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Caccia ai lupi: il Parlamento Europeo approva la Risoluzione per dare avvio agli abbattimenti

Ma il Comitato della Convenzione di Berna dice no alla richiesta di abbassare lo status di protezione.

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Ultimo aggiornamento

venerdì 25 novembre 2022

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Chiediamo alla Commissione Europea di non attuare le misure della risoluzione

Il 24 novembre il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione che mira a ridurre lo stato di protezione dei Lupi. Il documento originario, approvato a maggioranza con 306 voti a favore, 225 contrari e 25 astenuti, nel corso del dibattito parlamentare è stato integrato con gravissimi emendamenti che chiedono di declassare lo stato di conservazione dei Lupi ai sensi della convenzione di Berna, favorendo allo stesso tempo una maggiore applicazione delle deroghe alla protezione, già oggi previste nella stessa Direttiva Habitat.

Dal punto di vista politico si tratta di una vittoria dei deputati conservatori rappresentati dal Partito Popolare europeo, dai Conservatori e Riformisti europei, del gruppo Identità e democrazia e di numerosi deputati del gruppo liberale Renew Europe, quindi di eurodeputati italiani di Forza Italia, SVP, Fratelli d’Italia, Lega e Azione-Italia Viva.

Approvando questa risoluzione il Parlamento Europeo chiede alla Commissione di:

"Sviluppare senza indugio una procedura di valutazione che consenta di modificare lo stato di protezione delle popolazioni in determinate regioni non appena è stato raggiunto lo stato di conservazione desiderato."

Quindi la risoluzione non chiede alla Commissione europea di declassare lo status di protezione dei lupi da “protezione rigorosa” a “protezione”, ricollocando la specie dall'allegato IV all'allegato V della Direttiva Habitat, ma si tratta comunque di una richiesta gravissima che mette a forte rischio la vita di migliaia di lupi.

Cacciatori e allevatori, legati dalla loro crociata anti-lupo, cantano vittoria.

Per i cacciatori significa togliersi di torno un animale che compete con il loro sanguinario passatempo. Il lupo, infatti, con la sua naturale attività predatoria consente di mantenere un habitat sano e perfettamente in equilibrio, cosa che i cacciatori hanno sempre provato a intestarsi nel goffo tentativo di rendere più tollerabile la loro attività, avversata dalla stragrande maggioranza dei cittadini, giungendo ad inventarsi la favola del cacciatore-ambientalista, oggi definitivamente smascherata.

Per gli allevatori, da sempre fortemente contrari all’adozione dei sistemi di prevenzione delle predazioni e in questo supportati dalle loro associazioni di categoria, significa continuare a sfruttare milioni di animali per il loro latte e la loro carne, destinandoli in ogni caso a un macello.

Le esperienze di alcuni Stati europei dimostrano chiaramente che le uccisioni dei lupi non hanno impatti significativi sulle predazioni. Chiediamo quindi al Ministro Pichetto Fratin che prima di qualsiasi decisione cruenta sia verificato il grado di diffusione e il corretto utilizzo dei sistemi di prevenzione delle predazioni tra gli allevatori. Massimo Vitturi , Area Animali Selvatici

Come emerge dallo studio recentemente pubblicato da ISPRA “Stima dell’impatto del lupo sulle attività zootecniche in Italia. Analisi del periodo 2015 – 2019”, sono solo una minoranza gli allevamenti a livello nazionale che lamentano la maggior parte delle predazioni, risultando quindi i primi sui quali avviare un’azione di verifica e ai quali chiedere eventualmente conto della mancata attivazione degli strumenti di prevenzione.


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