Continueremo a contrastare le nuove costruzioni.
Noi di LAV e più di 200 cittadini eravamo presenti il 9 settembre a Fabbrico, all’assemblea organizzata per chiedere spiegazioni sul nuovo maxi-allevamento di tacchini.
Presenti i tecnici AGEAE e ASL che, pur ammettendo di essere contrari a questi modelli allevatoriali, hanno spiegato come, da normativa, non figuravano motivi ostativi all’approvazione del progetto.
Il progetto di un allevamento di 39900 tacchini, l’ ennesimo del nord Italia, che, nonostante le ormai note ripercussioni su vita di animali, persone e ambiente e nonostante il carattere emergenziale raggiunto dall’influenza aviaria in tutta Europa, sembrerebbe non presentare criticità. Ma non è proprio così!
Molti gli interventi delle presenti LAV Reggio Emilia e LAV Modena, nonché della sottoscritta, ma anche dei cittadini, fermi nel chiedere se un allevamento del genere sia davvero necessario.
Il sindaco, incalzato da domande puntuali, non ha risposto nel modo atteso e soprattutto non ha chiarito il perché la cittadinanza non sia stata informata e ascoltata a tempo debito, quando il progetto fu presentato e ancora si sarebbe potuto fare qualcosa.
L’assemblea del 9 settembre, infatti, arriva solo dopo le autorizzazioni al progetto e la conferenza di servizi, in un momento dell’iter in cui sono state già concesse a un imprenditore bresciano le autorizzazioni per costruire l’allevamento intensivo da 39.900 tacchini a Fabbrico.
Questo significa che i cittadini di Fabbrico non sono stati tempestivamente informati, ascoltati e messi in condizione di poter contrastare efficacemente una struttura così deleteria.
Durante il dibattito, per contrastare gli aspetti etici sollevati, è stato asserito che l’interesse dell’allevatore è massimizzare la produzione.
LAV, contestando come sempre il modello alimentare che sfrutta esseri senzienti in modi indicibili per mero profitto, ricorda anche qui, come già fatto intervenendo in assemblea, che le amministrazioni locali sono preposte alla tutela degli interessi della comunità e i cittadini devono essere sempre tempestivamente e adeguatamente informati.
Invece, ancora una volta, come già successo in altri casi di nuove costruzioni, che che noi di LAV seguiamo da vicino, le amministrazioni locali sembrano prestare attenzione più a grandi investitori, per gli interessi economici di pochi e a discapito di tutti.
Il futuro dipende dalle scelte che si fanno oggi ed è necessario essere consapevoli anche del fatto che le amministrazioni hanno le proprie responsabilità, ma la politica inizia anche dal piatto, quando si comprende che l’allevamento è deleterio sempre e non solo se è dietro casa.
Continueremo a contrastare le nuove costruzioni insieme ai comitati locali contrari ad esse, supportando e informando anche tutte quelle persone che vorranno scegliere un’alimentazione vegetale: possibile, non crudele e più sostenibile per tutti.