"Invertire la rotta e favorire sistemi alimentari davvero sostenibili". Come? Lo spiega LAV in occasione del Pre-Vertice delle Nazioni Unite alla FAO
24 luglio: "Sfruttare l'urbanizzazione per la trasformazione dei sistemi alimentari" (Leveraging Urbanization for Food Systems Transformation)
Si prevede che la popolazione urbana raggiungerà il 68% entro il 2050, rispetto all'attuale 56% circa. Le città richiedono il 70% del cibo prodotto e contribuiscono in modo significativo alle emissioni di gas serra, ai rifiuti alimentari e al degrado ambientale. Inoltre, le disuguaglianze socioeconomiche e ambientali stanno rapidamente aumentando nelle città (UN Food Summit).
La distinzione urbano-rurale non sembra più essere un asse adeguato a comprendere la recente evoluzione dei sistemi alimentari, difatti l’urbanizzazione non è la soluzione alla povertà alimentare. È invece necessario, emerge dal panel, che le città uniscano le forze con i Governi nazionali, per garantire che le politiche generali sui sistemi alimentari riflettano le necessità locali e portino su scala più ampia un cambiamento che deve essere sistemico.
I relatori si focalizzano in particolare sulla problematica del food scarcity, rappresentando le città come punti di ingresso chiave per innescare la trasformazione dei sistemi alimentari a livello nazionale e globale.
Proprio a questo proposito Amy Pope, Presidente di OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) fa notare come le migrazioni di massa non siano solo una delle cause dell’insicurezza alimentare, ma anche un risultato. Sottolinea che il cambiamento climatico peggiorerà la situazione. Il coinvolgimento dei sindaci può essere una delle chiavi di volta per combattere il problema: le opportunità di vita reale si verificano all'interno delle città.
Senza un’efficace azione di trasformazione degli attuali sistemi alimentari, attuando la transizione a un nuovo modello che rifiuti lo sfruttamento animale e si basi su alimenti nutrienti, accessibili ed economici vegetali, non potranno essere protette le persone dalla povertà alimentare, né tanto meno dalle conseguenze del cambiamento climatico.
Anna Scavuzzo, vice-sindaca di Milano, e delegata alla Food Policy meneghina, durante il panel porta l’esempio di una delle nostre città, ricordando l’eredità lasciata da Expo 2015: il Milan Urban Food Policy Pact , un protocollo internazionale volto ad affrontare le questioni legate al cibo a livello urbano, da adottare dal maggior numero possibile di città mondiali.
Scavuzzo rimarca inoltre l’importanza di un approccio pragmatico, per creare un quadro di riferimento basato sulle comunità, includendo in primis i sindaci, i governi locali e quelli regionali.
Proprio in virtù di una visione analoga a quella della vice-sindaca Scavuzzo, abbiamo lanciato a inizio 2022, ha lanciato una sfida a cinque sindaci italiani, di Roma, Milano, Torino, Napoli e Bologna dal titolo “Sfida Green”.
Come giustamente è stato rimarcato durante il talk, la coesione tra Governi e Amministrazioni locali è fondamentale per mettere in atto la transizione alimentare. Dunque, al fine di stimolare un cambiamento a livello locale, LAV ha chiesto ai Sindaci di cinque tra le più grandi città italiane di agire sulla ristorazione collettiva pubblica, con gli obiettivi di:
Le cinque città consumano quasi 1 milione e 500 mila kg di
carne l’anno nelle loro mense, con un’impronta ambientale e sanitaria che
“vale” oltre 13 milioni e 800 mila euro.
I dati, studiati a partire
dalle analisi svolte nella ricerca “Carissima Carne” e dal consumo di carne nella
refezione scolastica e pubblica, hanno rivelato emissioni e impatti ambientali annuali
stimabili in 22 mila tonnellate di emissioni di gas serra, a 314
tonnellate di inquinanti equivalenti all’anidride solforosa responsabile
dell’acidificazione terrestre, a 113 tonnellate di azoto, causa
dell’eutrofizzazione marina, a 52 tonnellate di particolato Pm10, estremamente
dannoso per la salute.
A partire dalla collaborazione con le città è possibile costruire un futuro sostenibile, in cui la povertà alimentare sia combattuta e sanata da un sistema alimentare che rispetti tutti gli esseri senzienti: animali e umani.
Se gli obiettivi della “Sfida Green” lanciata ai 5 sindaci saranno raggiunti saranno risparmiati quasi 2 milioni e 800 mila euro, ma soprattutto la vita di oltre 85 mila animali.
Ci rivolgiamo quindi ai Sindaci di Roma, Milano, Torino, Napoli e Bologna, chiedendo loro come e quando intendano implementare questi cambiamenti.