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Fugatti chiede parere di ISPRA per condannare a morte l'orsa F36

L’orsa è responsabile di un falso attacco, ma PACOBACE e documento ISPRA-MUSE sono molto chiari: F36 non può essere condannata a morte

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 02 agosto 2023

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Identificata l’orsa coinvolta con i cacciatori nel falso attacco di domenica scorsa

Individuata, tramite indagini genetiche, l’orsa coinvolta in un incidente dalle dinamiche ancora dubbie che anche questa volta ha visto coinvolti due trentini, per altro cacciatori, nonostante le centinaia di migliaia di turisti presenti in Trentino in questi mesi.

Un vero mistero il motivo per cui gli orsi trentini reagiscano alla sola presenza di cittadini autoctoni: sarà forse colpa della scarsa formazione e informazione?

Si tratta di F36, orsa di sei anni già monitorata dal Corpo forestale trentino. La Provincia stessa che ne ha stabilito la cattura per il radiocollaraggio dichiara nel comunicato ufficiale che: “finora l'esemplare non aveva assunto comportamenti classificabili come problematici.

Un dettaglio non di poco conto che si va ad aggiungere al fatto che l’animale era accompagnato dal suo piccolo (e ricordiamo, spaventato dalle urla degli stessi “escursionisti”).

Nonostante questo, il Presidente Fugatti afferma che al “radiocollaraggio potranno seguire ulteriori provvedimenti, tra i quali anche l’uccisione”: un’altra volta una misura tanto sproporzionata quanto inutile e crudele.

Fugatti approfitta anche per ricordare che proseguono i tentativi di cattura di MJ5, su cui LAV ha già fatto ricorso per contestare la sua presunta “pericolosità” e la conseguente pena di morte ottenendo la sospensione della sua ‘esecuzione’ sino al 14 dicembre.

Continua la caccia all’orso. Fugatti pare non avere intenzione di andare in ferie dalla sua attività di “ammazza-selvatici e lo fa con motivazioni sempre più inconsistenti. Stavolta non c’è stato nulla se non la dabbenaggine di due persone che, forse neanche per colpa completamente loro, non sapevano come comportarsi in presenza di orsi. Monitoreremo ogni atto anche di questa vicenda, dai tratti ancora non chiari, e reagiremo prontamente con ogni mezzoLAV

Per ribadire il rispetto dovuto agli animali e il NO alla caccia, LAV scenderà in piazza a Trento sabato 16 settembre per una delle più grandi manifestazioni degli ultimi tempi, proprio il giorno prima dell’apertura della stagione venatoria. Invitiamo gli animalisti e le persone di buon senso a unirsi alla manifestazione da tutta Italia per amplificare ancora di più la nostra voce.