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Alla Corte di Giustizia Europea demolita la legge “ammazzalupi” di Bolzano

La Provincia di Bolzano cancelli la sua assurda Legge “ammazzalupi” e obblighi gli allevatori a dotarsi degli strumenti che aiutano a prevenire le predazioni.

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Ultimo aggiornamento

martedì 23 gennaio 2024

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Animali selvatici

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È necessario investire sulla prevenzione e sulla convivenza

Il 18 gennaio scorso l’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea ha depositato le sue conclusioni su un caso che riguarda la condanna a morte di un lupo, da parte del governo tirolese in Austria, perché accusato di avere predato alcune pecore.

In Tirolo la legislazione locale prevede alcuni criteri generali per individuare i pascoli dove non possono essere adottate misure di protezione degli animali negli allevamenti. In tali aree viene quindi consentita l’uccisione aprioristica dei lupi, senza neppure valutare se sia possibile ricorrere a sistemi di prevenzione delle predazioni.

Identica situazione si verifica anche in provincia di Bolzano dove gli amministratori locali hanno sostanzialmente copiato le norme tirolesi approvando la cosiddetta legge “ammazzalupi” che consente l’uccisione dei lupi nelle “zone pascolive protette” che rappresentano il 98% delle malghe della provincia.

Ma come accadeva anche alle scuole elementari, la provincia di Bolzano ha copiato il compito sbagliato. Infatti l’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea, ha affermato che l’impianto normativo tirolese, al quale sembra essersi ispirata la provincia di Bolzano, si traduce in un “permesso in bianco per l’abbattimento di qualsiasi lupo”, evidenziando la correlata violazione dell’articolo 16 della Direttiva Habitat che riguarda la possibilità di derogare al regime di rigorosa tutela del lupo.

La Provincia di Bolzano prenda quindi atto del fallimento della sua politica che prevede l’uccisione dei lupi sul 98% del terreno destinato alle malghe e cancelli la sua assurda Legge “ammazzalupi” e obblighi finalmente gli allevatori a dotarsi degli strumenti che aiutano a prevenire le predazioni. Massimo Vitturi, Responsabile LAV Animali Selvatici

Le parole dell’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea non lasciano spazio alle interpretazioni: “la coesistenza impone alcuni adeguamenti e costi correlati, che anche gli allevatori alpini devono sopportare”.

Ora la nuova Giunta Provinciale non può fare altro che prendere atto del fallimento di chi li ha preceduti, non c’è più spazio per sanguinari provvedimenti di una politica “acchiappa like”, è necessario investire sulla prevenzione e sulla convivenza. LAV

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sabato 11 novembre 2023

Consiglio di Stato conferma: salvi i lupi della Lessinia trentina

Con un’Ordinanza pubblicata ieri, il Collegio della terza sezione del Consiglio di Stato ha ribadito ancora una volta la salvezza dei due lupi condannati a morte da Maurizio Fugatti, a seguito di alcune predazioni avvenute a malga Boldera nella Lessinia trentina.

Il Consiglio di Stato ha rilevato che non sono emersi elementi di novità che avrebbero potuto far rivalutare la precedente decisione di sospendere l’ordinanza di uccisione dei lupi. Inoltre, la stagione dell’alpeggio è conclusa da tempo, di conseguenza i rischi di ulteriori predazioni sono azzerati con la conseguenza che viene quindi a mancare qualsiasi pretesto che possa sostenere la decisione del Presidente Fugatti di uccidere due lupi a caso.

Confermata quindi la salvezza dei lupi almeno fino al 25 gennaio 2024 quando si terrà l’udienza di merito del TAR di Trento che, grazie alle chiare indicazioni del Consiglio di Stato, speriamo possa finalmente mettere la parola fine a questo assurdo duello giudiziario innescato dall’insano desiderio di Fugatti di esibire i lupi come trofei , ora basta soffiare sul fuoco dell’intolleranza e, se si intendono realmente tutelare gli allevatori, si sfrutti il periodo invernale, quando le malghe sono disabitate, per cominciare a promuovere con serietà la convivenza e a sostenere l’adozione di efficaci sistemi di prevenzione delle predazioni, che in molti casi, come quello della malga Boldera, non sono adeguati, come dimostrato dalla stessa documentazione prodotta dalla Provincia LAV, Lndc Animal Protection e WWF

