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Pre-Vertice su sistemi alimentari sostenibili: il vero menu per il cambiamento

"Invertire la rotta e favorire sistemi alimentari davvero sostenibili". Come? Lo spiega LAV in occasione del Pre-Vertice delle Nazioni Unite alla FAO

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Ultimo aggiornamento

lunedì 24 luglio 2023

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LAV alla FAO: per combattere la fame è necessario cambiare menu

Da oggi per tre giorni presso la sede della FAO a Roma si tiene lo UN Food Systems Summit +2 Stocktaking Moment,  il Summit delle Nazioni Unite in cui si parlerà di transizione alimentare, sostenibilità e sicurezza alimentare, in preparazione al Vertice del prossimo  settembre a New York.

L’obiettivo del Pre Vertice è creare uno spazio di dialogo tra Paesi e vari stakeholder in cui esaminare i progressi sugli impegni all'azione e identificare problemi, i risultati e le priorità.

“Per combattere la fame, cambia menu”.

Questo il messaggio che oggi LAV sotto forma di vero e proprio menu da sfogliare, ha consegnato ai congressisti davanti alla sede FAO per dire a tutti i Governi della necessità urgente di favorire la transizione alimentare verso produzioni e consumi vegetali e produzioni da agricoltura cellulare perché non ci può essere equità senza un cambiamento radicale del sistema alimentare globale.

Un *menu del cambiamento *, su cui i Governi si devono impegnare in modo concreto per:

  • Fermare i finanziamenti alla zootecnia intensiva
  • Riconvertire le attività produttive zootecniche a produzioni completamente vegetali
  • Incentivare grazie a leve fiscali la riconversione e la scelta di prodotti vegetali, anche con IVA agevolata
  • Favorire la ricerca scientifica e gli investimenti commerciali per lo sviluppo di prodotti da agricoltura cellulare e di altre tecnologie alimentari applicate ad alternative alimentare plant-based
Solo con impegni concreti e ambiziosi sarà possibile proseguire nella direzione necessaria. Siamo presenti al Summit per ribadire l’urgenza di intraprendere azioni ambiziose e ripensare totalmente il sistema di produzione e consumo alimentare. Non può esserci giustizia per nessuno, persone e animali, se continuiamo a basare il nostro sistema di produzione di cibo sulla sofferenza di miliardi di individui ogni anno e sulla distruzione dell’ambiente Lorenza Bianchi, responsabile LAV Area Transizione alimentare

L’allevamento intensivo non solo si basa sullo sfruttamento di miliardi di animali detenuti negli allevamenti, 630 milioni ogni anno solo in Italia, ma è anche causa di severe ripercussioni ambientali, che aggravano la crisi climatica che, invece, è un’emergenza del nostro tempo e come tale dovrebbe essere trattata.

Oltre il 17% della foresta amazzonica è già stato disboscato per la produzione di mangimi, la temperatura media globale si è già innalzata di circa 1,2°C – sembra poco è ma è un grande incremento date le conseguenze irrimediabili e catastrofiche che dovremo affrontare se si arriverà ad un aumento totale di +2°C- e la crisi climatica ha già mietuto 2 milioni di vittime umane.

Mentre i Governi mondiali si ritrovano per tracciare le linee guida del futuro dei sistemi alimentari, l’Italia vara una legge, inutile e ideologica, che vieta ogni forma di produzione e commercio di alimenti da agricoltura cellulare.  Privando il Paese di una grande opportunità di sviluppo etico, ecologico ed economico.

Come se non bastasse, all’interno della legge sui cibi cellulari, è stato approvato anche il veto di utilizzo di nomenclature meat-sounding per prodotti completamente plant based.

Una manovra immorale, volta unicamente a sfavorire una maggiore diffusione di alimenti vegetali e in diretto antagonismo di un futuro che benefici gli animali, le persone e il pianeta.

Siamo, infatti, sempre più vicini al punto di non ritorno, alcuni scienziati addirittura ritengono che lo abbiamo già superato, gli animali sfruttati e uccisi dalla zootecnia sono miliardi, secondo le stime FAO sono destinati ad essere sempre di più visto che la richiesta di carne al 2050 potrebbe essere doppia di quella attuale, e questo assetto è semplicemente insostenibile, non solo eticamente, ma anche per i limiti fisici delle risorse e del nostro Pianete. È ora di supportare ed incentivare la transizione alimentare.

L’alimentazione vegana è infatti stata indicata nell’ultimo report IPCC come quella con il maggiore potenziale di mitigazione climatica e permetterebbe di liberare dagli allevamenti miliardi di animali e offrire un futuro migliore anche a tutti noi. Domiziana Illengo, responsabile LAV Settore Alimentazione Vegana

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