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No Animal Left Behind: continua la seconda fase della campagna

A ottobre 2023, la Commissione Europea proporrà la sua bozza di revisione della Legislazione sul “benessere degli animali”. Un atto che potrebbe cambiare la vita di milioni di esseri senzienti in tutta l'UE.

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 02 agosto 2023

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L'insostenibile sofferenza del trasporto di animali vivi

TRASPORTERESTI L'ANIMALE CHE AMI SOTTO IL SOLE COCENTE?

Trasportati in camion affollati, con temperature troppo alte o troppo basse, in condizioni igienico sanitarie precarie, gli animali affrontano spesso viaggi estenuanti su strada, via mare, per ferrovia o per via area da/verso il territorio dell’Unione Europea, per una serie di ragioni diverse che li costringe ad essere spostati per finire in un altro allevamento, all’“ingrasso” o per la macellazione.

Ecco la realtà degli animali allevati per ottenerne la carne. Non sono diversi da altri animali, quelli familiari per esempio. La normativa deve andare oltre il concetto di riduzione della sofferenza, che non è affatto sufficiente. L'opportunità per cambiarla in meglio è adesso.

QUALI NORME? E VENGONO RISPETTATE?

In Europa i requisiti minimi di tutela per gli animali trasportati sono previsti dal Regolamento 1/2005, nello specifico recepito in Italia con il Decreto Legislativo 151/2007, ma sono requisiti del tutto insufficienti e sono, come minimo, da rivedere e migliorare.

Numerose inchieste hanno, infatti, messo più volte in luce l'incapacità degli Stati membri dell'UE di far rispettare le norme e anche quando la Legge viene rispettata, misure inadeguate e scarsi controlli permettono che gli animali soffrano in condizioni orribili durante i viaggi.

Inoltre, lo stesso Regolamento non viene applicato in egual modo in tutti gli Stati membri e questo può comportare disomogeneità sanzionatoria e quindi di comportamento. Questo dipende anche dalla convenienza economica che spinge a spostare gli animali passando da Stati membri più permissivi, aumentando tempi di percorrenza e le sofferenze conseguenti.

Una situazione attenzionata anche dalla Corte dei conti UE che rileva la disparità di trattamento sulla base della norma nei vari Stati membri e punta il dito anche sulla sempre maggiore presenza di enormi strutture di macellazione che concentrano numeri elevatissimi di animali, trasportati anche da luoghi molto lontani.

Milioni di animali vengono trasportati ogni giorno in tutta l'UE, ma anche fuori dai confini, dove è impossibile assicurare il rispetto delle norme minime di benessere previste dal Regolamento UE, con la grave conseguenza che gli animali rimangono senza alcuna protezione, neanche minima.

Le gravi criticità del trasporto di animali vivi sono state documentate proprio dalle Istituzioni europee in due analisi pubblicate dalla Commissione di Bruxelles nel 2020 .
Entrambe le analisi, una prima sul trasporto su strada di animali vivi verso Paesi terzi e l'altra sul trasporto via mare, rivelano violazioni gravi e routinarie delle norme. Tanto che è stata istituita una apposita Commissione d’inchiesta all’interno del Parlamento europeo, proprio sul tema del trasporto di animali vivi e la tutela degli stessi (Commissione ANIT) che ha formulato raccomandazioni per aggiornare il trasporto alle più recenti evidenze scientifiche e sulla base delle criticità riscontrate  nell'UE.


LA SOFFERENZA INSOPPORTABILE DEI VIAGGI VERSO LA MORTE

Una situazione costante che palesa la insita drammaticità nei continui disastri che si verificano nei lunghi viaggi che causano enorme sofferenza alle migliaia di animali trasportati, per esempio, verso i Paesi del Medio Oriente.

Un trasporto simbolo che evidenzia la portata drammatica di questi viaggi è quello avvenuto nel 2015, una tragedia in memoria della quale è stata poi istituita la giornata internazionale contro il trasporto di animali vivi. Erano 13000 le pecore partite dalla Romania il 14 giugno 201a e arrivate tutte morte per sete, fame e sfinimento in Somalia, dopo 24 giorni di viaggio in condizioni terribili.

Altre tragedie del mare  e di terra  non sono casi isolati e situazioni simili continuano a consumarsi e vedono gli animali vittime di traumi e in condizioni terribili. Condizioni che nel tempo non sono migliorate.

