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World Kangaroo Day: gli australiani sono contro l'industria del canguro

Lo rileva un nuovo sondaggio. L’Italia è, in Europa, il maggior importatore di pelli di canguro. Firma la petizione per chiedere al Parlamento Europeo di vietare l’import di prodotti di canguro.

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martedì 24 ottobre 2023

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Ogni anno vengono uccisi 2 milioni di canguri adulti

Un sondaggio pubblicato in occasione della Giornata Mondiale delCanguro [ oggi 24 ottobre], e anticipato ieri in conferenza stampa al Parlamento Europeo, ha rilevato che il 98% degli australiani ritiene importante proteggere i canguri come parte di una strategia per salvaguardare gli ecosistemi australiani, mentre il 64% si è dichiarato esplicitamente contrario alla caccia dei canguri per meri scopi commerciali (per ricavarne pelle, utilizzata per alcune tipologie di scarpe da calcio e tute da motociclista, e carne usata nel cibo per animali domestici ma anche per l'alimentazione umana come carne di “selvaggina”).

Gli australiani si sono espressi esplicitamente contro l'Industria del canguro. Una fabbrica di morte che ogni anno causa l'uccisione, crudele e violenta, di oltre 2 milioni di animali adulti e centinaia di migliaia di cuccioli spesso ancora nei marsupi delle madri . L'Italia è il primo paese in Europa importatore di pelli di canguro ma è ora di vietare queste importazioni, così come i principali brand sportivi e della moda hanno già dismesso le produzioni in pelle di canguro Simone Pavesi , responsabile Area Moda Animal Free

Secondo l'Australian Bureau of Statistics, tra il 2012 e il 2016 l'Italia ha assorbito il 39% dell'export di pelli di canguro, per un ammontare di circa 2 milioni di pelli (per un valore indicativo complessivo poco al di sopra di 15 milioni di euro).

Tra gennaio 2019 e settembre 2022, l'import di pelli di canguro ammonta a 375.910 pelli grezze (per un valore complessivo di 3,2ML di euro) a cui si aggiungono 13.897 pelli già trattate (per un valore complessivo di ulteriori 390mila euro).

IL SONDAGGIO

Il sondaggio su cosa pensano gli australiani della caccia commerciale ai canguri è stato commissionato da Kangaroos Alive (ONG australiana di cui LAV è partner nell'ambito della campagna internazionale per salvare i canguri) in risposta alle domande emerse dagli Eurodeputati in occasione dell'audizione tenuta da LAV , Eurogroup for Animals e la ONG olandese World Animal Protection esattamente un anno fa, il 24 ottobre 2022, presso la Commissione Petizioni del Parlamento europeo.

Questo sondaggio mostra che la maggior parte degli australiani vuole che l'uccisione dei canguri finisca. L'Australia ha preso posizione contro l'uccisione di elefanti per la vendita di avorio e la caccia alle balene; ora rivolgiamo la nostra attenzione al nostro territorio e alla tutela della nostra biodiversità Mick McIntyre, direttore della ONG Kangaroos Alive.

Il canguro è considerato icona nazionale dall'82,7 % degli australiani; viene utilizzato dal turismo australiano come una delle principali “attrattive” per i visitatori stranieri. Ciononostante, in Australia 2 milioni di canguri vengono sterminati ogni singolo anno per scopi commerciali. Il 77% degli australiani però, ritiene che bisognerebbe considerare i potenziali benefici economici dell'ecoturismo dei canguri rispetto all'uccisione. Oltre il 75% degli australiani ritiene inaccettabile e disumano il modo in cui centinaia di migliaia di cuccioli di canguro vengono uccisi ogni anno come conseguenza della caccia commerciale.

9 australiani su 10 ritengono che i canguri dovrebbero rimanere parte del paesaggio australiano e pensano che dovremmo imparare a convivere con i canguri, rispetto a un mero 9,7% che ritiene che i canguri siano animali infestanti.


Le uccisioni dei canguri avvengono in zone remote dell'entroterra australiano, prevalentemente di notte quando i canguri sono più attivi, difficile se non impossibile compiere controlli sulle modalità di uccisione che, nella maggioranza dei casi, risultano particolarmente cruente (fino al 40% dei canguri non vengono uccisi con un singolo colpo mortale; un terzo sono femmine e non esiste periodo dell'anno in cui una femmina adulta non abbia un cucciolo da accudire).

AZIENDE KANGAROO-FREE

Molte aziende che facevano usano della pelle di canguro hanno compreso l'inconsistenza e la insostenibilità di questa filiera ed hanno assunto pubblicamente una definitiva corporate policy kangaroo-free; tra queste: Diadora (la prima nel settore sportivo), poi seguita da Puma, Nike, New Balance; ma anche il Gruppo Prada, Versace, Ferragamo (e Gucci già dal 2017, prima dell'avvio della campagna internazionale).

