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Incidente Bleggio Superiore (TN): non si può condannare a morte un orso per lievi escoriazioni

Faremo tutto il possibile per difendere l’orso dal piombo dei fucili.


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Ultimo aggiornamento

domenica 20 ottobre 2024

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Incidente tra un custode forestale e un orso nei boschi di Bleggio Superiore (Trento)

Da solo, sguardo a terra in cerca di funghi, su un terreno imbevuto da giorni di pioggia che attutisce il rumore dei passi, alle 17.00 di un giorno di fine ottobre - che in un bosco significa praticamente al buio. È probabilmente questo il contesto in cui si è realizzato il contatto tra un cercatore di funghi e un orso che si trovava nella zona del Bleggio Superiore (Trento).

Forse sarebbe stato sufficiente un campanello del valore di pochi euro appeso allo zaino per evitare l’incontro, ma evidentemente la persona coinvolta non ha preso in considerazione le misure di prevenzione da sempre utilizzate in ogni parte del mondo dove gli umani si trovano a condividere il territorio con gli orsi.

Alcuni giornali locali riportano che l’uomo avrebbe “applicato tutte le raccomandazioni suggerite dal protocollo dei grandi carnivori”, buttandosi a terra, coprendosi il volto e dando la schiena all’animale. “Infatti per questo si è salvato la vita”, continua la stampa trentina. Ma l’errore è stato a priori. È sconvolgente dover prendere atto che l’uomo è un custode forestale, ovvero una persona che dovrebbe essere dotata delle necessarie competenze e formazione per potersi muovere a proprio agio e in sicurezza non solo su terreni difficili, ma in particolare in ambiti territoriali frequentati da tanti animali selvatici, orsi compresi.

Quanto accaduto dimostra ancora una volta la totale inadeguatezza della PAT: se un uomo dipendente della pubblica amministrazione, incaricato di lavorare sul territorio, riesce a realizzare tutti i comportamenti considerati pericolosi in un’area frequentata da orsi, è evidente che non ha ricevuto la necessaria formazione. Un altro fallimento, dunque, della Giunta Fugatti sul fronte della prevenzione degli incidenti.

Grazie anche alle nostre continue sollecitazioni, finalmente quest’anno la Provincia ha avviato un programma di informazione indirizzato ai cittadini per favorire la convivenza con gli orsi. quanto accaduto ieri dimostra però che i primi a non sapere come comportarsi sul territorio sono proprio i dipendenti pubblici che lavorano in coordinamento con la forestale, come già avvenuto nel 2020 quando gli stessi forestali si fecero inseguire da JJ4 dopo averla intenzionalmente disturbata mentre stava mangiando. Massimo Vitturi, Responsabile LAV Area Animali Selvatici

Invece di fare pubblica ammenda per le gravi inefficienze dell’amministrazione provinciale che hanno portato al ferimento dell’uomo, l’assessore Failoni ha immediatamente sentenziato la condanna a morte dell’orso, scaricando così le responsabilità sull’animale, che ha semplicemente agito difendendosi da quello che è stato percepito come una minacciosa presenza nel suo territorio.

L’incidente di ieri conferma ancora una volta che la prima responsabile è proprio la Provincia di Trento, Fugatti la smetta di lanciarsi in puerili sproloqui contro la presenza degli orsi, voluti a suo tempo dalla stessa Provincia. Da parte nostra noi di LAV faremo tutto il possibile per difendere l’orso dal piombo dei forestali trentini! Massimo Vitturi, Responsabile LAV Area Animali Selvatici