L'insostenibile sofferenza del trasporto di animali vivi
TRASPORTERESTI L'ANIMALE CHE AMI SOTTO IL SOLE COCENTE?
Trasportati in camion affollati,
con temperature troppo alte o troppo basse, in condizioni igienico sanitarie
precarie, gli animali affrontano spesso viaggi estenuanti su strada, via mare,
per ferrovia o per via area da/verso il territorio dell’Unione Europea, per una
serie di ragioni diverse che li costringe ad essere spostati per finire in un
altro allevamento, all’“ingrasso” o per la macellazione.
Ecco la realtà degli animali allevati per ottenerne la carne. Non sono diversi da altri animali, quelli familiari per esempio. La normativa deve andare oltre il concetto di riduzione della sofferenza, che non è affatto sufficiente. L'opportunità per cambiarla in meglio è adesso.
QUALI NORME? E VENGONO RISPETTATE?
In Europa i requisiti minimi di
tutela per gli animali trasportati sono previsti dal Regolamento 1/2005, nello
specifico recepito in Italia con il Decreto Legislativo 151/2007, ma sono
requisiti del tutto insufficienti e sono, come minimo, da rivedere e
migliorare.
Numerose inchieste hanno, infatti, messo più volte in luce
l'incapacità degli Stati membri dell'UE di far rispettare le norme e anche
quando la Legge viene rispettata, misure inadeguate e scarsi controlli
permettono che gli animali soffrano in condizioni orribili durante i viaggi.
Inoltre, lo stesso Regolamento
non viene applicato in egual modo in tutti gli Stati membri e questo può
comportare disomogeneità sanzionatoria e quindi di comportamento. Questo
dipende anche dalla convenienza economica che spinge a spostare gli animali
passando da Stati membri più permissivi, aumentando tempi di percorrenza e le
sofferenze conseguenti.
Una situazione attenzionata anche dalla Corte dei
conti UE che rileva la disparità di trattamento sulla base della norma nei vari
Stati membri e punta il dito anche sulla sempre maggiore presenza di enormi
strutture di macellazione che concentrano numeri elevatissimi di animali,
trasportati anche da luoghi molto lontani.
Milioni di animali vengono
trasportati ogni giorno in tutta l'UE, ma anche fuori dai confini, dove è
impossibile assicurare il rispetto delle norme minime di benessere previste dal
Regolamento UE, con la grave conseguenza che gli animali rimangono senza alcuna
protezione, neanche minima.
Le gravi criticità del
trasporto di animali vivi sono state documentate proprio dalle Istituzioni
europee in due analisi pubblicate dalla Commissione di Bruxelles nel 2020 .
Entrambe le analisi, una prima sul trasporto su strada di animali vivi verso
Paesi terzi e l'altra sul trasporto via mare, rivelano violazioni gravi e
routinarie delle norme. Tanto che è stata istituita una apposita Commissione
d’inchiesta all’interno del Parlamento europeo, proprio sul tema del trasporto
di animali vivi e la tutela degli stessi (Commissione ANIT) che ha formulato
raccomandazioni per aggiornare il trasporto alle più recenti evidenze
scientifiche e sulla base delle criticità riscontrate nell'UE.
LA SOFFERENZA INSOPPORTABILE DEI VIAGGI VERSO LA MORTE
Una situazione costante che
palesa la insita drammaticità nei continui disastri che si verificano nei
lunghi viaggi che causano enorme sofferenza alle migliaia di animali
trasportati, per esempio, verso i Paesi del Medio Oriente.
Un trasporto simbolo che
evidenzia la portata drammatica di questi viaggi è quello avvenuto nel 2015,
una tragedia in memoria della quale è stata poi istituita la giornata
internazionale contro il trasporto di animali vivi. Erano 13000 le pecore partite dalla Romania il 14
giugno 201a e arrivate tutte morte per sete, fame e
sfinimento in Somalia, dopo 24 giorni di viaggio in condizioni terribili.
