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La campagna #FurFreeMaxMara si è fatta sentire!

Max Mara Fashion Group “nasconde” le pellicce dagli e-shop e disabilita i commenti su Instagram.

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 21 febbraio 2024

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Oggi la FurFree Alliance , coalizione internazinale di cui facciamo parte, lancia una campagna globale, invitando il colosso italiano della moda Max Mara a seguire l’esempio virtuoso di tanti grandi brand – tra cui Gucci, Versace, Armani, Prada, Valentino, Dolce&Gabbana e molti altri – nell’adottare una politica fur-free.  

La campagna si svolgerà fino al 3 marzo, durante le settimane della moda a New York, Londra, Milano e Parigi.  

L’indifferenza di Max Mara Fashion Group ai numerosi tentativi di dialogo avanzati da LAV e dai nostri partner è imbarazzante! Come può un colosso della moda sottrarsi al confronto con gli stakeholder e, allo stesso tempo, presentarsi come azienda sostenibile e responsabile?  Se MMFG non vuole ascoltare le ONG, sentirà la voce delle tante persone che, in tutto il mondo, stanno partecipando alla campagna FurFreeMaxMara.Simone Pavesi - Responsabile Area Moda Animal Free

Con la portata della Fur Free Alliance, una coalizione di 50 organizzazioni per la protezione degli animali in 35 paesi, la campagna # FurFreeMaxMara sarà probabilmente la più grande corporate campaign antipelliccia di tutti i tempi.

Oggi sono oltre 1.500 i brand (e retailer) formalmente aderenti al Fur Free Retailer Program. 

La campagna globale si rivolge principalmente al marchio di punta,  Max Mara, ma il target è il Max Mara Fashion Group  nel suo insieme, dato che anche altri marchi utilizzano ancora pellicce animali, come Marina Rinaldi, SportMax; nei loro assortimenti è possibile trovare guanti in visone, polsini in pelliccia di volpe, ciondoli in procione o cappucci bordati in pelliccia di cane procione

Ora che la maggior parte dei consumatori non vuole avere niente a che fare con il commercio delle pellicce, i principali marchi di moda hanno risposto annunciando politiche che vietano l’uso delle pellicce.  

Venti paesi in tutta Europa hanno già vietato la produzione di pellicce a causa della crudeltà sugli animali e dei rischi per l’ambiente e la salute pubblica. Mentre oltre 1,5 milioni di europei hanno sottoscritto la petizione di Iniziativa dei Cittadini Europei “Fur Free Europe” per chiedere l’estensione del divieto di allevamento a tutta l’Unione e la fine delle vendite di pellicce, il divieto di commercio di prodotti di pellicceria è già una realtà in Israele, California e 14 città negli Stati Uniti. 

l sostegno di Max Mara al commercio di pellicce, arcaico e crudele, li fa sembrare obsoleti e indifferenti alla sofferenza degli animali. Max Mara dovrebbe unirsi ai suoi colleghi “fur-free” e scegliere la compassione piuttosto che i profitti.
Joh Vinding - Presidente Fur Free Alliance  

Le voci si alzeranno anche dall'Italia, STAY TUNED!