La sospensione delle autorizzazioni stabilita dal TAR rimane in vigore.
Aptuit, la multinazionale veronese, a seguito della sospensione delle autorizzazioni da noi richieste e accolte dal Tribunale del Lazio, ha fatto immediato ricorso al Consiglio di Stato, per poter riprendere quanto prima le sperimentazioni su cani beagle.
Il Consiglio di Stato, ieri sera, ha però confermato quanto già espresso dal TAR del Lazio, respingendo la richiesta della multinazionale e stabilendo che la sospensione delle autorizzazioni continua ad essere in vigore garantendo ai cani di non venire sottoposti ad iniezioni, prelievi ed isolamento continuo.
Il Massimo Organo della Giustizia amministrativa non ha ritenuto evidentemente rilevante la richiesta di Aptuit di interrompere urgentemente la sospensiva così da riprendere già il 3 luglio le sperimentazioni in corso sui cani.
Ancora una volta un Tribunale ha ribadito l’importanza della tutela del benessere animale nell’ambito della sperimentazione animale, come definito dalla Costituzione Italiana all’articolo 9 e dal trattato sul funzionamento dell’Unione Europea all’articolo13, il quale stabilisce “che bisogna tenere pienamente conto delle esigenze connesse al benessere degli animali, dal momento che sono esseri senzienti”.
Quanto stabilito dalla normativa trova la sua concretizzazione con la decisione del TAR del Lazio prima e del Consiglio di Stato ora, che rigetta la richiesta di Aptuit di riprendere la vivisezione sui cani beagle, in quanto imprescindibile tenere conto de “l’interesse alla tutela del bene costituzionalmente tutelato della vita e del benessere degli animali”, e fissa l’udienza per l’11 luglio.
In quella sede, attraverso i nostri legali, difenderemo il diritto dei cani ancora rinchiusi nei laboratori della multinazionale veronese, e ci batteremo affinché la sospensione delle autorizzazioni venga confermata anche dal Consiglio di Stato nell’udienza prevista per l’11 luglio, rigettando una volta per tutte il tentativo di Aptuit di poter ricominciare a effettuare quegli esperimenti, il tutto, ci preme ricordare, in un contesto in cui vi è un’indagine a carico dell’allora Presidente dell’azienda e veterinario su cui pendono accuse gravissime: maltrattamento e uccisione non necessitata di cani beagles e primati non umani.