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Altra vittoria per i lupi altoatesini: la Provincia di Bolzano deve iniziare a lavorare sulla prevenzione

Il nostro ricorso, insieme ad ENPA, unico argine alla violenta arroganza di una provincia incapace a favorire la convivenza

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Ultimo aggiornamento

giovedì 12 settembre 2024

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I lupi sono al sicuro fino al 29 gennaio del prossimo anno

Non sono bastate le due sonore sconfitte di febbraio al Tribunale Amministrativo Regionale di Bolzano grazie ai ricorsi promossi da LAV e da altre associazioni a placare la sete di sangue del Presidente della Provincia autonoma di Bolzano.

Infatti, il 9 agosto Arno Kompatscher ha condannato a morte due lupi a caso a seguito delle predazioni avvenute durante l’estate in alcuni pascoli della Val Venosta.

Tra le tante incongruenze nelle giustificazioni della Provincia, spicca il richiamo alle cosiddette “zone pascolive protette”: compendi malghivi in cui, ai sensi della Legge Provinciale n.10 del 23 giugno 2023, risulterebbe impossibile a priori installare misure per prevenire le predazioni, di conseguenza l’unico “rimedio” sarebbe fucilare questi animali.

Tuttavia, la Provincia si smentisce da sola rivelando che nei pascoli colpiti dalle predazioni erano stati attuati simili accorgimenti, tra cui delle recinzioni elettrificate, dimostrando fattualmente l’utilizzo di strumenti preventivi in aree in cui viene sancita legalmente l’assoluta impossibilità di implementarli.

Ad ogni modo il pressapochismo, l’approccio sbrigativo degli allevatori bolzanini ha compromesso il funzionamento delle misure preventive. Lo dichiara l’Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale nel parere negativo offerto alle uccisioni, rimarcando inoltre l’enorme danno causato alla convivenza con i grandi carnivori nel testimoniare l’inutilità di tali operazioni sebbene non siano state attuate attenendosi alle indicazioni tecniche della letteratura scientifica.

Infatti, diversamente dalle uccisioni la cui validità viene ampiamente criticata dagli esperti , innumerevoli studi da tutto il mondo confermano l’efficacia delle misure di prevenzione incruente, come le recinzioni elettrificate e i dissuasori visivi e acustici, per ridurre drasticamente i danni causati dai lupi agli allevamenti.

Inoltre, già nell’ambito dei procedimenti giudiziari vinti da LAV e dalle altre associazioni a inizio anno, lo stesso Istituto ha espresso i suoi dubbi sulla legittimità della succitata legge anti-prevenzione.

Ora anche il Tribunale Amministrativo Regionale di Bolzano, chiamato in causa grazie al tempestivo ricorso avanzato da LAV con altre associazioni, nell’ordinanza che ha sospeso il decreto di abbattimento del Presidente Kompatscher enuncia esplicitamente il sospetto che tale normativa provinciale violi le normative dell’Unione Europea. Un’ulteriore conferma di quanto ha sempre sostenuto LAV, che ha sottoposto all’attenzione del Commissario per l’Ambiente della Commissione Europea la Legge Altoatesina subito dopo la sua emissione.

I lupi sono al sicuro fino al 29 gennaio del prossimo anno, quando LAV e le altre associazioni si scontreranno nuovamente con la Provincia dinnanzi al Tribunale Amministrativo Regionale di Bolzano che offrirà il suo giudizio definitivo sul caso. LAV si auspica che i giudici non si lascino abbindolare dalle argomentazioni inconsistenti della pubblica amministrazione e che, finalmente, chiamino in causa la Corte costituzionale per confermare una volta per tutte l’illegittimità della legge sulle zone pascolive protette.

In questo modo la Provincia di Bolzano dovrà smettere di rinnegare pretestuosamente l’applicabilità delle misure incruente contro le predazioni di lupi con il solo scopo di fomentare l’intolleranza sociale e sfruttarla a fini elettorali, a danno dei lupi barbaramente trucidati, ma anche degli stessi allevatori illusi da questi politicanti che le uccisioni possano risolvere i problemi delle loro attività.

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mercoledì 14 agosto 2024

Bolzano: il TAR ha sospeso l’ordine di uccisione dei lupi condannati a morte da Kompatscher

Il Presidente del TAR di Bolzano ha accolto questa mattina il ricorso presentato ieri sera da ENPA e LAV, assistite dall’avvocato Stefutti, contro l’uccisione di due lupi a caso disposta dal Presidente Kompatscher, secondo il quale non c’erano alternative praticabili oltre all’uccisione degli animali per prevenire possibili predazioni.

