Il nostro lavoro prosegue sul piano tecnico e, non appena si insedierà la nuova Commissione Europea, anche su quello politico per un?Europa senza pellicce.
Oggi, 12 ottobre, davanti agli eurodeputati delle Commissioni unificate Agricoltura, Mercato Interno e Petizioni abbiamo argomentato le ragioni a favore di una Fur Free Europe. Un ulteriore passo avanti verso la definitiva abolizione di questi allevamenti e per il divieto al commercio e all’import di prodotti di pellicceria in tutta l’Unione Europea
[L’audizione
è stata trasmessa in live streaming, qui
il link alla registrazione. L'intervento LAV è dalle ore 11:17':35'' ]
In audizione, sono intervenuti alcuni tra i rappresentati delle ONG promotrici della Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) Fur Free Europe ed esperti scientifici:
Nell'incontro al Parlamento europeo Simone Pavesi ha ricordato il percorso virtuoso delle tante
aziende della moda (brand e retailer) giunte
a consolidare una policy fur-free
come
elemento delle proprie politiche di Responsabilità Sociale d’Impresa ed in
linea con gli obiettivi del Green Deal europeo.
Oggi l’Unione Europea ha la possibilità di porre la parola fine ad una Industria crudele e obsoleta, con una prospettiva economica discutibile, e che la stragrande maggioranza degli Stati membri, dei cittadini e delle aziende hanno già condannato
Dopo un primo incontro tra gli organizzatori dell'ICE e la Commissione Europea, avvenuto lo scorso 20 luglio, questa audizione parlamentare (parte della procedura formale) mira a coinvolgere gli eurodeputati nel sostegno alla istanza di divieto di allevamento e commercio di pellicce in Unione Europea.
La prossima settimana infatti, giovedì 19 ottobre, in agenda della sessione plenaria del Parlamento Ue a Strasburgo è previsto il dibattito su Fur Free Europe che potrebbe anche concludersi con la votazione di una Risoluzione.
Più di 1,5 milioni di cittadini hanno chiesto un' Europa Senza Pellicce e 20 Stati membri (tra cui anche l’Italia) hanno già vietato totalmente o parzialmente l’allevamento di animali “da pelliccia” per motivi etici, di benessere animale e salute pubblica, inviando un chiaro segnale alla Commissione UE: gli allevamenti di animali “da pelliccia” devono essere vietati in tutta l’Unione e, per coerenza, anche il commercio e l’import di prodotti di pellicceria.
Fur Free Europe ha già raccolto il sostegno del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura (Agrifish) con numerosi Stati membri che si sono espressi favorevolmente già due volte, nel 2021 e poi ancora anche lo scorso giugno.
Sta diventando sempre più difficile difendere l'indifendibile. La CE ha ora la possibilità di mantenere la sua promessa e di pubblicare le proposte complete entro la fine dell’anno.
L'industria della Pelliccia è fuori dal tempo e fuori posto nella società europea.
La risposta ufficiale della Commissione Europea è attesa entro metà dicembre.