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Orsa Kj1 non può essere uccisa! Con il radiocollare si può monitorare

Non c'è più alcuna ragione per non chiudere i sentieri, si attui la richiesta del TAR.

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Ultimo aggiornamento

domenica 21 luglio 2024

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Il Rifugio in Romania da noi proposto è una valida alternativa

Non si placa la furia orsicida di Fugatti, ha firmato un’altra ordinanza di uccisione di Kj1. 

Risponderemo con un nuovo ricorso al TAR.

Con il pretesto dei danni al turismo - che sono piena ed esclusiva responsabilità dello stesso Fugatti a causa delle mancate opere di informazione e messa in sicurezza dei sentieri da parte sua – si chiariscono le reali volontà del Presidente della Provincia di Trento: fare strage di tutti gli orsi che la stessa Provincia ha portato in quel territorio più di vent’anni fa.

Le zone che attraversano le mamme orse con piccoli al seguito sono indicate sul sito della Provincia, possono quindi essere chiuse al passaggio umano già da ora. Questo garantirebbe subito e senza spargimento di sangue innocente, sicurezza a cittadini, turisti e selvatici.

Inoltre, esattamente come per Jj4, il rifugio “Libearty Bear Sanctuary Zarnesti in Romania, quello che si era reso disponibile ad accogliere l’orsa JJ4, è pronto ad accogliere Kj1.

È inaccettabile che una Pubblica amministrazione preferisca il sangue all’allontanamento in sicurezza e a spese della LAV, senza gravare sulle tasche dei trentini.

Grazie a questa alternativa, realizzabile interamente nostre spese e non dei contribuenti trentini, viene quindi a cadere ogni motivazione formale utilizzata da Fugatti per sostenere la necessità di uccidere l’orsa, perché il trasferimento in Romania le garantirà la vita.

L’Ordinanza del Presidente Fugatti, che ne dispone l’uccisione, è quindi inutile ed eseguirla comunque, essendoci un’alternativa concreta che la Provincia ha il dovere di vagliare, può integrare il reato di uccisione di animale non necessitata prevista dal Codice penale .

Per la sicurezza di turisti e residenti chiediamo nuovamente e con forza il ritiro dell’ordinanza killer e l’immediata interdizione temporanea dei sentieri nelle aree dove si trovano le mamme con cuccioli , come avviene già nel Parco nazionale d’Abruzzo e nei più grandi parchi nazionali all'estero in casi del genere.