Adesso vengano controllati i cellulari e sentiti i dipendenti dell’agriturismo dove fu uccisa la capretta.
Svolta nel caso della capretta di Anagni, uccisa a calci in un agriturismo.
Il GIP del Tribunale di Frosinone ha accolto la nostra richiesta di svolgere ulteriori indagini, principalmente sui cellulari degli indagati già sottoposti a sequestro e mai analizzati dalla Procura.
È stato inoltre disposto di sentire tutto il personale in servizio presso l'Agriturismo di Anagni in cui si sono svolti i fatti.
E’ la notizia che stavamo aspettando!
Le lacune investigative sono state molte e gravi. Auspichiamo che con questa decisione venga invertita la rotta di questo caso. Prendere a calci un essere senziente non può essere un gesto che rimane impunito. Farlo mentre in maniera goliardica si viene ripresi per raccontare con fierezza l’atto, lo rende ancora più spregevole se possibile. Non accettiamo che passi tutto in sordina.
A fine novembre la Camera dei Deputati ha approvato a maggioranza in prima lettura la proposta di legge “Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali”, ma il testo presenta delle criticità, prima fra tutte un aumento delle pene così lieve da continuare a permettere di evitare i processi e la certificazione dell'uso della catena come strumento di coercizione contro i cani.