Siamo estremamente felici di questo risultato che ancora una volta mette a tacere l’arroganza di un’amministrazione provinciale del tutto inadeguata, sempre pronta ad accogliere le richieste delle frange più estremiste del mondo allevatoriale condannando a morte i lupi, ma incapace di imporre l’adozione delle misure di prevenzione. LAV e ENPA

Si tratta dell’ennesima sonora sconfitta per la provincia di Bolzano, che vuole estendere a tal punto la propria autonomia fino ad arrivare a violare le norme europee. Ora però è giunto il momento di porre fine a questo stato di cose, non è tollerabile che si debba sempre ricorrere ai Tribunali per riportare alla legalità l’azione di governo in quella provincia.

Il 10 settembre si terrà la camera di Consiglio che potrà confermare la sospensione odierna e quindi salvare definitivamente la vita dei lupi. Quello che è certo è che non lasceremo nulla di intentato pur di salvare la vita a due animali che hanno agito secondo la loro natura e ora rischiano la vita a causa dell’arroganza di una politica incompetente che arriva al punto di confondere i cani da conduzione con quelli da guardiania come testimoniato dal documento a firma del Presidente Kompatscher. LAV e ENPA


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martedì 13 agosto 2024

Bolzano: Il Presidente Kompatscher condanna a morte due lupi in alta Val Venosta

Poche ore fa, per celebrare nel peggiore dei modi la Giornata internazionale del lupo, che ricorre oggi 13 agosto, la Provincia autonoma di Bolzano ha dato notizia che il presidente Arno Kompatscher ha firmato un'autorizzazione per l’uccisione di due lupi in Alta Val Venosta.

Gli animali – scrive l’ufficio stampa della Provincia a giustificare questo provvedimento – saranno uccisi a caso tra quelli considerati colpevoli della predazione di 30 animali allevati, avvenuta in nove eventi in tre diversi alpeggi nei territori comunali di Malles (frazione di Planol) e Curon, e per questo verranno “rimossi”.

Dalla lettura di una parte del parere rilasciato dall’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, riportata all’interno dello stesso atto provinciale, emerge chiaramente che il massimo ente nazionale deputato alla valutazione dell’atto prodotto dalla provincia di Bolzano, non è in grado di valutare il rispetto della norma comunitaria, sulla base degli elementi messi a disposizione dalla Provincia. Come dire che Bolzano potrebbe rendersi responsabile della violazione della Direttiva Habitat che garantisce la tutela dei lupi a livello unionale. In particolare, in riferimento alla Legge provinciale che lo scorso anno aveva istituito le cosiddette “zone pascolive protette” – ben il 98% delle malghe presenti sul territorio - dove diventa legittima l’uccisione dei lupi senza neppure provare a utilizzare le misure di prevenzione, quali recinzioni elettrificate e cani da guardiania.

Una legge, quindi, approvata appositamente per poter uccidere quanti più lupi possibile su tutto il territorio provinciale, in spregio delle norme europee e nazionali di tutela e a vantaggio di agricoltori e allevatori locali. 

Il Presidente Kompatscher a un anno di distanza continua ad accanirsi sui lupi sostenendo gli allevatori che non vogliono utilizzare i sistemi di prevenzione favorendo così la possibile violazione della Direttiva Habitat, le cui conseguenze ricadrebbero su tutti i cittadini italiani. La tutela dei lupi è prioritaria rispetto a quella degli allevatori bolzanini, già sufficientemente “coccolati” dalla politica provinciale a suon di investimenti pubblici a fondo perduto, anche proprio per l’acquisto degli strumenti di prevenzione. Massimo Vitturi, Responsabile LAV Area Animali Selvatici

Sul sito della Provincia si legge che i proprietari degli animali predati dai lupi nei territori di Malles e Curon avevano già adottato misure di protezione delle greggi. Peccato che sia un’affermazione non supportata dai fatti e che nello stesso documento di condanna a morte dei lupi si legga che i cani utilizzati per la difesa degli animali allevati fossero cani da conduzione e non da guardiania, dimostrando così la totale incompetenza in materia anche della politica e degli uffici provinciali.

Convivere pacificamente con gli animali selvatici, lupi compresi, è possibile. Le misure di prevenzione dalle predazioni vengono già adottate con successo in molte zone d’Italia. Ne è un esempio il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi che, proprio qualche giorno fa, ha dichiarato di aver raggiunto nel 2023 l’eccezionale obiettivo di predazioni zero, grazie a reti metalliche ed elettrificate, cani maremmani abruzzesi, e soprattutto prevenzione

Noi di LAV non restiamo a guardare. Con il nostro Ufficio Legale ci siamo già attivati, presentando un ricorso al Tar per bloccare questo ennesimo e pretestuoso provvedimento della Provincia di Bolzano. Basta prendersela con i lupi, colpevoli solo di essersi cibati di animali che gli allevatori gli hanno lasciato a disposizione. Massimo Vitturi, Responsabile LAV Area Animali Selvatici


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