A ottobre 2023, la Commissione Europea proporrà la sua bozza di revisione della Legislazione sul “benessere degli animali”. Un atto che potrebbe cambiare la vita di milioni di esseri senzienti in tutta l'UE.
TRASPORTERESTI L'ANIMALE CHE AMI SOTTO IL SOLE COCENTE?
Trasportati in camion affollati, con temperature troppo alte o troppo basse, in condizioni igienico sanitarie precarie, gli animali affrontano spesso viaggi estenuanti su strada, via mare, per ferrovia o per via area da/verso il territorio dell’Unione Europea, per una serie di ragioni diverse che li costringe ad essere spostati per finire in un altro allevamento, all’“ingrasso” o per la macellazione.
Ecco la realtà degli animali allevati per ottenerne la carne. Non sono diversi da altri animali, quelli familiari per esempio. La normativa deve andare oltre il concetto di riduzione della sofferenza, che non è affatto sufficiente. L'opportunità per cambiarla in meglio è adesso.
QUALI NORME? E VENGONO RISPETTATE?
In Europa i requisiti minimi di tutela per gli animali trasportati sono previsti dal Regolamento 1/2005, nello specifico recepito in Italia con il Decreto Legislativo 151/2007, ma sono requisiti del tutto insufficienti e sono, come minimo, da rivedere e migliorare.
Numerose inchieste hanno, infatti, messo più volte in luce l'incapacità degli Stati membri dell'UE di far rispettare le norme e anche quando la Legge viene rispettata, misure inadeguate e scarsi controlli permettono che gli animali soffrano in condizioni orribili durante i viaggi.
Inoltre, lo stesso Regolamento non viene applicato in egual modo in tutti gli Stati membri e questo può comportare disomogeneità sanzionatoria e quindi di comportamento. Questo dipende anche dalla convenienza economica che spinge a spostare gli animali passando da Stati membri più permissivi, aumentando tempi di percorrenza e le sofferenze conseguenti.
Una situazione attenzionata anche dalla Corte dei conti UE che rileva la disparità di trattamento sulla base della norma nei vari Stati membri e punta il dito anche sulla sempre maggiore presenza di enormi strutture di macellazione che concentrano numeri elevatissimi di animali, trasportati anche da luoghi molto lontani.
Milioni di animali vengono trasportati ogni giorno in tutta l'UE, ma anche fuori dai confini, dove è impossibile assicurare il rispetto delle norme minime di benessere previste dal Regolamento UE, con la grave conseguenza che gli animali rimangono senza alcuna protezione, neanche minima.
Le gravi criticità del
trasporto di animali vivi sono state documentate proprio dalle Istituzioni
europee in due analisi pubblicate dalla Commissione di Bruxelles nel 2020 .
Entrambe le analisi, una prima sul trasporto su strada di animali vivi verso
Paesi terzi e l'altra sul trasporto via mare, rivelano violazioni gravi e
routinarie delle norme. Tanto che è stata istituita una apposita Commissione
d’inchiesta all’interno del Parlamento europeo, proprio sul tema del trasporto
di animali vivi e la tutela degli stessi (Commissione ANIT) che ha formulato
raccomandazioni per aggiornare il trasporto alle più recenti evidenze
scientifiche e sulla base delle criticità riscontrate nell'UE.
LA SOFFERENZA INSOPPORTABILE DEI VIAGGI VERSO LA MORTE
Una situazione costante che palesa la insita drammaticità nei continui disastri che si verificano nei lunghi viaggi che causano enorme sofferenza alle migliaia di animali trasportati, per esempio, verso i Paesi del Medio Oriente.
Un trasporto simbolo che evidenzia la portata drammatica di questi viaggi è quello avvenuto nel 2015, una tragedia in memoria della quale è stata poi istituita la giornata internazionale contro il trasporto di animali vivi. Erano 13000 le pecore partite dalla Romania il 14 giugno 201a e arrivate tutte morte per sete, fame e sfinimento in Somalia, dopo 24 giorni di viaggio in condizioni terribili.
Altre tragedie del mare e di terra non sono casi isolati e situazioni simili continuano a consumarsi e vedono gli animali vittime di traumi e in condizioni terribili. Condizioni che nel tempo non sono migliorate.
Le norme europee sul benessere animale attualmente in vigore risalgono al 2005 e vanno aggiornate.
LA REVISIONE DELLA NORMATIVA
La bozza di revisione che proporrà la Commissione UE è prevista per la seconda metà del 2023, nell’applicazione della strategia Farm to Fork. Per tale motivo la Commissione europea ha chiesto all’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) di fornire il suo parere scientifico sul tema.
La prima parte del parere riguarda la protezione del benessere e della salute degli animali durante il trasporto ed è stata presentata all’inizio di settembre 2022. Con un’analisi dettagliata, sono state valutate le condizioni di viaggio che devono essere garantite per ogni tipologia di animale: piccoli ruminanti, equidi, bovini, suini, oltre che polli, galline ovaiole, tacchini e conigli.
EFSA si è espressa stabilendo:
Cominciando dai bovini, questi non devono viaggiare a una temperatura superiore ai 25°C e hanno bisogno di almeno 1,79 metri quadrati per ogni animale (di circa 400 kg).
Lo stesso limite alla temperatura è raccomandato anche per suini ed equidi, con la differenza che, per i primi, lo spazio a disposizione minimo deve essere di 0,62 metri quadrati per animale (indicazione basata su un maiale di 110 kg). I cavalli devono avere un margine di movimento di almeno 40 cm sia in larghezza che in lunghezza.
Le pecore e gli altri piccoli ruminanti possono infine viaggiare con temperature più alte (fino a 32°C per le pecore tosate e fino a 28°C per quelle con il vello) e devono avere a disposizione almeno 0,43 metri quadrati per animale (misurazione basata su una pecora di circa 40 kg).
Tali requisiti, considerati minimi, pur migliorando le condizioni degli animali durante il trasporto, non risolvono l’enorme problema che il trasporto di animali vivi pone sulla salute e sul benessere degli stessi.
COSA VOGLIAMO
Gli animali trasportati sono esposti a condizioni di estrema sofferenza mentale e fisica nei trasporti dentro e fuori dall’Europa.
La revisione normativa sarà ambiziosa solo se, sull’aggiornamento del Regolamento (CE) 1/2005, l’Europa sceglierà di porre fine a questo commercio crudele ed anacronistico ponendo fine all’esportazione di animali vivi, ascoltando anche la voce dei cittadine e cittadini che da tempo chiedono maggiori tutele per gli animali allevati, e sceglierà di ridurre in modo drastico anche il trasporto di animali vivi all’interno dell’UE.
Con la seconda fase della campagna #NOANIMALLEFTBEHIND sosteniamo una riforma normativa che stabilisca norme stringenti in tutte le fasi della vita degli animali allevati, anche durante il trasporto.
La normativa deve andare oltre il concetto di riduzione della sofferenza, che non è sufficiente, ma piuttosto porre limitazioni ambiziose e controlli severi che potranno contribuire ad una maggiore protezione degli animali ed alla creazione di uno stato positivo di salute psico-fisica durante tutta la loro vita.