Le norme europee sul benessere animale attualmente in vigore risalgono al 2005 e vanno aggiornate.

LA REVISIONE DELLA NORMATIVA

La bozza di revisione che proporrà la Commissione UE è prevista per la seconda metà del 2023, nell’applicazione della strategia Farm to Fork. Per tale motivo la Commissione europea ha chiesto all’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) di fornire il suo parere scientifico sul tema. 

La prima parte del parere riguarda la protezione del benessere e della salute degli animali durante il trasporto ed è stata presentata all’inizio di settembre 2022. Con un’analisi dettagliata, sono state valutate le condizioni di viaggio che devono essere garantite per ogni tipologia di animale: piccoli ruminanti, equidi, bovini, suini, oltre che polli, galline ovaiole, tacchini e conigli.

EFSA  si è espressa stabilendo:

  • le soglie massime per le temperature all’interno del veicolo sul quale viaggiano gli animali
  • lo spazio minimo che va riservato a ciascuno. La superficie minima dipende dal peso e deve permettere a ogni animale di adeguare la posizione ai movimenti del mezzo.
  • la durata del viaggio e la conseguente gestione di cibo, acqua e la valutazione del grado di stanchezza.

Cominciando dai bovini, questi non devono viaggiare a una temperatura superiore ai 25°C e hanno bisogno di almeno 1,79 metri quadrati per ogni animale (di circa 400 kg).

Lo stesso limite alla temperatura è raccomandato anche per suini ed equidi, con la differenza che, per i primi, lo spazio a disposizione minimo deve essere di 0,62 metri quadrati per animale (indicazione basata su un maiale di 110 kg). I cavalli devono avere un margine di movimento di almeno 40 cm sia in larghezza che in lunghezza.

Le pecore e gli altri piccoli ruminanti possono infine viaggiare con temperature più alte (fino a 32°C per le pecore tosate e fino a 28°C per quelle con il vello) e devono avere a disposizione almeno 0,43 metri quadrati per animale (misurazione basata su una pecora di circa 40 kg).

Tali requisiti, considerati minimi, pur migliorando le condizioni degli animali durante il trasporto, non risolvono l’enorme problema che il trasporto di animali vivi pone sulla salute e sul benessere degli stessi.

COSA VOGLIAMO

Gli animali trasportati sono esposti a condizioni di estrema sofferenza mentale e fisica nei trasporti dentro e fuori dall’Europa.

La revisione normativa sarà ambiziosa solo se, sull’aggiornamento del Regolamento (CE) 1/2005, l’Europa sceglierà di porre fine a questo commercio crudele ed anacronistico ponendo fine all’esportazione di animali vivi, ascoltando anche la voce dei cittadine e cittadini che da tempo chiedono maggiori tutele per gli animali allevati, e sceglierà di ridurre in modo drastico anche il trasporto di animali vivi all’interno dell’UE.

Ma non basta, Bruxelles dovrà garantire controlli puntuali e implementati in modo da assicurare un effettivo rispetto delle regole previste.

Con la seconda fase della campagna #NOANIMALLEFTBEHIND sosteniamo una riforma normativa che stabilisca norme stringenti in tutte le fasi della vita degli animali allevati, anche durante il trasporto.

La normativa deve andare oltre il concetto di riduzione della sofferenza, che non è sufficiente, ma piuttosto porre limitazioni ambiziose e controlli severi che potranno contribuire ad una maggiore protezione degli animali ed alla creazione di uno stato positivo di salute psico-fisica durante tutta la loro vita.

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mercoledì 02 agosto 2023

Campagna europea #NoAnimalLeftBehind continua la seconda fase

Hai mai pensato di vivere tutta la vita in un bunker dal quale non puoi uscire, senza respirare aria pulita e senza sapere cosa sia la luce del sole, o le gocce di pioggia? 

Gli animali negli allevamenti vivono proprio come in un bunker, in condizioni ben lontane dal rispetto delle loro caratteristiche etologiche. Il maltrattamento è intrinseco alla detenzione cui sono costretti e l’indifferenza per le loro esigenze sociali e di specie è totale.

UNA VERA E PROPRIA CRUDELTA' SISTEMICA

Gli animali sono esseri senzienti, come ampiamente mostrato dalla letteratura scientifica e riconosciuto nel Trattato sul Funzionamento dell’UE all’art. 13, e la tutela degli animali è anche entrata nella nostra Costituzione nel marzo 2022.,

Già poco tutelati dalla normativa di riferimento che ammette una vera e propria crudeltà sistemica,  gli animali vengono maltrattati e detenuti in condizioni infernali in numerosi allevamenti di Italia e di Europa.