Con l’ordinanza pubblicata oggi, la Terza Sezione del Consiglio di Stato ha ribadito la validità di quanto già affermato dal suo Presidente nel decreto del 30 settembre scorso, quando ha chiarito che il provvedimento che disponeva l’uccisione dei lupi “non appare sorretto da adeguata motivazione in ordine all’impossibilità oggettiva di ricorrere a misure differenti a tutela degli animali e dei beni presuntivamente aggrediti dai lupi dei quali si dispone l’abbattimento né risultano citate adeguate misure adottate allo scopo di proteggere in modo concreto animali e beni minacciati dai lupi”, precisando che la scelta di abbattere due lupi a caso “non appare in linea […] con il principio di proporzionalità che deve ispirare l’azione amministrativa”.

Per questa ragione, aveva concluso nel suo Decreto del 30 settembre il Giudice di Palazzo Spada, “nel bilanciamento tra contrapposti interessi, è da ritenersi prevalente la tutela di un bene giuridico protetto in via rafforzata non solo dall’ordinamento interno, ma anche dal diritto sovranazionale per non pregiudicare il diritto all’effettività della tutela”.

La tutela dei lupi deve quindi sempre prevalere rispetto la tutela degli interessi economici degli allevatori che, come affermato nel precedente Decreto, è un interesse che “può ritenersi recessivo alla luce della risarcibilità delle posizioni coinvolte e della possibilità, da parte dell’Amministrazione, di incentivare l’adozione di eventuali misure organizzative idonee ad evitare danni”. 

Per evitare il continuo ricorso ai Giudici amministrativi, c’è ora tutto il tempo perché Fugatti cominci a lavorare seriamente all’adozione di ogni migliore sistema di prevenzione delle predazioni che possa favorire la convivenza tra i lupi e le attività umane, prima dell’avvio della prossima stagione di monticazione, che vedrà nuovamente la presenza di animali allevati a malga Boldera.


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giovedì 19 ottobre 2023

Bolzano: grazie alla nostra denuncia UE sta valutando validità legge 'ammazzalupi'

Subito dopo l’approvazione della Legge provinciale di Bolzano che ha istituito le aree pascolive protette, consentendo di conseguenza la possibilità di uccidere i lupi senza neppure utilizzare i mezzi di prevenzione, il 24 luglio avevamo inviato una denuncia al Commissario per l’Ambiente della Commissione Europea.

Nella denuncia abbiamo chiesto di verificare la legittimità della Legge  provinciale rispetto alla Direttiva Habitat e di avviare se necessario, una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese.

Nel frattempo, abbiamo impugnato e vinto al TAR di Bolzano i due decreti applicativi della Legge che prevedevano le uccisioni di 4 lupi.

Ora giunge notizia che la nostra denuncia “è attualmente in fase di valutazione e i servizi della Commissione decideranno a tempo debito sulle misure più appropriate da prendere”.

Si tratta di un ottimo segnale che speriamo porti nel più breve tempo possibile alla cancellazione di quella Legge vergognosa, un prodotto dell’arroganza della classe politica altoatesina, da sempre ostaggio delle frange più estremiste del mondo allevatoriale della Provincia di Bolzano.Massimo Vitturi - Responsabile Area Animali Selvatici


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mercoledì 11 ottobre 2023

Lupi di Bolzano: nuovo stop all'uccisione

Il Collegio del TAR di Bolzano ha confermato ancora una volta quanto già deciso, per ben due volte, dal Presidente del TAR che aveva sospeso i due atti della Provincia di Bolzano con i quali il Pre... LEGGI I DETTAGLI

Il Collegio del TAR di Bolzano ha confermato ancora una volta quanto già deciso, per ben due volte, dal Presidente del TAR che aveva sospeso i due atti della Provincia di Bolzano con i quali il Presidente Kompatscher aveva autorizzato l’uccisione di quattro lupi a caso appartenenti ai branchi orbitanti nell’area dei Comuni di Selva dei Molini e di Castelbello-Ciardes e limitrofi.

Fondamentale il richiamo del TAR all’art.9 della Costituzione da cui discende la “necessità di assicurare tutela della vita degli animali in generale e, in special modo, quando questi sono protetti da convenzioni internazionali”.

