Nel corso dell'audizione del 25 marzo alla Commissione Giustizia, consegnate anche le 205.000 firme raccolte.
Essere auditi è una grande opportunità e una grossa responsabilità nei confronti degli animali e dei loro diritti per il riconoscimento dei quali ogni giorno ci battiamo, ma anche nei confronti dei nostri sostenitori, di coloro che con la loro firma sottoscrivono le nostre richieste e della società civile che auspica un mondo migliore per animali e umani.
Ieri nel corso dell'audizione alla Commissione Giustizia del Senato sul Disegno di legge di modifica della Legge sui maltrattamenti abbiamo consegnato le oltre 205.000 firme raccolte a sostegno del miglioramento del Testo approvato dalla Camera e una nostra memoria.
LA CATENA E IL MICROCHIP
Nel documento abbiamo evidenziato come, a fronte di aspetti positivi, sia necessario porre rimedio a due inammissibili passi indietro sulla tutela giuridica degli animali,.
Il primo riguarda la catena, l'altro una dannosa e ingiustificabile deroga sul microchip a favore di allevatori e commercianti di cani e gatti che favorirebbe l'odioso fenomeno del traffico dei cuccioli.
L'articolo relativo alla detenzione degli animali d'affezione (quindi sia cani che gatti) a catena è molto negativo in quanto, di fatto, così come formulato legittima paradossalmente tale condotta. È sufficiente che la contenzione dell'animale permetta il minimo movimento, ed è sempre così, per poterla considerare lecita.
Reputiamo negativo anche l'articolo relativo alla “sanatoria” delle sanzioni per la mancata identificazione e registrazione degli animali da compagnia ai sensi del quale gli operatori commerciali che spontaneamente adempiono agli obblighi di identificazione degli animali da compagnia prima che la violazione sia stata “constatata”, non devono pagare la sanzione amministrativa prevista dalla normativa vigente.
L'ENTITA' DELLE PENE
In relazione all'entità delle pene abbiamo rimarcato che:
Poco cambia con questo Testo se non ci saranno auspicate positive modifiche.
Se esse mancheranno:
Gli autori degli efferati crimini nei confronti di animali come il gatto Leone, scuoiato vivo in Campania, la capretta uccisa a calci ad Anagni e il gatto Grey ucciso ad Alberobello con un calcio che lo ha spinto nelle acque gelide di una fontana – solo per citare alcuni casi di cronaca - potranno ancora continuare a giovare di un trattamento di favore che rende del tutto inefficace, dal punto di vista preventivo, oltre che repressivo, le pene.
Alla luce di questo quadro, che peraltro non prevede neanche l'esclusione espressa di istituti come la messa alla prova o la non punibilità per particolare tenuità del fatto dall'applicazione ai reati in danno agli animali, per fare degli esempi, abbiamo rappresentato la sempre più stringente:
La necessità di introdurre la pena accessoria dell'interdizione perpetua alla detenzione di animali d'affezione a carico di coloro che non hanno riportato una sentenza di assoluzione piena. Per giunta, si ritiene fondamentale introdurre anche l'obbligo per l'autorità giudiziaria di disporre, già in pendenza del giudizio, un divieto di acquisizione e detenzione di animali, in funzione cautelare. Si pensi al caso del cane Aron, bruciato vivo dal suo proprietario a Palermo e, in seguito, sottoposto ad un procedimento penale ancora aperto: senza l'espressa richiesta della LAV al Sindaco di adozione di un'Ordinanza sindacale di divieto di detenzione di animali in capo all'imputato, questi ben avrebbe potuto – anche nelle more stesse del giudizio per un reato tanto atroce – acquisire altri animali e reiterare il delitto.
GLI ANIMALI NEI CIRCHI
Abbiamo fatto presente che un'altra disposizione che non può mancare nella riforma è:
Una specifica previsione che dia attuazione a quanto previsto dalla Legge 15 luglio 2022, n. 106 “Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo”, finalizzata al “graduale superamento dell'utilizzo degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti”, come già fatto da oltre 50 Paesi in tutto il mondo, svincolandolo così dall'attuazione della suddetta delega già più volte purtroppo posticipata.
LA TUTELA DEGLI ANIMALI NEI RIFUGI O PRESSO PRIVATI
Nella nostra memoria abbiamo spiegato anche come il Disegno di Legge in esame:
Rappresenta un'utile opportunità per introdurre norme a tutela degli animali come suini, bovini, volatili, detenuti a scopo affettivo “da compagnia” detenuti presso rifugi o privati.
E che come nel caso di malattie infettive trasmissibili, per questi stessi animali in luogo dell'uccisione:
Debbano trovare applicazione le più proporzionali misure di biosicurezza non cruente, l'isolamento e il monitoraggio sanitario.
Misure che sono parimenti previste dalla normativa europea e ugualmente efficaci sul piano della tutela della salute pubblica.
OSSERVAZIONI FINALI
Abbiamo concluso evidenziando la necessità che la nuova Legge rappresenti davvero un effettivo e concreto rafforzamento della normativa a tutela degli animali e come per raggiungere questo obiettivo sia necessario apportare modifiche e miglioramenti in alcuni punti al Testo approvato dalla Camera, nonché delle integrazioni prendendo il meglio dei Disegni di legge sulla materia anch'essi all'esame della Commissione.
Ad esempio la previsione della pubblicazione della sentenza di condanna contenuta nel Disegno di legge presentato dal Senatore Manfredi (Lega), i divieti relativi ai collari a strozzo o elettrici contenuti in quello della Senatrice Spinelli (FdI), il riconoscimento degli animali quali esseri senzienti e positive disposizioni in ambito civilistico contenute del Disegno di legge della Senatrice Unterberger (Gruppo Per le Autonomie).
Altre disposizioni che certamente migliorerebbero sono anche la previsione di una fattispecie di reato ad hoc per il contrasto della zooerastia e della zoopornografia contenuta nel Disegno di legge del Senatore Romeo (Lega) e di un reato per punire gli avvelenamenti come proposto in quello della Senatrice Maiorino (M5S).