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Manovra 2024: Il fondo per le spese veterinarie sarà Legge fra pochi giorni

Un primo positivo passo per aiutare i più fragili a curare gli animali con i quali convivono.

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Ultimo aggiornamento

venerdì 03 novembre 2023

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Il disegno di legge di Bilancio 2024 è approdato al Senato, per la precisione nella Commissione Bilancio dalla quale inizierà il suo iter che si concluderà con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dopodiché diventerà la Legge che detterà quali misure economiche saranno introdotte nell’anno successivo, in pratica come saranno spesi i soldi pubblici.

Il disegno di legge di Bilancio sembra un documento prettamente economico, in realtà è un documento politico importante poiché attraverso specifiche misure economiche (e non talvolta solo, basti pensare che la scorsa Legge di Bilancio ha aperto alla caccia selvaggia) fa emergere le priorità politiche della maggioranza di Governo.

E' evidente che né gli animali né le loro famiglie, nemmeno quelle meno abbienti, sono una priorità.

La manovra 2024 non contiene, infatti, alcuna positiva previsione per gli animali che vivono nelle nostre case, ma nemmeno per i selvatici e per gli animali utilizzati in attività umane, ricerca compresa.

Questo palese disinteresse è ingiustificato e dannoso nonché in contrasto con il dettato dell’articolo 9 della Costituzione che pone in capo allo Stato la tutela degli animali.

Anche se le forze di maggioranza hanno confermato la volontà di non presentare emendamenti “blindando” di fatto il testo del disegno di legge, invieremo proposte di modifica a tutti parlamentari e al Governo con l’auspicio che le facciano proprie.

Tra queste, proporremo di tutelare il benessere degli animali e la relazione che li lega alle loro famiglie attraverso:

  • l’equiparazione del regime di detrazione fiscale delle spese medico veterinarie a quello delle spese sanitarie umane;
  • la riduzione dell’IVA, cani e gatti non sono beni di lusso, sul cibo per animali e sulle le prestazioni veterinarie, esentando quelle per l’identificazione con il microchip, le vaccinazioni e la sterilizzazione di cani e gatti;
  • misure per rendere concreta la possibilità di acquistare medicinali veterinari;
  • il rifinanziamento della Legge 281 del 1991 per la prevenzione del randagismo.

Si tratta di provvedimenti indispensabili anche - e senza paradosso - per le casse pubbliche, visto che l’abbandono e il randagismo hanno un costo enorme per la collettività.

La nostra attenzione è rivolta anche ai grandi problemi sanitari che stanno costando la vita a un numero enorme di animali, abbiamo chiesto che:

  • il 5% del lauto fondo di cui all’articolo 74 che stanzia ben 270 milioni di euro per la zootecnia e per la pesca senza prevedere alcun cambiamento, sia destinato alla realizzazione e implementazione delle misure di biosicurezza nei rifugi e nelle strutture di privati che ospitano animali sottratti allo sfruttamento e, in caso di focolai come la PSA, protocolli per la gestione delle emergenze che contemplino misure diverse dall’uccisione degli animali.

La tutela degli animali deve essere una priorità in una società civile,  perciò, in materia di fondi abbiamo chiesto:

  • un fondo per finanziare la riconversione di stabilimenti zootecnici di tipo intensivo ad allevamenti di tipo estensivo, inclusa la transizione verso l’abolizione delle gabbie;
  • il rifinanziamento di progetti di ricerca sostitutiva alla sperimentazione animale;
  • il rifinanziamento di progetti di contenimento della fauna selvatica attraverso il vaccino immuno-contraccettivo GonaCon;
  • di escludere i circhi con animali dai sostegni previsti per lo spettacolo.

La politica deve tenere conto della valenza che gli animali hanno per le loro famiglie e dell’importanza dalla loro tutela, auspichiamo che abbia la volontà di farlo, al contrario dello scorso anno, quando la Legge di Bilancio ha aperto alla caccia selvaggia e che non voglia sostenere solo il mondo della zootecnia e dell’ippica per i quali la Manovra 2024 predispone degli stanziamenti.