Necessario un regolamento che metta fine alla sofferenza quotidiana
La giornata internazionale contro il trasporto di animali vivi è stata istituita nel 2015 per ricordare le 13000 pecore che il 14 giugno 2015 sono partite dalla Romania e arrivate tutte morte per sete, fame e sfinimento in Somalia
Dopo 24 giorni di viaggio in condizioni terribili. Condizioni che nel tempo non sono migliorate per i miliardi di animali vivi trasportati ogni anno su strada, via mare, per ferrovia o per via area da/verso il territorio dell’Unione Europea, per una serie di ragioni diverse, quali allevamento, ingrasso e macellazione.
In Europa i requisiti minimi di tutela per gli animali trasportati sono previsti dal Regolamento 1/2005, nello specifico recepito in Italia con il Decreto Legislativo 151/2007, ma sono requisiti del tutto insufficienti e sono, come minimo, da rivedere e migliorare.
Numerose inchieste hanno, infatti, messo più volte in luce l'incapacità degli Stati membri dell'UE di far rispettare le norme e anche quando la Legge viene rispettata, misure inadeguate e scarsi controlli permettono che gli animali soffrano in condizioni orribili durante i viaggi.
Le gravi criticità del trasporto di animali vivi sono state documentate proprio dalle Istituzioni europee in due analisi pubblicate dalla Commissione di Bruxelles nel 2020.
Entrambe le analisi, una prima sul trasporto su strada di animali vivi verso Paesi terzi e l'altra sul trasporto via mare, rivelano violazioni gravi e routinarie delle norme.
Una situazione costante che palesa la insita drammaticità nei continui disastri che si verificano nei lunghi viaggi, anche via mare, che causano enorme sofferenza alle migliaia di animali trasportati, per esempio, verso i Paesi del Medio Oriente.
Milioni di animali vengono, inoltre, trasportati ogni giorno in tutta l'UE e fuori dai confini, dove è impossibile assicurare il rispetto delle norme minime di benessere previste dal Regolamento UE, con la grave conseguenza che gli animali rimangono senza alcuna protezione, neanche minima.
Si ricorda che anche il Parlamento europeo, con la relazione e le raccomandazioni della Commissione d'inchiesta sulla protezione degli animali durante il trasporto (ANIT), votate il 17 gennaio 2022, sottolinea la necessità di modifiche ambiziose al Regolamento (CE) 1/2005.
La revisione della normativa che ora la Commissione Europea sta conducendo, su cui dovrà presentare una proposta legislativa entro la fine del 2023 sarà ambiziosa solo se, sull’aggiornamento del Regolamento (CE) 1/2005, sceglierà di porre fine ad un commercio crudele ed anacronistico ponendo fine all’esportazione di animali vivi, ascoltando anche la voce dei tanti cittadini e delle tante cittadine che da tempo chiedono maggiori tutele per gli animali allevati, anche prevedendo condizioni di trasporto adeguate.
In questa giornata soprattutto ci rivolgiamo al Ministro Lollobrigida, grande sostenitore del Made in Italy, a cui rinnoviamo l’appello - assieme al Ministro della Salute Schillaci - affinché si faccia portavoce in Europa delle richieste sempre più forti di cittadini e cittadine che chiedono con fermezza di garantire maggiore protezione agli animali allevati in ogni fase della loro vita, incluso il trasporto. È necessario porre fine al più presto alla crudele ed obsoleta pratica del trasporto di animali vivi.