Aveva seguito un escursionista mantovano ad aprile senza mai più farsi rivedere.
Ora che l’orso catturato e radiocollarato lo scorso 16 ottobre è stato identificato in M91, la sua vita è a rischio. Potrebbe essere fucilato dai forestali trentini al soldo di Fugatti, come già accaduto per M90 e KJ1.
Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per la sorte del giovane orso, che lo scorso aprile si era reso protagonista di un incontro con un escursionista, risoltosi senza alcuna conseguenza, e che da quel momento aveva fatto perdere le sue tracce.
Già ad agosto avevamo inviato a ISPRA una dettagliata relazione tecnica con la quale dimostrava che non esiste alcuna ragione perché possa essere rilasciato un parere positivo alla richiesta di uccisione dell’orso.
In particolare, per quanto riguarda la valutazione della pericolosità dell’orso, è la stessa Provincia ad affermare che “non risulta alcuna storia pregressa di problematicità né di questo esemplare, né da parte dei genitori”, elemento che da solo è già sufficiente a mettere in dubbio la sua pericolosità, come precisa lo stesso PACOBACE, che afferma che “per definire un orso ‘problematico’ è importante conoscere la storia del soggetto e tener conto dei suoi eventuali precedenti comportamenti anomali”.
Inoltre, la scheda “Incontri uomo-orso" del servizio faunistico della Provincia chiarisce definitivamente che l’incontro tra M91 e l’escursionista è stato caratterizzato da due elementi fondamentali: la curiosità dell’orso e le reiterate provocazioni messe in atto dall’uomo che, in una comprensibile situazione di stress, alla vista dell’orso a dieci metri di distanza “si dava alla fuga correndo verso valle”, per poi lanciargli contro delle pietre “provando anche a spaventare il plantigrado con grida ed imbracciando un ramo d’abete”, ovvero tutto il contrario di ciò che si dovrebbe fare in casi del genere.
Come ben chiarito nel manuale “Uomo e Orso, Gestire gli Incontri” del Parco Adamello Brenta, nel caso di incontro ravvicinato con un orso “devo sempre evitare di scappare correndo perché l’orso potrebbe essere portato istintivamente all’inseguimento interpretandomi, solo a quel punto, come una potenziale preda”. Anche nel caso di un falso attacco “quello che non andrebbe fatto è scappare correndo, perché l’orso potrebbe a quel punto essere stimolato a rinforzare la minaccia rincorrendoci e/o interagendo fisicamente”.
Siamo pronti a dare battaglia e ad opporci con forza a qualsiasi provvedimento che dovesse essere partorito dalla furia orsicida di Fugatti il comportamento dell’orso M91 è stato esemplare, non ha reagito nonostante le continue provocazioni subite dall’uomo e non ha mai dato alcun segnale di pericolosità né prima né dopo l’evento di aprile.
È ora che anche le persone siano chiamate alla responsabilità delle loro azioni, come ha dichiarato il fungaiolo coinvolto nell’incidente con un orso solo pochi giorni fa e che fin da subito si è dichiarato contrario all’uccisione dell’orso.