E' inconcepibile  che a fronte di predazioni compiute nei confronti di animali allevati senza alcuna protezione, la provincia possa pensare di risolvere il problema semplicemente uccidendo i lupi alimentando così, anche a livello istituzionale, quella tendenza troppo diffusa, di ricorrere al bracconaggio per farsi giustizia da soli senza comprendere che lo spazio lasciato da un lupo ucciso sarà naturalmente occupato da altri lupi, piuttosto che dotarsi di sistemi di prevenzione come i cani da guardiania o i recinti elettrificati.Lav, Lndc Animal Protection e WWFi

L’ostinazione dimostrata dal duo Kompatscher-Shuler nel voler uccidere i quattro lupi, è solo ed esclusivamente la solita mossa da campagna elettorale che forse potrà aiutarli a raccogliere un po’ di consenso politico in vista della prossime elezioni, giocando con la pelle dei lupi, utilizzati come moneta di scambio con le frange più estreme del mondo allevatoriale altoatesino che da anni diffondono fake news sui lupi condite da immagini orripilanti e rifiutano di utilizzare gli efficaci sistemi di prevenzione delle predazioni.

Questa pronuncia del TAR di Bolzano è una chiara indicazione rivolta a coloro che faranno parte della nuova Giunta che uscirà dalle elezioni del prossimo 22 ottobre  è giunto il momento che la politica si svincoli dagli interessi particolari di alcune categorie che, mosse da ignoranza e malafede, finiscono per danneggiare i loro stessi interessi e cominci a lavorare seriamente per favorire la convivenza fra i lupi e le attività umane.Associazioni

In tutto il mondo i sistemi di prevenzione delle predazioni, quali recinzioni elettrificate e i cani da guardiania, sono comunemente utilizzati, ma in provincia di Bolzano nel 2022 solamente 33 pascoli li utilizzavano su un totale di quasi 1.500 malghe attive, nonostante siano forniti gratuitamente dalla Provincia.

Il nuovo governo della Provincia avrà l’opportunità di rappresentare una svolta rispetto al passato, chiediamo che dal 23 ottobre tutti i pascoli siano finalmente obbligati ad adottare i sistemi di prevenzione senza ricorrere ad assurde scorciatoie come le “zone pascolive protette.Associazioni 

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domenica 01 ottobre 2023

Nuovamente salvi i lupi della Lessinia. Battuta per la terza volta l'arroganza di Fugatti

Con Decreto pubblicato ieri, il Presidente della terza sezione del Consiglio di Stato ha nuovamente salvato la vita ai due lupi condannati a morte da Maurizio Fugatti, a se... LEGGI I DETTAGLI

Con Decreto pubblicato ieri, il Presidente della terza sezione del Consiglio di Stato ha nuovamente salvato la vita ai due lupi condannati a morte da Maurizio Fugatti, a seguito di alcune predazioni avvenute a malga Boldera nella Lessinia trentina. L’udienza collegiale è stata fissata al 9 novembre prossimo.

Considerando che il TAR di Trento si esprimerà dopo l’udienza pubblica del 25 gennaio, i lupi possono essere quindi considerati salvi, perché in occasione delle due udienze sarà cessata la materia del contendere, visto che in quelle date gli animali allevati saranno già stati ricondotti nelle stalle a valle e quindi sarà azzerato il rischio di predazioni dato che malga Boldera sarà vuota.


Possiamo finalmente mettere la parola fine a questo assurdo duello giudiziario innescato dall’insano desiderio di Fugatti di esibire come trofei elettorali i corpi di due lupi ora basta soffiare sul fuoco dell’intolleranza e, se si intendono realmente tutelare gli allevatori, si cominci a lavorare con serietà a promuovere la convivenza e a sostenere l’adozione di efficaci sistemi di prevenzione delle predazioni, che in molti casi, come quello della malga Boldera, non sono adeguati, come dimostrato dalla stessa documentazione prodotta dalla ProvinciaLAV, Lndc Animal Protection e WWF

Con il suo Decreto, il Presidente della Terza Sezione del Consiglio di Stato ha infatti chiarito che il provvedimento che disponeva l’uccisione dei lupi “non appare sorretto da adeguata motivazione in ordine all’impossibilità oggettiva di ricorrere a misure differenti a tutela degli animali e dei beni presuntivamente aggrediti dai lupi dei quali si dispone l’abbattimento né risultano citate adeguate misure adottate allo scopo di proteggere in modo concreto animali e beni minacciati dai lupi

Inoltre, il Consiglio di Stato ha precisato che la scelta di abbattere due lupi a caso “non appare in linea […] con il principio di proporzionalità che deve ispirare l’azione amministrativa”.

