La Provincia di Bolzano cancelli la sua assurda Legge “ammazzalupi” e obblighi gli allevatori a dotarsi degli strumenti che aiutano a prevenire le predazioni.
Con il decreto pubblicato questa mattina, il Presidente della terza sezione del Consiglio di Stato ha sospeso il via libera all’uccisione di due lupi a caso tra quelli presenti nella zona di malga Boldera nella Lessinia trentina.
La decisione avrà effetto fino al prossimo
28 settembre quando l’udienza collegiale del TAR di Trento deciderà se
confermare o meno la sospensione.
I lupi trentini sono di nuovo salvi grazie al rapido intervento delle associazioni. Ora il lavoro incessante dei nostri legali si concentra sull’udienza del 28 settembre e sullo smontare le argomentazioni utilizzate da Fugatti per giustificare l’uccisione dei lupi.
Si tratta infatti di argomentazioni molto deboli, che consentono l’uccisione dei lupi nonostante le predazioni a malga Boldera possano essere ricondotte a guasti o malfunzionamenti delle recinzioni elettrificate, come emerge dalla documentazione depositata dalla stessa provincia di Trento.
Il Consiglio di Stato infatti ha ritenuto che ‘nella comparazione degli interessi coinvolti nella fattispecie, quello economico, pur costituzionalmente rilevante, può ritenersi recessivo alla luce della risarcibilità delle posizioni coinvolte e della possibilità, da parte dell’Amministrazione, di incentivare l’adozione di eventuali misure organizzative idonee ad evitare danni".
Non possiamo tollerare che due lupi presi a caso tra quelli presenti nell’area siano uccisi perché le misure di prevenzione erano inefficaci, si tratterebbe di un atto crudele oltre che illegittimo perché violerebbe le norme europee poste a protezione dei lupi.