dei cacciatori piuttosto che la sofferenza e il terrore a cui saranno sottoposte le lepri e i loro piccoli.
Abbiamo dato la possibilità alla Regione Veneto di risolvere la questione in via bonaria, ma visto l’atteggiamento della Giunta, stiamo per depositare un ricorso al TAR di Venezia perché la gara venga annullata con urgenza, tanto più perché ora abbiamo a disposizione il parere di ISPRA fortemente negativo.
Pur non essendo obbligatorio per legge, come associazioni abbiamo voluto comunque chiedere il parere di ISPRA, il massimo istituto nazionale sulla fauna selvatica, circa lo svolgimento della gara sulle lepri.
La risposta è stata netta: secondo ISPRA queste gare dovrebbero essere sospese fin dal 15 di febbraio per i gravi impatti che provocano non solo sulle lepri, ma anche su altre specie del territorio..
Questo elemento ha dato ancora più forza al nostro ricorso, perché dimostra i gravi impatti che la gara comporta sulla tutela degli equilibri ecologici Speriamo quindi di riuscire a fermare questa ennesima forma di arroganza del mondo venatorio, sostenuto da un’amministrazione regionale altrettanto insensibile alle conseguenze delle proprie scelte, anche quando contrarie ai principi di tutela dell’ambiente e degli animali e al volere della stragrande maggioranza dei cittadini, da sempre contrari alla caccia.
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