Per questa ragione, conclude il Giudice di Palazzo Spada, “nel bilanciamento tra contrapposti interessi, è da ritenersi prevalente la tutela di un bene giuridico protetto in via rafforzata non solo dall’ordinamento interno, ma anche dal diritto sovranazionale per non pregiudicare il diritto all’effettività della tutela”. La tutela dei lupi deve quindi sempre prevalere rispetto la tutela degli interessi economici degli allevatori che, come affermato nel precedente Decreto, è un interesse che “può ritenersi recessivo alla luce della risarcibilità delle posizioni coinvolte e della possibilità, da parte dell’Amministrazione, di incentivare l’adozione di eventuali misure organizzative idonee ad evitare danni”. 

Per evitare il continuo ricorso ai Giudici amministrativi, c’è ora tutto il tempo perché si lavori seriamente all’adozione di ogni migliore sistema di prevenzione delle predazioni che possa favorire la convivenza tra i lupi e le attività umane, prima dell’avvio della prossima stagione di monticazione, che vedrà nuovamente la presenza di animali allevati a malga Boldera.



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giovedì 28 settembre 2023

Lupi trentini rischiano di nuovo la vita: TAR respinge il ricorso delle associazioni

I due lupi a caso che Fugatti aveva condannato a morte dopo alcune predazioni a Malga Boldera, nella Lessinia trentina, sono di nuovo a rischio. Infatti, nell’udienza collegiale ... LEGGI I DETTAGLI

I due lupi a caso che Fugatti aveva condannato a morte dopo alcune predazioni a Malga Boldera, nella Lessinia trentina, sono di nuovo a rischio. Infatti, nell’udienza collegiale tenutasi questa mattina, il TAR di Trento non si è smentito, rigettando il ricorso delle associazioni e decretandone così ancora una volta l’uccisione.

Nella sua ordinanza il collegio del TAR sostanzialmente accoglie tutti i rilievi portati dalla difesa della Provincia, non tenendo conto del fatto che le predazioni a Malga Boldera sono avvenute nella maggior parte dei casi quando le recinzioni erano fuori uso o difettose, giungendo addirittura ad affermare, in linea del tutto ipotetica senza alcun supporto documentale, che le predazioni sarebbero avvenute comunque anche se ci fosse stata la presenza continua del malgaro o dei cani da guardiania.

Tutte le argomentazioni portate dai nostri legali sono state bellamente ignorate come anche le motivazioni del Consiglio di Stato che avevano portato a sospendere le uccisioni per ben due volte.Non possiamo accettare che dei lupi siano condannati a morte, per altro per un analogo provvedimento del Presidente della provincia di Bolzano è stato già due volte bocciato dalla sezione alto atesina dello stesso TAR di Trento . LAV, Lndc Animal Protection e WWF

Le associazioni non mollano I loro legali sono infatti già al lavoro per depositare un nuovo ricorso al Consiglio di Stato per sospendere l’ordinanza odierna del TAR di Trento.

Nonostante le affermazioni del TAR di Trento, in tutto il mondo le misure di prevenzione, come i cani da guardiania e la presenza del pastore, quando correttamente applicate, consentono di evitare le predazioni da lupo. 

Non è quindi tollerabile che invece la provincia di Trento possa essere legittimata ad uccidere due lupi a caso, solo perché il TAR ipotizza che tali misure non funzionerebbero senza neppure averle concretamente provate ora speriamo che il Consiglio di Stato accolga il nostro ennesimo ricorso contro questa assurda deriva ammazzalupi.Associazioni

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giovedì 21 settembre 2023

Il Consiglio di Stato salva nuovamente i lupi trentini

Con il decreto pubblicato questa mattina, il Presidente della terza sezione del Consiglio di Stato ha sospeso il via libera all’uccisione di due lupi a caso tra quelli presenti n... LEGGI I DETTAGLI

Con il decreto pubblicato questa mattina, il Presidente della terza sezione del Consiglio di Stato ha sospeso il via libera all’uccisione di due lupi a caso tra quelli presenti nella zona di malga Boldera nella Lessinia trentina.

La decisione avrà effetto fino al prossimo 28 settembre quando l’udienza collegiale del TAR di Trento deciderà se confermare o meno la sospensione.

