Impauriti, in fuga, feriti o rimasti soli: gli animali nel corso dei conflitti hanno ancora più bisogno d'aiuto.
In un momento così critico del conflitto israelo-palestinese, nella condizione drammatica in cui versano le persone c’è chi pensa agli animali, vittime anche loro della tragedia in corso e delle crudeli dinamiche che ne conseguono.
È il caso del Sulala Animal Rescue, realtà no profit che da anni opera a Gaza nell’accoglienza di animali maltrattati e in difficoltà, con un canile e diversi gattili. E non solo, diffonde la cultura del rispetto e agisce nella cura dei randagi.
I volontari dell’associazione stanno cercando con tutte le loro forze di resistere nella situazione pericolosissima che si trovano ad affrontare. Un’emergenza dalle proporzioni gigantesche.
La situazione è pesantissima, vogliamo contribuire al loro grandissimo sforzo, aiutandoli da lontano a sopperire alle necessità che emergono sempre più gravose di ora in ora.
Circa 500 tra cani e gatti da proteggere e salvare, senza contare il soccorso e la cura di animali rimasti soli, spesso gravemente feriti. E i randagi in fuga che arrivano attirati dalla presenza di cibo. Gestirli diventa ogni giorno più complicato e rischioso e il futuro è oscuro per tutti.
Saeed e suoi figli tuttavia non demordono nella loro missione, tanto simile alla nostra. Per continuare ad assistere gli animali hanno bisogno di cibo, farmaci e cure, e di esser in grado di spostarli in luoghi più sicuri, come hanno fatto per i gatti e per i cani disabili.
Nello scenario apocalittico della guerra, tendere la mano agli animali, che sono gli ultimissimi tra gli ultimi, è sia un doveroso gesto di solidarietà che un'azione colma di speranza. Continueremo a supportarli e a seguirli come meglio sarà possibile.