Le analisi del DNA smentiscono la sbrigativa e strumentalizzata incriminazione di un orso per i danni all'auto.
Come affermato dalla stessa Provincia di Bolzano, le analisi del DNA hanno smentito la sbrigativa, gratuita incriminazione di un orso per il danneggiamento dell'auto parcheggiata al maso Oberberglerhof a Novale di Fiè, avvenuto la scorsa settimana.
In quell’occasione il sindaco di Fiè e alcuni consiglieri provinciali, pur in assenza di qualsiasi prova, avevano colto l’occasione per lanciarsi in sproloqui gratuiti contro la presenza dell’orso, ovviamente sempre portando argomentazioni fondate su presupposti ideologici in odore di campagna elettorale per le prossime elezioni provinciali che si terranno a ottobre.
Un vero e proprio caso di allarme sociale generato ad arte da una politica incapace di favorire la convivenza pacifica con gli orsi, disinteressandosi di qualunque ricostruzione fattuale delle vicende prese in considerazione e che non ha attuato gli impegni presi con la firma dell’accordo “Pacobace” per la gestione degli orsi sull’arco alpino. Ciò dimostra non soltanto l’inesistenza di un’”emergenza orsi”, ma corrobora la tesi sostenuta da LAV, ovvero che le Istituzioni sono ostinatamente in cerca di un capro espiatorio per discolparsi della pressoché assoluta inesistenza di iniziative atte a informare ed educare le comunità da loro amministrate, non garantendo così ai propri cittadini e ai turisti una convivenza sicura e tranquilla con i plantigradi.
La riduzione dell’orso a mero spauracchio per intimorire e confondere la popolazione rasenta il ridicolo e non è più accettabile, mentre emergono chiarissime le gravi responsabilità del mondo politico che non è ancora in grado di educare i cittadini perché adottino comportamenti adeguati nelle zone di presenza dell’orso. In un articolo di stampa si legge infatti che la stalla adiacente alla zona dov’era parcheggiata l’auto danneggiata, era stata lasciata aperta, creando così una situazione ottimale per attrarre eventuali orsi presenti in zona.
Cosa avremmo letto se un orso si fosse effettivamente introdotto in quella stalla? Cosa si sarebbe inventato il sindaco di Fiè e i suoi sodali consiglieri provinciali pur di attrarre consensi elettorali? Lasciare serenamente una stalla aperta in un ambiente popolato anche da un solo orso è l’ennesima riprova della totale, ed estremamente pericolosa, ignoranza in cui sono lasciati gli abitanti della Provincia di Bolzano dalle autorità che invece hanno il dovere di attuare ogni misura preposta ad assicurare l’incolumità dei propri cittadini, in primis educandoli ad evitare tutti i comportamenti che possono attrarre un orso vicino agli insediamenti umani, ad esempio custodendo gli animali allevati all’interno di strutture a prova di orso.
Solo la corretta informazione dei cittadini che vivono in zone frequentate dagli orsi può prevenire eventuali incidenti sono i comportamenti umani a determinare le reazioni degli orsi, ma è evidente che è compito della politica trasmettere tali informazioni nel rispetto del rigore scientifico, evitando speculazioni elettorali.