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Fugatti chiede parere di ISPRA per condannare a morte l'orsa F36

L’orsa è responsabile di un falso attacco, ma PACOBACE e documento ISPRA-MUSE sono molto chiari: F36 non può essere condannata a morte

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venerdì 11 agosto 2023

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Animali selvatici

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Fugatti chiede il parere ISPRA per condannare a morte F36, l'orsa responsabile di un falso attacco

Il Presidente della Provincia di Trento prosegue la sua solitaria crociata contro lupi e orsi. Incapace di favorire concretamente la sicurezza dei cittadini attraverso la prevenzione, obnubilato dalla ricerca di consenso in vista delle prossime elezioni, ha richiesto il parere di ISPRA per poi procedere con l’uccisione di F36, l’orsa che è risultata responsabile di un falso attacco nei confronti di due persone il 30 luglio scorso.

Tuttavia, sia il PACOBACE, sia il documento ISPRA-MUSE per la gestione degli orsi problematici - i due pilastri sui quali si fonda l’azione persecutoria di Fugatti - indicano chiaramente che non c’è alcun margine perché il rancoroso Fugatti possa ottenere il via libera per l’uccisione dell’orsa.

Il PACOBACE, infatti, prevede che nel caso di un falso attacco non sia preso alcun provvedimento, solo se si dovesse ripetere si aprirebbe la possibilità di procedere con la radiocollarizzazione, cosa che Fugatti ha peraltro già stabilito.

Mentre il documento ISPRA-MUSE, riferendosi a un lavoro pubblicato dal progetto LIFE di Dinalp Bear, precisa che può essere considerato “orso pericoloso”, l’animale che anche solo una prima volta mette in atto un’interazione aggressiva che comporta contatto e ferimento della persona, cosa non accaduta nel caso di F36.

Non c’è quindi spazio per le mire giustizialiste e raccatta-voti di Fugatti. Non esiste alcuna base giuridica che possa supportare la condanna a morte di F36, ma, ancora una volta, siamo già da ora pronti a ricorrere alla giustizia per bloccare ogni atto che dovesse mettere a rischio la vita dell’orsa, anche ricorrendo alla Corte dei Conti nell’intollerabile caso in cui dovesse essere uccisa. Massimo Vitturi, Responsabile Area Animali Selvatici LAV

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mercoledì 02 agosto 2023

Identificata l’orsa coinvolta con i cacciatori nel falso attacco di domenica scorsa: è F36

Individuata, tramite indagini genetiche, l’orsa coinvolta in un incidente dalle dinamiche ancora dubbie che anche questa volta ha visto coinvolti due trentini, per altro cacciatori, nonostante le centinaia di migliaia di turisti presenti in Trentino in questi mesi.

Un vero mistero il motivo per cui gli orsi trentini reagiscano alla sola presenza di cittadini autoctoni: sarà forse colpa della scarsa formazione e informazione?

Si tratta di F36, orsa di sei anni già monitorata dal Corpo forestale trentino. La Provincia stessa che ne ha stabilito la cattura per il radiocollaraggio dichiara nel comunicato ufficiale che: “finora l'esemplare non aveva assunto comportamenti classificabili come problematici.

Un dettaglio non di poco conto che si va ad aggiungere al fatto che l’animale era accompagnato dal suo piccolo (e ricordiamo, spaventato dalle urla degli stessi “escursionisti”).

Nonostante questo, il Presidente Fugatti afferma che al “radiocollaraggio potranno seguire ulteriori provvedimenti, tra i quali anche l’uccisione”: un’altra volta una misura tanto sproporzionata quanto inutile e crudele.

Fugatti approfitta anche per ricordare che proseguono i tentativi di cattura di MJ5, su cui LAV ha già fatto ricorso per contestare la sua presunta “pericolosità” e la conseguente pena di morte ottenendo la sospensione della sua ‘esecuzione’ sino al 14 dicembre.

Continua la caccia all’orso. Fugatti pare non avere intenzione di andare in ferie dalla sua attività di “ammazza-selvatici e lo fa con motivazioni sempre più inconsistenti. Stavolta non c’è stato nulla se non la dabbenaggine di due persone che, forse neanche per colpa completamente loro, non sapevano come comportarsi in presenza di orsi. Monitoreremo ogni atto anche di questa vicenda, dai tratti ancora non chiari, e reagiremo prontamente con ogni mezzoLAV

Per ribadire il rispetto dovuto agli animali e il NO alla caccia, LAV scenderà in piazza a Trento sabato 16 settembre per una delle più grandi manifestazioni degli ultimi tempi, proprio il giorno prima dell’apertura della stagione venatoria. Invitiamo gli animalisti e le persone di buon senso a unirsi alla manifestazione da tutta Italia per amplificare ancora di più la nostra voce.