I lupi trentini sono di nuovo salvi grazie al rapido intervento delle associazioni. Ora il lavoro incessante dei nostri legali si concentra sull’udienza del 28 settembre e sullo smontare le argomentazioni utilizzate da Fugatti per giustificare l’uccisione dei lupi. LAV, Lndc Animal Protection e WWF

Si tratta infatti di argomentazioni molto deboli, che consentono l’uccisione dei lupi nonostante le predazioni a malga Boldera possano essere ricondotte a guasti o malfunzionamenti delle recinzioni elettrificate, come emerge dalla documentazione depositata dalla stessa provincia di Trento.

Il Consiglio di Stato infatti ha ritenuto che ‘nella comparazione degli interessi coinvolti nella fattispecie, quello economico, pur costituzionalmente rilevante, può ritenersi recessivo alla luce della risarcibilità delle posizioni coinvolte e della possibilità, da parte dell’Amministrazione, di incentivare l’adozione di eventuali misure organizzative idonee ad evitare danni".

Non possiamo tollerare che due lupi presi a caso tra quelli presenti nell’area siano uccisi perché le misure di prevenzione erano inefficaci, si tratterebbe di un atto crudele oltre che illegittimo perché violerebbe le norme europee poste a protezione dei lupi.Associazioni

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lunedì 18 settembre 2023

Bolzano: TAR sospende anche secondo tentativo della Provincia di uccidere due lupi

Questa mattina il Presidente del TAR di Bolzano ha firmato il decreto che sospende anche il secondo decreto della Provincia di Bolzano con il quale il Presidente Kompatscher aveva autorizzato l’ucc... LEGGI I DETTAGLI

Questa mattina il Presidente del TAR di Bolzano ha firmato il decreto che sospende anche il secondo decreto della Provincia di Bolzano con il quale il Presidente Kompatscher aveva autorizzato l’uccisione di due lupi a caso del branco orbitante nell’area del Comune di Castelbello-Ciardes e limitrofi.

Il ricorso presentato in urgenza sabato scorso da LAV, LNDC Animal Protection e WWF ha così nuovamente impedito l’uccisione di lupi accusati di predare animali allevati senza alcuna protezione, senza recinzioni elettrificate, senza cani da guardiania e senza neppure il controllo dei pastori. In tutto il mondo questi sistemi sono comunemente utilizzati proprio per prevenire le predazioni, ma in provincia di Bolzano nel 2022 solamente 33 pascoli li utilizzavano su un totale di quasi 1.500 malghe attive, nonostante siano forniti gratuitamente dalla Provincia.

L’ostinazione dimostrata dal duo Kompatscher-Shuler nel voler uccidere due lupi, ben sapendo che anche questo secondo tentativo sarebbe stato sospeso come già accaduto per il primo, conferma che il loro obiettivo è solo quello di raccogliere un po’ di consenso politico in vista delle prossime elezioni, giocando con la pelle dei lupi, utilizzati come moneta di scambio con le frange più estreme del mondo allevatoriale altoatesino che da anni diffonde sul territorio provinciale immagini e slogan anti-lupo, rifiutandosi di utilizzare gli efficaci sistemi di prevenzione delle predazioni.     

Non comprendiamo come effettivamente si possa pensare di ottenere risultati concreti reiterando provvedimenti che la giustizia amministrativa ha già censurato. Confidiamo che si voglia aprire una fase di confronto nuova e che i futuri rappresentanti  che cittadini della provincia di Bolzano sceglieranno il prossimo 22 ottobre  qualcun altro per rappresentarli, siano più indipendenti rispetto agli interessi particolari e più attenti alla convivenza fra gli animali selvatici e le attività umane. LAV, LNDC e WWF  

Il 10 ottobre il collegio del TAR di Bolzano potrà confermare la decisione odierna assieme a quella precedente di sospensione dell’uccisione di due lupi nell’area del comune di Selva dei Molini, entrambe già in linea con i recenti orientamenti del Consiglio di Stato, e valutare anche il decreto che ha istituito il regolamento relativo all’istituzione delle zone pascolive protette e le regole per poter uccidere i lupi.


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venerdì 15 settembre 2023

Consiglio di Stato conferma necessità di sospendere l’uccisione dei lupi almeno fino al 28 settembre

È sempre più difficile da dipanare la questione che riguarda la decisione di Fugatti di uccidere due lupi della Lessinia. Dopo che questa mattina il Tar di Trento aveva rinviato la ... LEGGI I DETTAGLI

È sempre più difficile da dipanare la questione che riguarda la decisione di Fugatti di uccidere due lupi della Lessinia.

