Avvenuta la consegna congiunta tra associazioni e Ministero delle firme raccolte dalla coalizione italiana End The Cage Age (ETCA) per porre fine all’era delle gabbie in tutta Europa.
Avvenuta la consegna congiunta tra associazioni e Ministero delle firme raccolte dalla coalizione italiana End The Cage Age (ETCA) per porre fine all’era delle gabbie in tutta Europa.
La coalizione italiana è stata invitata dal Ministero della Salute per consegnare le n 110.233 firme raccolte ed è stata ricevuta dal sottosegretario alla Salute Gemmato e dal consigliere del Ministro dell’agricoltura Lollobrigida.
Già al livello europeo ETCA è stata una iniziativa dai grandi numeri: sostenuta da 170 associazioni e da oltre 1.4 milioni di firme certificate, è stata la prima in Europa sul tema della detenzione degli animali allevati per la produzione alimentare a raggiungere tale risultato.
A seguito del successo di tale iniziativa dei cittadini europei, la Commissione europea ha dichiarato pubblicamente nel giugno del 2021 il suo impegno a vietare le gabbie in tutti gli allevamenti europei entro il 2027 e già entro il 2023 verrà presentata una proposta legislativa per avviare la transizione.
La stesura della proposta dovrebbe essere pubblicata entro il 2023 ed è cruciale che anche il Governo italiano prenda una posizione netta per dare seguito alle richieste dei cittadini e all’evidenza scientifica ormai schiacciante.
In Europa, ogni anno, oltre 300 milioni di animali vengono ancora allevati in gabbia per tutta o parte della loro vita, oltre 40 milioni nella sola Italia.
Per questo, con la coalizione italiana End The Cage Age, chiediamo al Governo, e in particolare al Ministro della Salute e al Ministro dell’Agricoltura di sostenere l’impegno della Commissione europea in tutte le sedi opportune.
Queste le parole del Presidente della LAV Gianluca Felicetti al termine dell’incontro
Vi è stata un’apertura a dover dare una risposta da parte della politica alle firme che sono state raccolte e c’è stato l’impegno a continuare ad entrare nel merito di questo confronto con un tavolo realizzato dal ministero della salute e dell’agricoltura. Questa parte quindi l’abbiamo assicurata. Continueremo a lottare affinché i diritti degli animali e un’alternativa diversa ad una agricoltura zootecnica intensiva divengano realtà.