La leggina Lollobrigida è di fatto inapplicabile. Inviata la richiesta apertura della procedura d’infrazione.
Il Disegno di Legge del Ministro Lollobrigida “Disposizioni in materia di alimenti e mangimi sintetici”, che mira a vietare il commercio, il possesso e la produzione di alimenti da agricoltura cellullare in Italia, su cui LAV si è già ampiamente espressa, è ora al voto in sede redigente nelle Commissioni del Senato.
Già prima della proposta normativa LAV aveva pubblicato un dossier di approfondimento sulla carne colturale, produzione che potrà contribuire a liberare potenzialmente centinaia di milioni di animali dagli allevamenti in cui sono detenuti. Perdere questa opportunità rappresenterebbe anche un’occasione mancata di sviluppo e innovazione nell’economia del nostro Paese.
In risposta al Ddl, che inizia a essere votato proprio in questi giorni, LAV ha depositato due documenti con i dati scientifici più recenti e rilevanti in materia di alimenti cellulari, e con un’analisi del Ddl, che sono ora presenti sul sito delle Commissioni riunite Agricoltura e Sanità del Senato, accessibili a tutti (https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/Ddliter/documenti/56933_documenti.htm), assieme ad altri di vario genere.
Sullo stesso tema poi, appena due settimane fa siamo stati ascoltati dalla Commissione agricoltura del Consiglio regionale della Lombardia, interessata a raccogliere informazioni, dati e opinioni sul tema dei cibi colturali.
Durante l’audizione a Milano è stato possibile illustrare i principali benefici che potrebbero essere tratti a livello ambientale dallo sviluppo di una filiera di carne coltivata su suolo nazionale, al tempo stesso sono state evidenziate le criticità non solo etiche, ma anche sanitarie ed ecologiche correlate al comparto zootecnico.
Difatti, supportare lo sviluppo di questo nuovo settore industriale offrirebbe al comparto agricolo una possibilità aggiuntiva di implementare la transizione alimentare, già in atto nel mercato, rendendo il settore più resiliente alle sfide ambientali poste da cambiamento climatico e degradazione dell’ambiente.
Infine, ricordiamo che la valutazione sui novel foods, e quindi anche sui prodotti provenienti da agricoltura cellulare, è gestita a livello comunitario da EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare con sede a Parma, che si troverà nel prossimo futuro ad esaminare le richieste di valutazione da parte delle aziende europee già attive in questa produzione.
Gli alimenti coltivati, insieme ai cibi completamente vegetali, possono essere un’importante risorsa per il nostro Paese, come ha dimostrato anche l’inchiesta di Giulia Innocenzi, andata in onda ieri sera a Report su Rai 3.