Dopo che questa mattina il Tar di Trento aveva rinviato la decisione sulla sospensiva al 28 settembre, nel tardo pomeriggio il Presidente della terza sezione del Consiglio di Stato ha emesso un’ordinanza che in buona sostanza ribadisce quanto già affermato il giorno 11 agosto con proprio decreto presidenziale, ovvero che nessuno dovrà toccare i lupi almeno fino all’udienza del 28 settembre.

Si legge infatti testualmente nel provvedimento ‘ferma restando fino ad allora ( cfr 28 settembre)  la possibilità per l’amministrazione di non portare ad esecuzione il provvedimento gravato in ragione della irreversibilità degli effetti dello stesso’ .Sarà infatti sufficiente, scrive il Collegio, che le Associazioni presentino una nuova istanza con la richiesta di misure cautelari provvisorie al Presidente del TAR di Trento e nel mentre.

Si tratta di una situazione kafkiana dovuta esclusivamente alla assurda frenesia che si è impossessata di Fugatti trasformato oramai in una specie di Dracula alla frenetica ricerca di sangue, che sia degli orsi o dei lupi come in questo caso ma fortunatamente il nostro ufficio legale e i nostri avvocati sono già al lavoro a garanzia della vita dei due lupi.Massimo Vitturi, responsabile Animali Selvatici

È infatti in via di deposito l’atto indicato dal Consiglio di Stato quale salvacondotto che confidiamo garantirà la sopravvivenza dei lupi almeno fino all’udienza del 28 settembre.

Udienza nella quale saranno portate ulteriori evidenze, una fra tutte il fatto che oramai non ci saranno più animali negli allevamenti della Lessinia che potrebbero essere a rischio predazione, così da garantire la libertà e la vita dei due lupi. Questo elemento è riportato nella causa dei lupi condannati a morte in provincia di Bolzano dallo stesso TAR di Bolzano e che ha consentito di sospenderne l’uccisione.

Sabato 16 settembre dalle 14.00 la LAV sarà a Trento per una grande manifestazione nazionale nella quale ribadiremo il nostro "NO” a qualsiasi azione che possa nuocere ai lupi e agli altri animali selvatici.   


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venerdì 15 settembre 2023

Bolzano: TAR sospende esecuzione lupi condannati

Grande risultato ottenuto grazie al  ricorso depositato ieri - con le altre Associazioni - per bloccare le procedure avviate dalla provincia per uccidere due lupi nel Comune di Selva dei Molini. ... LEGGI I DETTAGLI

Grande risultato ottenuto grazie al  ricorso depositato ieri - con le altre Associazioni - per bloccare le procedure avviate dalla provincia per uccidere due lupi nel Comune di Selva dei Molini.

Il Presidente del Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Bolzano ha firmato poco fa il decreto che salva la vita, sicuramente fino all’udienza collegiale del 10 ottobre, ai due lupi condannati a morte dall’accoppiata Kompatscher-Schuler e che comunque certifica la prima sonora sconfitta al primo atto della Giunta uscente sui lupi. Ora i forestali che erano alla ricerca dei due animali rientrino subito nei loro uffici, scaricando i fucili e lasciando vivere gli animali secondo la loro natura. LAV, Lndc Animal Protection e WWF

Il Presidente del TRGA, anche richiamando il fatto che oramai il periodo dell’alpeggio è pressoché terminato, con conseguente significativa riduzione del rischio di predazioni di lupi, ha quindi disposto la sospensione del decreto del Presidente della Provincia autonoma di Bolzano n. 1 del 9.9.0223, avente ad oggetto: “Prelievo di numero 2 lupi ai sensi dell'art. 16 della direttiva 92/43/CEE e dell'art. 3 della legge provinciale 10/2023”, fino alla trattazione collegiale prevista alla prossima Camera di Consiglio già fissata per il prossimo 10 ottobre.

Ringraziamo i nostri legali Michele Pezone e Paolo Letrari che hanno prontamente raccolto la richiesta di depositare in emergenza il ricorso che oggi ha consentito di salvare la vita dei due lupi. LAV, Lndc Animal Protection e WW

Al Parlamento Europeo intanto è stata discussa la revisione dello stato di protezione dei grandi carnivori e gli europarlamentari italiani di maggioranza e opposizione, con la sola eccezione di M5S, hanno ripiegato su posizioni antilupi.