Per quanto riguarda la carne, pur non essendoci in Italia un significativo mercato, è comunque possibile trovarne in alcuni ristoranti e pub “etnici” ma anche nel pet-food.

In Belgio hanno rinunciato al commercio di prodotti a base di carne canguro tutte le catene di supermercati come Makro, Colruyt, Cora, Match, Delhaize e anche Lidl, Aldi, Carrefour. Anche in Germania Aldi, Real, Kaufland, Lidl e V-Mark hanno smesso di vendere carne di canguro, così come l'azienda di pet-food Bewital.


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lunedì 24 ottobre 2022

World Kangaroo Day: LAV in audizione al Parlamento Europeo per salvare i canguri

Altra tappa della campagna Salva Canguri avviata dalla LAV nel 2019 e rientrante in una più ampia mobilitazione internazionale che vede molte organizzazioni (dall'Australia agli Stati Uniti) impegnate contro quella che è la più grande mattanza di animali selvatici del pianeta: più di 45 milioni di canguri uccisi per scopi commerciali tra il 2000 e il 2016 (con una media di oltre 2 milioni di canguri l'anno).

Negli ultimi anni le uccisioni si sono attestate a 1,2 milioni di animali l'anno ma non per una riduzione delle quote, bensì per un significativo e preoccupante declino della popolazione delle sei specie oggetto della caccia commerciale: canguro Grigio Occidentale, canguro Grigio Orientale, Canguro Rosso, Wallaroo comune, Wallaby di Bennet, Pademelon della Tasmania.

La caccia ai canguri è una pratica estremamente crudele, con centinaia di migliaia di cuccioli (spesso ancora nel marsupio delle madri uccise) a loro volta vittime dell'industria del canguro sostenuta da aziende italiane che utilizzano la pelle di questi animali per la produzione di scarpini da calcio in primis, ma anche tute motociclistiche o prodotti moda. Simone Pavesi , Responsabile LAV Area Moda Animal Free

Queste le parole di Simone Pavesi (vedi il video dal minuto 16:04:30), responsabile LAV dell'Area Moda Animal Free, intervenuto oggi a Bruxelles presso la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo. La LAV ha avviato in questi giorni una raccolta firme rivolta al Parlamento Europeo affinché assuma una posizione pubblica, tramite una specifica Risoluzione, contro la caccia commerciale ai canguri per arrivare quindi ad un divieto europeo all'import e commercio di carne e pelli.

Anche a causa del cambiamento climatico ogni anno in Australia si registrano estati con devastanti incendi (nel 2020 oltre 1 miliardo di animali selvatici sono morti e più del 50% delle foreste e boschi nella costa orientale sono andati distrutti) anticipate da primavere con intense piogge e inondazioni che, proprio come sta accadendo in questi giorni, stanno causando la morte di migliaia di animali per annegamento.La protezione della biodiversità è un elemento prioritario del Green Deal europeo. L'Unione Europea non può continuare ad essere complice del più grande massacro di animali selvatici del pianeta e deve quindi vietare l'importazione e il commercio di prodotti di canguro. Simone Pavesi , Responsabile LAV Area Moda Animal Free

L'industria ‘del canguro', di fatto avviata dagli anni '50, si basa sulla uccisione di animali selvatici cacciati non per tradizione o ragioni di sussistenza di popolazioni aborigene, ma esclusivamente come ulteriore motivazione per giustificare la mattanza in corso da decenni per destinare territori e pascoli agli animali zootecnici (pecore ma anche bovini) importati.

Dai canguri così uccisi vengono commercializzate le carni (originariamente solo come pet-food, poi anche per consumo umano e destinate prevalentemente ai mercati di paesi del nord Europa) e le pelli, di cui l'Italia è la prima importatrice in Europa.

Anche grazie alla campagna Salva Canguri, in Italia aziende come Diadora, Versace, Prada, Ferragamo hanno assunto l'impegno a dismettere le produzioni in pelle di canguro. Purtroppo, c'è ancora chi, come per esempio LOTTO Sport, non ha mai neanche dato disponibilità per un incontro con LAV al fine di approfondire le criticità di questa filiera, nonostante numerosi solleciti e azioni di sensibilizzazione via social network.

ESITO DELLA NOSTRA AUDIZIONE

In risposta alle nostre audizioni, la Commissione Ue ha replicato lamentando l'assenza di una base giuridica per vietare l'import di carne e pelli di canguro. Ma gli eurodeputati intervenuti hanno sostenuto la nostra richiesta ottenendo:

  • Ulteriori approfondimenti;
  • Coinvolgimento diretto anche delle commissioni parlamentari Ambiente e Salute;
  • Nuovo coinvolgimento della Commissione Ue.

La battaglia per salvare i canguri prosegue.



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