Il Consiglio di Stato conferma e rafforza il diritto alla vita che la legge italiana offre ai plantigradi.
“È un incredibile accanimento ideologico. il 16 settembre manifesteremo a Trento contro questa assurda condanna a morte e domani in Abruzzo in memoria di Amarena”
Nella giornata di oggi, con LNDC e WWF Italia abbiamo presentato un ricorso al Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento contro il Decreto di abbattimento di F36, firmato dal Presidente della PAT Maurizio Fugatti.
A motivare questa incredibile condanna a morte dell’orsa è stato il falso attacco di cui F36 si è resa autrice lo scorso 30 luglio. Un episodio che non ha provocato alcuna ripercussione e che non era mai stato preceduto da danni a cose o persone.
Questa condanna risulta ancor più grave se si considera che l’orsa è stata munita non più di 10 giorni fa, di un radiocollare che ne consente il costante monitoraggio, come previsto dal PACOBACE.
Nonostante sia stato presentato il ricorso, F36 può essere abbattuta in qualsiasi momento, non essendo ancora intervenuta alcuna sospensione del Decreto. Per questo motivo le Associazioni hanno già diffidato la PAT a procedere con l’uccisione.
“La verità è che non esiste alcuna valida e motivata ragione per disporre l’abbattimento dell’orsa se non quella di presentarne lo scalpo in sede di campagna elettorale. È veramente incredibile come la questione degli orsi sia così ideologicamente strumentalizzata dalla politica trentina al punto di credere che un orso morto ammazzato possa determinare l’aggiudicazione di qualche voto in più.
Significativa è inoltre la macabra coincidenza che accomuna questo ordine di esecuzione con l’uccisione di Amarena, l’orso bruno marsicano ucciso in Abruzzo da un colpo di fucile al polmone mentre si trovava insieme ai suoi due cuccioli. Se non ci pensa la politica a tutelare gli animali selvatici, i beni comuni e la legalità noi continueremo a farlo in tutte le sedi e anche scendendo in piazza per chiedere giustizia
Proprio per questo motivo abbiamo organizzato due manifestazioni nazionali, nella mattinata di domani, domenica 10 settembre, a Pescina (AQ) in memoria di Amarena ed a difesa della fauna selvatica italiana e il 16 settembre a Trento per dire basta alla guerra scatenata da Fugatti contro gli orsi.
Infatti,
nonostante le gravi lacune, che riguardano in particolare il mancato rispetto
delle norme europee, riscontrate da ISPRA nella richiesta di parere da parte
della coppia ammazzalupi Kompatscher-Schuler,
questa
sera il Presidente della Provincia di Bolzano ha firmato la condanna a morte di
due lupi che saranno uccisi a caso tra quelli presenti in un’area di 10
chilometri quadrati che comprende quattro alpeggi.
Si tratta di un atto di violenza intollerabile che oltretutto fa cartastraccia del parere del massimo istituto scientifico nazionale basandosi sulla valutazione di un professore dell’Università di Vienna, a a questo punto se Kompatscher non tollera le norme italiane chieda l’annessione all’Austria, nessuno rimpiangerà certo la sua totale incapacità nel far adottare al Bauernbund gli strumenti di prevenzione delle predazioni
L’ufficio legale della LAV sta già lavorando al ricorso da presentare al TAR di Bolzano contro questo atto violento che rappresenta la piena resa della Giunta altoatesina ai voleri delle frange più estremiste degli allevatori che da anni non fanno altro che demonizzare il lupo e rifiutano di mettere in servizio gli strumenti di prevenzione delle predazioni pur essendo tutti forniti a titolo gratuito.
La provincia di Bolzano non si deve permettere di utilizzare i lupi come capro espiatorio delle sue inefficienze, sacrificandoli anche sull’altare della ricerca di consenso elettorale di bassa lega