Il TAR Veneto si uniforma alla decisione del Consiglio di Stato, troppi rischi per gli animali.
Dopo che noi di LAV, insieme a LNDC, abbiamo depositato il ricorso contro la gara di cani da caccia su lepri che si dovrebbe svolgere in provincia di Treviso nel prossimo fine settimana, il 25 marzo il Presidente del TAR di Venezia nella sua ordinanza, dopo aver richiamato il provvedimento di sospensione del Consiglio di Stato reso in analogo giudizio e attualmente oggetto di richiesta di revoca, ha espresso “l’opportunità di richiedere alle parti e, in particolare, alla Regione Veneto, documentati chiarimenti da rendere entro il giorno 27 marzo alle ore 12.00 circa l’evoluzione in fatto e diritto della vicenda”.
Con i nostri avvocati Michele Pezone e Herbert Simone abbiamo fornito al TAR ogni tipo di documento scientifico che chiarisce senza ombra di dubbio il gravissimo impatto della gara sulle lepri - dichiarano LAV e LNDC – elementi che già da soli sono più che sufficienti per sospendere il passatempo dei cacciatori che si dovrebbe svolgere il 29 e 30 marzo in ben 24 comuni della Provincia di Treviso.
Infatti, oltre al parere di ISPRA, già da solo più che sufficiente perché indica chiaramente che dopo il 15 febbraio non si dovrebbero svolgere gare di cani da seguita su lepre, le associazioni hanno depositato al TAR una ricerca scientifica, alla cui redazione hanno contribuito gli stessi cacciatori, che evidenzia come il picco riproduttivo delle lepri si realizzi proprio fra marzo e maggio, quindi in concomitanza con la gara sotto accusa che, se autorizzata, si trasformerebbe in una vera e propria carneficina di cuccioli di lepre e delle loro madri allattanti.
Siamo molto fiduciosi, la norma nazionale e la consolidata giurisprudenza affermano che quando c’è un conflitto tra il passatempo dei cacciatori e i principi di tutela della fauna, sono sempre questi ultimi che devono prevalere!
Entro pochi giorni si dovrebbe conoscere la pronuncia definitiva del TAR di Venezia.