Home | Notizie | L’orso radiocollarato a Cavedago, in provincia di Trento, è M91

L’orso radiocollarato a Cavedago, in provincia di Trento, è M91

Aveva seguito un escursionista mantovano ad aprile senza mai più farsi rivedere.

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

venerdì 25 ottobre 2024

Topic


Condividi

È ora che i cittadini adottino comportamenti responsabili in montagna

Ora che l’orso catturato e radiocollarato lo scorso 16 ottobre è stato identificato in M91, la sua vita è a rischio. Potrebbe essere fucilato dai forestali trentini al soldo di Fugatti, come già accaduto per M90 e KJ1.  

Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per la sorte del giovane orso, che lo scorso aprile si era reso protagonista di un incontro con un escursionista, risoltosi senza alcuna conseguenza, e che da quel momento aveva fatto perdere le sue tracce. 

Già ad agosto avevamo inviato a ISPRA una dettagliata relazione  tecnica con la quale dimostrava che non esiste alcuna ragione perché possa essere rilasciato un parere positivo alla richiesta di uccisione dell’orso. 

In particolare, per quanto riguarda la valutazione della pericolosità dell’orso, è la stessa Provincia ad affermare che “non risulta alcuna storia pregressa di problematicità né di questo esemplare, né da parte dei genitori, elemento che da solo è già sufficiente a mettere in dubbio la sua pericolosità, come precisa lo stesso PACOBACE, che afferma che “per definire un orso ‘problematico’ è importante conoscere la storia del soggetto e tener conto dei suoi eventuali precedenti comportamenti anomali”. 

Inoltre, la scheda “Incontri uomo-orso" del servizio faunistico della Provincia chiarisce definitivamente che l’incontro tra M91 e l’escursionista è stato caratterizzato da due elementi fondamentali: la curiosità dell’orso e le reiterate provocazioni messe in atto dall’uomo che, in una comprensibile situazione di stress, alla vista dell’orso a dieci metri di distanza “si dava alla fuga correndo verso valle”, per poi lanciargli contro delle pietre “provando anche a spaventare il plantigrado con grida ed imbracciando un ramo d’abete”, ovvero tutto il contrario di ciò che si dovrebbe fare in casi del genere

Come ben chiarito nel manuale “Uomo e Orso, Gestire gli Incontri” del Parco Adamello Brenta, nel caso di incontro ravvicinato con un orso “devo sempre evitare di scappare correndo perché l’orso potrebbe essere portato istintivamente all’inseguimento interpretandomi, solo a quel punto, come una potenziale preda”. Anche nel caso di un falso attacco “quello che non andrebbe fatto è scappare correndo, perché l’orso potrebbe a quel punto essere stimolato a rinforzare la minaccia rincorrendoci e/o interagendo fisicamente”. 

Siamo pronti a dare battaglia e ad opporci con forza a qualsiasi provvedimento che dovesse essere partorito dalla furia orsicida di Fugatti il comportamento dell’orso M91 è stato esemplare, non ha reagito nonostante le continue provocazioni subite dall’uomo e non ha mai dato alcun segnale di pericolosità né prima né dopo l’evento di aprile.

È ora che anche le persone siano chiamate alla responsabilità delle loro azioni, come ha dichiarato il fungaiolo coinvolto nell’incidente con un orso solo pochi giorni fa e che fin da subito si è dichiarato contrario all’uccisione dell’orso.

 


Ripercorri la storyline

giovedì 08 agosto 2024

Trentino: avviate le operazioni per la cattura e il radiocollaraggio dell’orso M91

Prosegue il tentativo della Provincia di Trento di catturare M91 per dotarlo di radiocollare. Il giovane orso, di circa due anni d’età, era stato coinvolto ad aprile in un incontro con un turista a monte di Molveno, sull’altipiano della Paganella.

La trappola a tubo, che era stata appositamente attivata per lui, ha catturato però un altro individuo, una femmina d’orso, che è stata quindi radiocollarata.

Se la Provincia riuscirà a dotare di radiocollare anche M91, c’è il concreto rischio che poi proceda, come già fatto per M90 e KJ1, con l’uccisione di quello che è poco più di un orsacchiotto che si è da poco staccato dalla mamma.

Per questo motivo e nell’ottica della leale collaborazione tra enti, abbiamo prontamente e preventivamente inviato una dettagliata relazione tecnica a ISPRA con la quale, documenti alla mano, dimostriamo che non esiste alcuna ragione perché possa essere rilasciato un parere positivo all’uccisione di M91. Massimo Vitturi, Responsabile LAV Area Animali Selvatici

In particolare, per quanto riguarda la valutazione della pericolosità dell’orso, è la stessa Provincia ad affermare che “non risulta alcuna storia pregressa di problematicità né di questo esemplare, né da parte dei genitori”, elemento che da solo è già sufficiente per mettere in dubbio la sua pericolosità, come precisa lo stesso PACOBACE dove afferma che “per definire un orso ‘problematico’ è importante conoscere la storia del soggetto e tener conto dei suoi eventuali precedenti comportamenti anomali”.

Inoltre, la scheda “Incontri uomo-orso” del servizio faunistico della Provincia a chiarisce definitivamente che l’incontro tra M91 e l’escursionista è stato caratterizzato da due elementi fondamentali: la curiosità dell’orso e le reiterate provocazioni messe in atto dall’uomo che, in una comprensibile situazione di stress, alla vista dell’orso a dieci metri di distanza “si dava alla fuga correndo verso valle”, per poi lanciargli contro delle pietre “provando anche a spaventare il plantigrado con grida ed imbracciando un ramo d’abete”, ovvero tutto il contrario di ciò che si dovrebbe fare in casi del genere.

Come ben chiarito nel manuale “Uomo e Orso, Gestire gli Incontri” del Parco Adamello Brenta, nel caso di incontro ravvicinato con un orso “devo sempre evitare di scappare correndo perché l’orso potrebbe essere portato istintivamente all’inseguimento interpretandomi, solo a quel punto, come una potenziale preda”. Anche nel caso di un falso attacco “Quello che non andrebbe fatto è scappare correndo perché l’orso potrebbe a quel punto essere stimolato a rinforzare la minaccia rincorrendoci e/o interagendo fisicamente”.

In estrema sintesi, il documento inviato dalla LAV a ISPRA, che prende in considerazione le stesse osservazioni effettuate dal Servizio Faunistico e le norme della PAT, i contenuti del PACOBACE e i manuali predisposti dai ricercatori del Parco Adamello Brenta, evidenzia al di là di ogni interpretazione:

  • l’assenza di comportamenti “problematici” precedenti del soggetto;
  • i comportamenti dell’escursionista che hanno scatenato, o quantomeno fomentato, la reazione dell’orso;
  • l’attendibilità dell’interpretazione dell’incontro come categoria 11 del PACOBACE, che esclude ogni possibilità di cattura o uccisione;
  • la possibilità di non attuare alcun intervento sull’orso ai sensi dello stesso PACOBACE.
Chiediamo che l’orso M91 sia lasciato libero di vivere la sua vita, accanirsi su un animale che nonostante le ripetute provocazioni ha risposto solamente con la curiosità tipica di un giovane della sua età non ha nulla a che fare con la tutela della sicurezza dei cittadini, che può essere garantita solo attraverso l’applicazione scrupolosa delle indicazioni scientifiche. Massimo Vitturi, Responsabile LAV Area Animali Selvatici


CHIUDI