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mercoledì 02 agosto 2023

Incidente con Orsa

L’ignoranza e la disinformazione sulla convivenza con gli animali selvatici continuano a mettere a rischio la vita delle persone e degli orsi trentini, che seguitano a incontrarsi solo con gli abitanti locali, a conferma del fatto che le centinaia di migliaia di turisti che visitano il Trentino o sono più informati degli autoctoni o più coscienziosi quando si addentrano nei boschi.

Aumentano i dubbi sulla dinamica della vicenda. Da ricostruzioni emerge che i cacciatori abbiano svegliato l’orsa con grida, vedendola dormire con il suo cucciolo

Alle 6:00 del mattino,  due cacciatori, a loro dire disarmati, si sono avventurati in un bosco nei pressi di Roncone, frazione del Comune di Sella Giudicarie nell'alta Valle del Chiese, in provincia di Trento. Si stavano dirigendo verso una postazione di caccia, nonostante il silenzio venatorio, ad “ammirare i caprioli”, ma durante il tragitto,  su un sentiero a 1.970 m di quota, si sono imbattuti in un’orsa che dormiva con il suo cucciolo.

L’animale, svegliato di soprassalto e spaventato, ha iniziato a inseguire i due cacciatori, che sono fuggiti urlando, chiaramente inconsapevoli - nonostante il loro ruolo, che dovrebbe renderli conoscitori del mondo animale -  che tale comportamento è fortemente sconsigliato in una situazione del genere. Uno dei due, inoltre, ha cercato riparo su un albero - identificandolo come via di fuga più sicura - anche in questo caso ignorando le grandi capacità di arrampicata dei plantigradi. Albero da cui poi è rovinosamente caduto, procurandosi delle lesioni. Accaduto questo, l’orsa si è allontanata immediatamente senza nemmeno graffiare o mordere il ragazzo.

Tale situazione coincide perfettamente con la dinamica del falso attacco: l’orso, animale estremamente schivo e pauroso, incontra una o più persone a distanza ravvicinata senza averli percepite e quindi reagisce per difendersi o in questo caso per difendere il proprio cucciolo, caricando ciò che ritiene una minaccia, finché non si considera ormai ormai al sicuro. In queste situazioni bisogna sapere come comportarsi, altrimenti il rischio è di mettere a rischio la propria vita e quella dell’animale.
LAV

Nonostante i recenti e numerosi incontri fra le persone e gli animali selvatici, la Provincia Autonoma di Trento continua a non dare segni di voler attuare un piano di prevenzione, sensibilizzazione e informazione dei cittadini, che consenta di evitare queste situazioni che, per ignoranza e inconsapevolezza, si trasformano inevitabilmente in situazioni di pericolo.

Prevenzione che comprende anche l’uso del potere di ordinanza, strumento in mano ai sindaci – se davvero motivati ad evitare questi incontri - che permetterebbe di vietare, a tutela dell’incolumità pubblica, l’accesso a determinate aree per determinati periodi dell’anno e in particolari condizioni.

Il Presidente Maurizio Fugatti continua invece ad accusare gli animali, colpevoli solo di essersi comportati come tali e di essersi difesi dall’ingerenza umana. E continua a rifuggire il confronto con chi propone vie alternative alla morte, come già dimostrato anche nella trasmissione andata in onda su Rai Uno lo scorso 17 luglio, Uno Mattina Estate, in cui non ha voluto confrontarsi con Gianluca Felicetti, presidente LAV, ospite del conduttore Tiberio Tiberi in una puntata dedicata alla decisione del Consiglio di Stato di confermare la sospensiva sull’uccisione dell’orsa JJ4.

La convivenza pacifica tra umani e altri animali è possibile, basterebbe sapere come realizzarla  ma c’è chi non sente ragioni fuorché quelle della violenza e della vendetta, meramente a scopo di pubblicità elettorale. Se prima, infatti, Fugatti aveva bisogno di questi episodi per necessità di ricandidatura alla carica di Presidente, adesso ne ha bisogno per procedere con la sua campagna elettorale. Cosa aspetta, però, che ci sia un altro morto?LAV

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