Home | ... | | World Kangaroo Day: gli australiani sono contro l'industria del canguro

World Kangaroo Day: gli australiani sono contro l'industria del canguro

Lo rileva un nuovo sondaggio. L’Italia è, in Europa, il maggior importatore di pelli di canguro. Firma la petizione per chiedere al Parlamento Europeo di vietare l’import di prodotti di canguro.

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

lunedì 24 ottobre 2022

Topic


Condividi

World Kangaroo Day: LAV in audizione al Parlamento Europeo per salvare i canguri!

Altra tappa della campagna Salva Canguri avviata dalla LAV nel 2019 e rientrante in una più ampia mobilitazione internazionale che vede molte organizzazioni (dall'Australia agli Stati Uniti) impegnate contro quella che è la più grande mattanza di animali selvatici del pianeta: più di 45 milioni di canguri uccisi per scopi commerciali tra il 2000 e il 2016 (con una media di oltre 2 milioni di canguri l'anno).

Negli ultimi anni le uccisioni si sono attestate a 1,2 milioni di animali l'anno ma non per una riduzione delle quote, bensì per un significativo e preoccupante declino della popolazione delle sei specie oggetto della caccia commerciale: canguro Grigio Occidentale, canguro Grigio Orientale, Canguro Rosso, Wallaroo comune, Wallaby di Bennet, Pademelon della Tasmania.

La caccia ai canguri è una pratica estremamente crudele, con centinaia di migliaia di cuccioli (spesso ancora nel marsupio delle madri uccise) a loro volta vittime dell'industria del canguro sostenuta da aziende italiane che utilizzano la pelle di questi animali per la produzione di scarpini da calcio in primis, ma anche tute motociclistiche o prodotti moda. Simone Pavesi , Responsabile LAV Area Moda Animal Free

Queste le parole di Simone Pavesi (vedi il video dal minuto 16:04:30), responsabile LAV dell'Area Moda Animal Free, intervenuto oggi a Bruxelles presso la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo. La LAV ha avviato in questi giorni una raccolta firme rivolta al Parlamento Europeo affinché assuma una posizione pubblica, tramite una specifica Risoluzione, contro la caccia commerciale ai canguri per arrivare quindi ad un divieto europeo all'import e commercio di carne e pelli.

Anche a causa del cambiamento climatico ogni anno in Australia si registrano estati con devastanti incendi (nel 2020 oltre 1 miliardo di animali selvatici sono morti e più del 50% delle foreste e boschi nella costa orientale sono andati distrutti) anticipate da primavere con intense piogge e inondazioni che, proprio come sta accadendo in questi giorni, stanno causando la morte di migliaia di animali per annegamento.La protezione della biodiversità è un elemento prioritario del Green Deal europeo. L'Unione Europea non può continuare ad essere complice del più grande massacro di animali selvatici del pianeta e deve quindi vietare l'importazione e il commercio di prodotti di canguro. Simone Pavesi , Responsabile LAV Area Moda Animal Free

L'industria ‘del canguro', di fatto avviata dagli anni '50, si basa sulla uccisione di animali selvatici cacciati non per tradizione o ragioni di sussistenza di popolazioni aborigene, ma esclusivamente come ulteriore motivazione per giustificare la mattanza in corso da decenni per destinare territori e pascoli agli animali zootecnici (pecore ma anche bovini) importati.

Dai canguri così uccisi vengono commercializzate le carni (originariamente solo come pet-food, poi anche per consumo umano e destinate prevalentemente ai mercati di paesi del nord Europa) e le pelli, di cui l'Italia è la prima importatrice in Europa.

Anche grazie alla campagna Salva Canguri, in Italia aziende come Diadora, Versace, Prada, Ferragamo hanno assunto l'impegno a dismettere le produzioni in pelle di canguro. Purtroppo, c'è ancora chi, come per esempio LOTTO Sport, non ha mai neanche dato disponibilità per un incontro con LAV al fine di approfondire le criticità di questa filiera, nonostante numerosi solleciti e azioni di sensibilizzazione via social network.

ESITO DELLA NOSTRA AUDIZIONE

In risposta alle nostre audizioni, la Commissione Ue ha replicato lamentando l'assenza di una base giuridica per vietare l'import di carne e pelli di canguro. Ma gli eurodeputati intervenuti hanno sostenuto la nostra richiesta ottenendo:

  • Ulteriori approfondimenti;
  • Coinvolgimento diretto anche delle commissioni parlamentari Ambiente e Salute;
  • Nuovo coinvolgimento della Commissione Ue.

La battaglia per salvare i canguri prosegue.