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mercoledì 13 settembre 2023

Domani il Consiglio di Stato decide della vita dei lupi trentini

Dopo che Fugatti aveva condannato a morte due lupi a seguito di alcune predazioni avvenute a malga Boldera, nella Lessinia trentina, le associazioni LAV, Lndc Animal Protection e WWF, avevano presen... LEGGI I DETTAGLI

Dopo che Fugatti aveva condannato a morte due lupi a seguito di alcune predazioni avvenute a malga Boldera, nella Lessinia trentina, le associazioni LAV, Lndc Animal Protection e WWF, avevano presentato ricorso al TAR di Trento per bloccare l’esecuzione della condanna.

Il Presidente del TAR aveva però respinto il ricorso, nonostante fosse evidente che le predazioni erano conseguenza, in molti casi, dell’inadeguatezza e della scarsa manutenzione dei recinti elettrificati, rimandando all’udienza collegiale prevista per il 14 settembre.

Si veniva così a creare un paradosso giudiziario per cui il giorno dell’udienza si sarebbe potuto decidere sulla legittimità dell’atto, con i due lupi già uccisi.

Per questo motivo le associazioni avevano presentato appello al Presidente del Consiglio di Stato che, con il suo decreto dell’11 agosto scorso, aveva riconosciuto la validità delle loro argomentazioni, disponendo che l’uccisione doveva essere sospesa fino al 14 settembre, data prevista per l’udienza collegiale dello stesso Consiglio di Stato.  


Domani quindi si decide della vita di due lupi che potrebbero essere uccisi a caso tra quelli che vivono nella zona incriminata già sapendo, per stessa ammissione della provincia di Trento, che le predazioni sono avvenute nella maggior parte dei casi perché i sistemi di protezione non erano stati curati, una situazione quindi che ci fa sperare per una conclusione positiva del procedimento.

Le norme europee, infatti, sono molto chiare e prevedono che i lupi possano essere uccisi in deroga alle norme di protezione, solamente dopo che si sia dimostrata l’inefficacia degli strumenti di prevenzione delle predazioni. Ma nel caso di malga Boldera tali strumenti erano semplicemente non funzionanti, come riportato nella documentazione fornita dalla provincia di Trento. 

Attendiamo quindi con fiducia l’esito dell’udienza di domani al Consiglio di Stato, ribadendo che non c’è alternativa all’adozione di sistemi efficaci di prevenzione delle predazioni e alla loro puntuale manutenzione, in provincia di Trento come in tutto il Paese uccidere i lupi non solo viola le norme nazionali ed europee, non solo non garantisce il contenimento delle predazioni, ma rappresenta una feroce crudeltà.Associazioni

L’udienza prevista al TAR di Trento nella stessa giornata di domani sarà invece rinviata a seguito del deposito, da parte dei legali delle associazioni, di un nuovo ricorso per motivi aggiunti che intende verificare la legittimità del parere espresso da ISPRA circa l’uccisione dei due lupi.


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lunedì 11 settembre 2023

Bolzano: sconfitta del partito 'ammazzalupi'

Dopo l’annuncio in pompa magna del 17 agosto con il quale l’Assessore all’agricoltura della Provincia di Bolzano, Schuler, annunciava di avere richiesto a Ispra la possibilità di uccidere i lup... LEGGI I DETTAGLI

Dopo l’annuncio in pompa magna del 17 agosto con il quale l’Assessore all’agricoltura della Provincia di Bolzano, Schuler, annunciava di avere richiesto a Ispra la possibilità di uccidere i lupi, nulla è cambiato, nessuno può torcere un solo pelo ai lupi!

Infatti il quotidiano online Salto.bz nell’edizione del 2 settembre riporta un articolo a firma Mauro Fattor nel quale si ipotizza che sia ISPRA, sia l’Osservatorio Provinciale abbiano dato parere negativo alla richiesta di uccisione dei lupi formulata dalla Provincia di Bolzano.

Se fosse confermato dagli atti che abbiamo già chiesto formalmente a Ispra il 25 agosto scorso, si tratterebbe dell’ennesima sconfitta del partito ammazzalupi, capitanato in provincia di Bolzano dall’accoppiata Kompatscher-Schuler, Presidente e Assessore all’agricoltura che si vogliono prendere gioco di leggi, regolamenti e scienza pur di soddisfare le richieste di quella parte più retriva del mondo agricolo/allevatoriale che non vuole utilizzare i mezzi di prevenzione delle predazioni.

