Home | ... | | Altra vittoria per i lupi altoatesini: la Provincia di Bolzano deve iniziare a lavorare sulla prevenzione

Altra vittoria per i lupi altoatesini: la Provincia di Bolzano deve iniziare a lavorare sulla prevenzione

Il nostro ricorso, insieme ad ENPA, unico argine alla violenta arroganza di una provincia incapace a favorire la convivenza

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

martedì 13 agosto 2024

Topic

#trentinoaltoadige
Animali selvatici

Condividi

Convivere pacificamente con gli animali selvatici, lupi compresi, è possibile!

Poche ore fa, per celebrare nel peggiore dei modi la Giornata internazionale del lupo, che ricorre oggi 13 agosto, la Provincia autonoma di Bolzano ha dato notizia che il presidente Arno Kompatscher ha firmato un'autorizzazione per l’uccisione di due lupi in Alta Val Venosta.

Gli animali – scrive l’ufficio stampa della Provincia a giustificare questo provvedimento – saranno uccisi a caso tra quelli considerati colpevoli della predazione di 30 animali allevati, avvenuta in nove eventi in tre diversi alpeggi nei territori comunali di Malles (frazione di Planol) e Curon, e per questo verranno “rimossi”.

Dalla lettura di una parte del parere rilasciato dall’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, riportata all’interno dello stesso atto provinciale, emerge chiaramente che il massimo ente nazionale deputato alla valutazione dell’atto prodotto dalla provincia di Bolzano, non è in grado di valutare il rispetto della norma comunitaria, sulla base degli elementi messi a disposizione dalla Provincia. Come dire che Bolzano potrebbe rendersi responsabile della violazione della Direttiva Habitat che garantisce la tutela dei lupi a livello unionale. In particolare, in riferimento alla Legge provinciale che lo scorso anno aveva istituito le cosiddette “zone pascolive protette” – ben il 98% delle malghe presenti sul territorio - dove diventa legittima l’uccisione dei lupi senza neppure provare a utilizzare le misure di prevenzione, quali recinzioni elettrificate e cani da guardiania.

Una legge, quindi, approvata appositamente per poter uccidere quanti più lupi possibile su tutto il territorio provinciale, in spregio delle norme europee e nazionali di tutela e a vantaggio di agricoltori e allevatori locali. 

Il Presidente Kompatscher a un anno di distanza continua ad accanirsi sui lupi sostenendo gli allevatori che non vogliono utilizzare i sistemi di prevenzione favorendo così la possibile violazione della Direttiva Habitat, le cui conseguenze ricadrebbero su tutti i cittadini italiani. La tutela dei lupi è prioritaria rispetto a quella degli allevatori bolzanini, già sufficientemente “coccolati” dalla politica provinciale a suon di investimenti pubblici a fondo perduto, anche proprio per l’acquisto degli strumenti di prevenzione. Massimo Vitturi, Responsabile LAV Area Animali Selvatici

Sul sito della Provincia si legge che i proprietari degli animali predati dai lupi nei territori di Malles e Curon avevano già adottato misure di protezione delle greggi. Peccato che sia un’affermazione non supportata dai fatti e che nello stesso documento di condanna a morte dei lupi si legga che i cani utilizzati per la difesa degli animali allevati fossero cani da conduzione e non da guardiania, dimostrando così la totale incompetenza in materia anche della politica e degli uffici provinciali.

Convivere pacificamente con gli animali selvatici, lupi compresi, è possibile. Le misure di prevenzione dalle predazioni vengono già adottate con successo in molte zone d’Italia. Ne è un esempio il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi che, proprio qualche giorno fa, ha dichiarato di aver raggiunto nel 2023 l’eccezionale obiettivo di predazioni zero, grazie a reti metalliche ed elettrificate, cani maremmani abruzzesi, e soprattutto prevenzione

Noi di LAV non restiamo a guardare. Con il nostro Ufficio Legale ci siamo già attivati, presentando un ricorso al Tar per bloccare questo ennesimo e pretestuoso provvedimento della Provincia di Bolzano. Basta prendersela con i lupi, colpevoli solo di essersi cibati di animali che gli allevatori gli hanno lasciato a disposizione. Massimo Vitturi, Responsabile LAV Area Animali Selvatici