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Riapre il Parco di Monte Urpinu a Cagliari

Cessato il pericolo influenza aviaria. Con lo stop alle uccisioni animali, ottenuto grazie alla mobilitazione di attivisti e uffici legali, si può realizzare la tutela della sanità pubblica.

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Ultimo aggiornamento

lunedì 07 novembre 2022

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Abbiamo inviato una diffida all’ASL di Cagliari, chiedendo la revoca del provvedimento

In queste ore, il parco urbano di Monte Urpinu di Cagliari è teatro di uno sterminio di massa senza precedenti. Dopo che in alcuni uccelli deceduti è stata rilevata la presenza del virus dell’influenza aviaria, l’ASL di Cagliari, con una ordinanza, ha decretato la condanna a morte di tutti i circa trecento animali presenti nell’area, anche quelli perfettamente sani.

Centinaia di cittadini, numerose sigle associative, compresa la sede cagliaritana della LAV, sono da giorni mobilitate con un presidio al di fuori dei cancelli del parco per chiedere assieme l’immediata sospensione di un evitabile epilogo.

Gli stessi regolamenti europei che dettano indicazioni per la gestione dell’influenza aviaria, prevedono la possibilità di evitare le uccisioni nel caso in cui gli animali siano adeguatamente confinati per questo motivo abbiamo già inviato una diffida all’ASL di Cagliari, chiedendo la revoca del provvedimento di abbattimento poiché, in caso contrario, si potrebbe verificare l’ipotesi di uccisione non necessitata di animali, con conseguente violazione dell’art.544 -bis del Codice Penale. Massimo Vitturi , Area Animali Selvatici LAV

Ancor più perché in un analogo caso avvenuto lo scorso gennaio in provincia di Firenze, il parco dove è stata rilevata la presenza del virus dell’aviaria è stato semplicemente chiuso così da far trascorrere un periodo di quarantena agli animali.

Preme anche ricordare che la proliferazione del virus dell’influenza aviaria è favorita dagli allevamenti di specie sensibili (come polli, tacchini, galline, faraone, quaglie) dove le densità sono altissime e il sistema immunitario degli animali è fortemente compromesso. Ciò è il risultato di una selezione genetica che risponde a logiche commerciali che considerano l’animale come mera unità produttiva e dell’impossibilità per gli animali di vivere rispettando la propria etologia. Bisogna ripensare il nostro rapporto con gli animali, siano essi rinchiusi nei capannoni o detenuti a qualsiasi altro titolo. Gli animali sono esseri senzienti e come tali vanno trattati. Lorenza Bianchi , Area Animali negli allevamenti LAV

Chiediamo che il Presidente Solinas e l’Assessore Nieddu intervengano subito concordando con la ASL lo stop degli abbattimenti così come previsto dai Regolamenti Europei, accogliendo le tante richieste dei cittadini, bambini compresi, che in questi giorni chiedono che venga risparmiata la vita agli animali.


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