La normativa deve perciò andare oltre il concetto di riduzione della sofferenza che non è sufficiente, e deve porre limitazioni ambiziose e controlli severi che potranno contribuire ad una maggiore protezione degli animali ed alla creazione di uno stato positivo di salute psico-fisica durante tutta la loro vita.

I pochi controlli presenti non risolvono i gravi problemi che, puntualmente, chi entra in allevamento rileva.

Gli animali nell’UE, come dimostrano anche molte denunce che LAV e tante altre associazioni nel corso degli anni hanno presentato, continuano a subire, per violazioni di Legge ma anche per pratiche tuttora consentite che provocano dolore evitabile.

Per questo motivo stiamo portando avanti la seconda fase della campagna #NOANIMALLEFTBEHIND per sostenere una riforma normativa che stabilisca norme stringenti in tutte le fasi della vita degli animali allevati.

È urgente, dunque, un impegno concreto da parte dell’UE, per proteggere ogni animale da maltrattamenti e crudeltà. 

La campagna europea #NoAnimalLeftBehind sostiene la necessità di una riforma normativa che vada oltre il concetto di sofferenza e promuova attivamente uno stato positivo di salute e benessere psico-fisico degli animali.


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mercoledì 12 aprile 2023

Opportunità unica

Nell'ambito della strategia Farm to Fork, lanciata nel 2020 con l'obiettivo generale di rendere i sistemi alimentari europei equi, sani e rispettosi dell'ambiente, la Commissione europea, a ottobre 2023, proporrà la sua bozza di revisione della Legislazione sul “benessere degli animali”.

La revisione della Legislazione sul “benessere degli animali" è un atto che potrebbe cambiare la vita di milioni di esseri senzienti in tutto il territorio dell’Unione europea.

Abbiamo un’opportunità unica per ottenere una completa revisione della normativa a tutela degli animali, che – ricordando la possibilità per ognuno di cambiare alimentazione e la necessità di un reindirizzamento delle politiche pubbliche sulle produzioni - garantisca loro una vita degna di essere vissuta e non lasci indietro nessun animale.

Innumerevoli indagini condotte dai membri di Eurogroup for Animals in tutta Europa hanno dimostrato, infatti, che le attuali Leggi sul “benessere degli animali” non sono in grado di proteggere adeguatamente i miliardi di animali affamati, malnutriti, fisicamente costretti e confinati in spazi limitati, privi di luce naturale o aria fresca, che negli allevamenti trascorrono le loro vite in condizioni di sofferenza.

Gli animali nell’UE, come dimostrano anche molte denunce che LAV e tante altre associazioni nel corso degli anni hanno presentato, continuano a subire per violazioni di Legge ma anche per pratiche tuttora consentite che provocano dolore evitabile.

Ecco alcune delle priorità a cui riteniamo che la Commissione di Bruxelles debba dare risposta nella revisione della normativa, rispettando l'approccio dei CinqueDomìni (Eurogroup fr Animals, 2021. No Animal Left Behind.The Welfare of Animals on Farms and the Need for a General Farming Regulation).

  • Ogni animale ha diritto a vivere in salute, libero dalla selezione genetica estrema e libero da dolorose mutilazioni;
  • Ogni animale ha diritto a vivere in uno spazio sufficiente all’esplorazione dell’ambiente e senza nessuna restrizione al movimento;
  • Nessun animale dovrebbe essere trasportato su lunga distanza ed è necessaria anche una revisione delle condizioni di trasporto su distanze brevi;
  • Ogni animale ha diritto ad esprimere i comportamenti in linea con la propria etologia e vivere secondo la propria natura, compresa la possibilità di alimentarsi in modo adeguato;
  • Ogni animale ha diritto all’interazione con i suoi simili;
  • Ogni animale ha diritto ad una legislazione di tutela specifica per la propria specie.

È urgente, dunque, un impegno concreto da parte dell’UE, per proteggere ogni animale da maltrattamenti e crudeltà. 

Per questo motivo è iniziata la seconda fase della campagna  europea #NOANIMALLEFTBEHIND per sostenere una riforma normativa che vada oltre il concetto di sofferenza e promuova attivamente uno stato positivo di salute e benessere psico-fisico degli animali.


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