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Capretta uccisa a calci: scongiurata per ora l'archiviazione

Ribadiremo la necessità di pene esemplari.

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Ultimo aggiornamento

lunedì 15 aprile 2024

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Siamo indignati e faremo opposizione all'archiviazione

È incredibile la richiesta di archiviazione delle indagini nei confronti di chi ha ucciso, prendendola a calci, una capretta, in un agriturismo di Anagni lo scorso agosto e di chi ha filmato l'intera vicenda, senza opporsi anzi incitando l'uccisione dell'animale.

Una pagina nera, che ha fatto a suo tempo indignare tutta l'Italia civile e che ora la Procura della Repubblica di Frosinone, vorrebbe cancellare.

A seguito del tam tam sui media dovuto della divulgazione del video da parte degli aggressori della capretta avevamo immediatamente richiesto indagini minuziose e dichiarato di volerci costituire parte civile al processo.

Siamo indignati e faremo opposizione, affinché sia chiaro il messaggio che la violenza non è meno grave a seconda di chi sia la vittima. Un animale è morto di morte violenta, sul suo corpo c'è chi ha infierito e se ne è fatto anche vanto.

La pericolosità di soggetti simili deve essere circoscritta, e stigmatizzata.

Sono tanti i reati di violenza su animali che rimangono impuniti: sono necessarie pene esemplari per chiunque li maltratti o li uccida.

Saremo attivi e presenti nelle prossime fasi dell'iter giudiziario, per ribadire, come sempre, la necessità di un cambio assoluto di considerazione per gli animali e per il valore intrinseco delle loro vite. Sempre.

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