Altre tragedie del mare e di terra non sono casi isolati e situazioni simili continuano a consumarsi e
vedono gli animali vittime di traumi e in condizioni terribili. Condizioni che nel
tempo non sono migliorate.
Le norme europee
sul benessere animale attualmente in vigore risalgono al 2005 e vanno aggiornate.
LA REVISIONE DELLA NORMATIVA
La bozza di revisione che proporrà la Commissione UE è prevista per
la seconda metà del 2023, nell’applicazione della strategia Farm to
Fork. Per tale motivo la Commissione europea ha chiesto all’EFSA
(Autorità europea per la sicurezza alimentare) di fornire il suo parere
scientifico sul tema.
La prima parte del parere riguarda la protezione del
benessere e della salute degli animali durante il trasporto ed è stata presentata
all’inizio di settembre 2022. Con un’analisi dettagliata, sono state valutate
le condizioni di viaggio che devono essere garantite per ogni
tipologia di animale: piccoli ruminanti, equidi, bovini, suini, oltre che
polli, galline ovaiole, tacchini e conigli.
EFSA si è espressa stabilendo:
- le soglie massime per le
temperature all’interno del veicolo sul quale viaggiano gli animali
- lo
spazio minimo che va riservato a ciascuno. La superficie minima dipende dal
peso e deve permettere a ogni animale di adeguare la posizione ai movimenti del
mezzo.
- la durata del
viaggio e la conseguente gestione di cibo, acqua e la valutazione del grado
di stanchezza.
Cominciando dai bovini, questi non devono viaggiare a una
temperatura superiore ai 25°C e hanno bisogno di almeno 1,79 metri quadrati per
ogni animale (di circa 400 kg).
Lo stesso limite alla temperatura è
raccomandato anche per suini ed equidi, con la differenza che, per i primi, lo
spazio a disposizione minimo deve essere di 0,62 metri quadrati per animale
(indicazione basata su un maiale di 110 kg). I cavalli devono avere un margine
di movimento di almeno 40 cm sia in larghezza che in lunghezza.
Le pecore e gli
altri piccoli ruminanti possono infine viaggiare con temperature più alte (fino
a 32°C per le pecore tosate e fino a 28°C per quelle con il vello) e devono
avere a disposizione almeno 0,43 metri quadrati per animale (misurazione basata
su una pecora di circa 40 kg).
Tali requisiti, considerati
minimi, pur migliorando le condizioni degli animali durante il trasporto, non
risolvono l’enorme problema che il trasporto di animali vivi pone sulla salute
e sul benessere degli stessi.
COSA VOGLIAMO
Gli
animali trasportati sono esposti a condizioni di estrema sofferenza mentale e
fisica nei trasporti dentro e fuori dall’Europa.
La revisione normativa sarà
ambiziosa solo se, sull’aggiornamento del Regolamento (CE) 1/2005, l’Europa
sceglierà di porre fine a questo commercio crudele ed anacronistico ponendo
fine all’esportazione di animali vivi, ascoltando anche la voce dei cittadine e cittadini che da tempo chiedono maggiori tutele per gli animali
allevati, e sceglierà di ridurre in modo drastico anche il trasporto di animali
vivi all’interno dell’UE.
Ma non basta, Bruxelles dovrà garantire controlli
puntuali e implementati in modo da assicurare un effettivo rispetto delle
regole previste.
Con la seconda fase della campagna #NOANIMALLEFTBEHIND
sosteniamo una riforma normativa che stabilisca norme stringenti in tutte le
fasi della vita degli animali allevati, anche durante il trasporto.
La normativa deve andare oltre il concetto di riduzione della sofferenza, che non è sufficiente, ma piuttosto porre limitazioni ambiziose e controlli severi che potranno contribuire ad una maggiore protezione degli animali ed alla creazione di uno stato positivo di salute psico-fisica durante tutta la loro vita.
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