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Capretta uccisa a calci: scongiurata per ora l'archiviazione

Ribadiremo la necessità di pene esemplari.

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Ultimo aggiornamento

venerdì 17 novembre 2023

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Non è vero che la capretta era già morta

Il 27 agosto 2023, in un agriturismo di Anagni, un gruppo di ragazzi ha partecipato a una festa di compleanno. Durante la serata, un diciassettenne e un maggiorenne hanno preso a calci una capretta, uccidendola.

Gli altri hanno incitato e filmato all'azione violentissima e mortale contro l'animale. Successivamente, hanno caricato la capra esanime su una carriola e lo hanno lanciato nel vuoto, dietro un muretto.

Avevamo chiesto indagini minuziose e dichiarato che ci saremmo costituiti parte civile al processo.


Le indagini si sono concluse.

La Procura della Repubblica di Frosinone ha inviato l'avviso di conclusione delle indagini a sei ragazzi accusati di essere coinvolti nel caso.

Manuel Pesoli, 20 anni, risponde di uccisione di animale, gli altri 5 amici di istigazione poiché lo incitavano a picchiare più forte e riprendevano la scena coi cellulari. Per un settimo ragazzo si procede separatamente alla Procura dei Minori di Roma in quanto ha 16 anni.

Gli indagati sostengono che l'animale fosse già morto mentre lo colpivano. Una scusa che suona falsa e assurda, quando si è trattato dell'uccisione di un animale fiducioso e abituata ad avvicinarsi alle persone.

LAV si costituisce parte civile nel procedimento.

La pericolosità di soggetti simili deve essere circoscritta, e stigmatizzata. Sono ancora troppi i reati di violenza su animali che rimangono impuniti: sono necessarie pene esemplari per chiunque li maltratti o li uccida. Saremo attivi e presenti nelle prossime fasi dell'iter giudiziario, per ribadire, come sempre, la necessità di un cambio assoluto di considerazione per gli animali e per il valore intrinseco delle loro vite. Sempre.