Occuparsi di animali è politica, perché giustizia, immigrazione, sicurezza, lavoro, sanità, economia e cambiamenti climatici c'entrano (e tanto) con gli animali.
Nel libro “La politica degli animali” Felicetti ripercorre come la politica ha fino ad oggi trattato le questioni riguardanti gli animali, da Dudù cane di razza in braccio a Silvio Berlusconi, agli orsi del Trentino condannati a morte dal Presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, fino a come si appresta ad affrontare le prossime elezioni europee del 9 giugno 2024.
E guida il lettore in un viaggio che va dalla scoperta della zoofilia anni Cinquanta, all’antispecismo anni Duemila, passando dal protezionismo e l’animalismo, con le implicazioni del più grande attacco alla fauna selvatica lanciato negli ultimi mesi così come del tema della “carne coltivata”.
In queste pagine ho cercato di descrivere perché occuparsi di animali non vuol dire solo salvarli ma riconoscere i loro diritti è politica perché giustizia, immigrazione, sicurezza, lavoro, sanità, questione sociale, economia, pandemie, cambiamenti climatici c’entrano (e tanto) con gli animali.
La questione del pieno riconoscimento politico dell'animalismo è diventata, negli ultimi anni, sempre più urgente e ciò ci ha portato a un confronto con Gianluca Felicetti sulla base della sua lunga esperienza e del suo ruolo di rilevanza nazionale. Il problema è costituito dalla scarsa considerazione del suo valore politico: la politica lo ha sempre considerato un tema di secondo piano, senza coglierne l’importanza, soprattutto in relazione a ciò che stiamo vivendo con l’emergenza climatica. E gli animalisti – non solo loro, per la verità – diffidano della politica. Dobbiamo provare a rompere questo schema e ad aprire una riflessione più vasta. “La politica degli animali” è in questo senso uno strumento che ritengo molto importante, anche per rilanciare il rapporto, per me strettissimo tra animalismo e ambientalismo.
Un libro che vuole essere un monito di speranza ma anche un pungolo sul fianco di chi la politica “la fa”, dal Governo ai Parlamentari e ai senatori fino a tutte le forze politiche e ai loro rappresentanti istituzionali.
Gli ultimi casi di cronaca, di violenza efferata contro Aron, Grey, Leone solo per citarne alcuni, hanno fatto prendere posizioni molto dure e condivisibili a molti politici di vari schieramenti. Il problema è che poi, come accaduto in altri casi, non si passa dalle parole ai fatti.
Noi abbiamo il vizio di sognare. Di immaginare un’Italia e un mondo diversi. Nella pace, con tutte e tutti. E abbiamo anche dimostrato di saper trasformare questi sogni in realtà. Essere “dalla parte degli animali”, lo vogliamo rendere – lo dobbiamo rendere – sempre più normale. Che non faccia notizia.