Home | ... | | Continuiamo a sostenere White Rock Shelter per salvare gli animali selvatici in Ucraina

Continuiamo a sostenere White Rock Shelter per salvare gli animali selvatici in Ucraina

La loro determinazione nel rimanere a fianco degli animali, nonostante le avversità della guerra, ci spinge a continuare a sostenerli con diversi progetti.

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

venerdì 03 marzo 2023

Topic


Emergenza

Condividi

Dopo un anno di guerra l'emergenza non accenna a finire

L’Unità di Emergenza LAV si è impegnata fin da subito per soccorrere gli animali vittime della guerra in Ucraina. LAV ha assistito tantissimi cani e gatti in fuga dal paese con le loro famiglie, ma anche molti di quelli che, costretti a rimanere, fortunatamente vengono accuditi dai volontari locali.

Tra le vittime di questa situazione rimaste in patria, LAV non si è dimenticata degli animali selvatici. entrando in contatto e in seguito offrendo supporto a un rifugio locale, il White Rock Shelter di Kiev.
Il White Rock Shelter è un santuario per orsi e lupi che si dedica alla riabilitazione di animali selvatici vittime di sfruttamento o maltrattamento. La sua storia di resistenza e coraggio, nonché di estrema dedizione verso gli animali, ci ha convinto a sostenerli e finanziarli.

Sono tante le storie che ci hanno colpito, come per esempio quella di Myhasyk, un orso acquistato da cucciolo e utilizzato come attrazione per i clienti di un ristorante. Una volta cresciuto il povero orso è stato rinchiuso in una gabbia piccolissima, vivendo in condizioni di totale privazione, arrivando a rifiutare addirittura il cibo per l’estremo stress e tristezza in cui è vissuto per anni. Ora vive sereno allo Shelter, nonostante le condizioni precarie dettate dal conflitto.

A febbraio del 2021, l’area del santuario fu pesantemente bombardata dai Russi, nel tentativo di distruggere l’aeroporto di Kiev. Con l’introduzione della legge marziale, i keeper che si prendevano cura degli animali presenti nel rifugio non avrebbero più potuto recarsi lì per accudirli. Per questo decisero di chiudersi all’interno della struttura insieme ai loro animali.

Per i successivi 9 giorni, i keeper continuarono a lavorare senza energia elettrica, aiutando anche altri santuari nell’evacuazione dei loro animali - grandi e medi felini, scimmie – pur sapendo che le milizie russe si trovavano a meno di 700 metri dal loro rifugio.

Con il graduale avvicinamento dei mezzi militari russi, i keeper hanno dovuto evacuare gli animali del rifugio, ricollocandone 3 permanentemente in alcuni paesi europei e 4 temporaneamente in Ucraina, presso un santuario a circa 1000km di distanza. Gli animali hanno sofferto molto per le condizioni precarie del viaggio e riscontrarono in seguito moltissimi problemi medici di media e grave entità - infezioni, reazioni all’anestesia - per i quali sono state necessarie cure molto costose e interventi chirurgici.

Ma il White Rock Shelter non si è arreso. Una volta liberato l’Oblast di Kiev a giugno, i keeper del santuario hanno recuperato i 4 orsi rimasti in Ucraina per accoglierli nuovamente al rifugio e poterli continuare a curare. Ad agosto, nonostante le ingenti spese affrontate e l’attuale mancanza totale di donazioni, hanno preso con loro anche una lupa, proveniente da una collezione privata e abbandonata a seguito del conflitto.

Questa determinazione nel rimanere al fianco degli animali ci ha colpito incredibilmente e per questo abbiamo deciso che avremmo dovuto di aiutare subito il White Rock Shelter. L’esigenza più importante a cui abbiamo deciso di far fronte è stata garantire loro un adeguato approvvigionamento di cibo e farmaci per gli orsi e la lupa e per questo abbiamo inviato un sostegno economico sufficiente per coprire queste spese almeno per un anno.

Inoltre, la mancanza di elettricità, l’assenza di un luogo abitativo per i keepers e di un posto adeguato alla preparazione del cibo per gli animali, rendevano necessario anche l’acquisto di un edificio mobile, che abbiamo deciso di finanziare.

Stiamo infine valutando di offrirgli un nuovo genere di sostegno, di più lungo respiro, che consenta al White Rock Shelter di riprendere le loro attività, di rafforzare e migliorare il loro rifugio, in attesa che la guerra finisca e ci sia l’opportunità di ricostruire una vita diversa e più serena.