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Lupo scuoiato in Toscana: respinto proscioglimento. Impunità intollerabile

 Un delitto raccapricciante con prove schiaccianti.

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Ultimo aggiornamento

martedì 16 maggio 2023

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Lupo impiccato in Toscana: in udienza i Carabinieri confermano gravi indizi per l'imputato

Ad aprile 2017 un lupo venne dapprima ucciso per strangolamento con un laccio, poi scuoiato e infine appeso a un segnale stradale al confine tra Suvereto e Monterotondo Marittimo, tra le province di Grosseto e Livorno.

Ulteriore sfregio all’animale, un cartello scritto a mano riportante la scritta: “No agli abbattimenti – Si alla prevenzione”.

Un episodio efferato e crudele, che si aggiungeva ai numerosi già accaduti nell’entroterra grossetano negli anni precedenti. Questa volta però l’adozione di sofisticate metodologie di indagine ha consentito di individuare in Salvatore Fais, un giovane allevatore di Riotorto, l’imputato nel procedimento.

Nel corso della prima udienza LAV era stata ammessa parte civile e abbiamo quindi potuto partecipare attivamente, affinché il responsabile venga condannato senza alcuna attenuante.  

Nel pomeriggio di oggi siamo stati presenti all’udienza presso il Tribunale di Grosseto, nel corso della quale sono stati sentiti gli stessi Carabinieri che hanno effettuato le indagini e che hanno confermato quanto già depositato agli atti, ovvero che sul cartello appeso a fianco del lupo erano state rilevate tracce genetiche e impronte digitali poi attribuite con certezza all’imputato.

Inoltre, l’analisi delle celle telefoniche aveva confermato la presenza dell’utenza cellulare, intestata allo stesso imputato, proprio nella zona dove è stato ritrovato il corpo senza vita del lupo, in un orario compatibile con il successivo ritrovamento dell’animale.

L'uccisione di un lupo, oltre a rappresentare una grave violazione delle norme nazionali e europee poste a sua tutela, rappresenta un atto violento e inaccettabile che deve essere perseguito e punito con il massimo della pena ora confidiamo che queste inoppugnabili evidenze scientifiche raccolte dai Carabinieri, conducano alla condanna esemplare dell’imputato. Massimo Vitturi,  responsabile LAV, Animali Selvatici

Il fatto che il lupo possa predare gli animali negli allevamenti non può mai rappresentare una giustificazione per la giustizia “fai da te”, come accaduto in questo caso. Esistono strumenti di prevenzione estremamente efficaci utilizzati anche in Maremma. Gli allevatori che non si affidano a questi sistemi diventano quindi gli unici responsabili delle predazioni, considerato che la presenza dei lupi è oramai consolidata da anni.

La prossima udienza del procedimento si terrà il 16 novembre 2023.