Mezzi che già esistono e che hanno dimostrato la loro piena efficacia, ma che vengono regolarmente snobbati sostanzialmente per pigrizia, visto che sono ceduti a titolo gratuito dalla stessa provincia.

Abbiamo sollecitato ISPRA per ottenere i pareri forniti alla Provincia, appena in nostro possesso li renderemo pubblici.

Schierati con noi, per loro

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sabato 09 settembre 2023

Gli Ammazzalupi

I lupi: animali protetti in tutta Italia.Tranne che in DUE PROVINCE, che hanno emesso provvedimenti 'ammazzalupi'.Siamo contrari a qualunque uccisione di animali, ma ammazzare dei lupi... LEGGI I DETTAGLI

I lupi: animali protetti in tutta Italia.
Tranne che in DUE PROVINCE, che hanno emesso provvedimenti 'ammazzalupi'.
Siamo contrari a qualunque uccisione di animali, ma ammazzare dei lupi a caso evidenzia ancora di più che si tratta solo di sanguinaria e assurda vendetta.

PER I LUPI DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO LA DATA È: 2 SETTEMBRE

Pochi giorni fa la Provincia Autonoma ha definito l’istituzione delle cosiddette “zone pascolive protette”. 

Si tratta, in sostanza, delle aree dove sarà possibile uccidere i lupi. Parliamo del 98% delle malghe presenti sul territorio.

Agricoltori e allevatori sudtirolesi da sempre rifiutano l’adozione delle misure di prevenzione dalle predazioni del lupo, come avviene invece nel resto d’Italia. Nel 2022 abbiamo potuto dimostrare che nelle 1.488 malghe attive c’erano solamente 33 recinti anti-predazione.

La Provincia di Bolzano dichiara di avere già chiesto il parere di ISPRA per procedere con le uccisioni, e in caso di riscontro positivo (come temiamo) già dal  2 settembre  i fucili dei forestali dipendenti dalla stessa Provincia potrebbero iniziare a sparare. 

IL TEMPO STA PER SCADERE

PER I LUPI DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LA DATA È: 14 SETTEMBRE

La guerra dichiarata dal presidente della Provincia Autonoma di Trento ai lupi (e agli orsi) è ormai nota ed ha visto diverse tappe.

In sostanza, Fugatti vuole uccidere due lupi, a caso, nel branco colpevole di non essere stato tenuto lontano da un allevamento di pecore nella Lessinia trentina. Le misure anti-predazione incruente non erano infatti state messe correttamente in atto: le recinzioni elettrificate erano inefficienti e in ogni caso alla malga mancava la presenza del pastore e dei cani da guardiania.

Con un provvedimento nel quale viene ribadito che i lupi sono animali protetti, il Consiglio di Stato ha riformato il decreto del Presidente del TAR di Trento che dava il via libera all’uccisione di due lupi.

Fino al 14 settembre  i lupi trentini sono quindi apparentemente salvi ma poi? Nessuna garanzia per la loro sopravvivenza a lungo termine, ma neanche a medio.

ANCHE QUESTA DATA SI AVVICINA!

DOBBIAMO AGIRE SUBITO E SU TUTTI E DUE I FRONTI: A TRENTO E A BOLZANO.

FUGATTI E KOMPATSCHER NON DEVONO AVERLA VINTA

Salvare i lupi a rischio e proteggerli è un dovere, perché questo potrebbe essere solo l’inizio di un massacro autorizzato in tutto il nostro Paese, il primo sparo di una battaglia impari contro chi ha la sola colpa di seguire la propria natura.

Non è tollerabile che una parte dello Stato italiano se ne infischi così platealmente di norme e leggi nazionali ed europee, è un vero atto di sfida alle nostre Istituzioni e al nostro ordinamento democratico che non può essere accettato.

Ci opponiamo con forza a questa deriva ammazzalupi, dai colori preelettorali (in quelle due Province si voterà il prossimo 22 ottobre) o di conservazione di bacini di voti. Continueremo a percorrere le vie legali e istituzionali, come stiamo facendo da mesi con i ricorsi al TAR.

La nostra mission è fare tutto il possibile. Sempre. Oggi, nel 2023, ammazzare animali, con tutti i mezzi incruenti a disposizione per favorire una corretta convivenza, è un atto anacronistico e crudele.

Per questo facciamo appello a chi sarà incaricato di mettere in atto le condanne e di sparare a lupi.

Facciamo appello ai Forestali delle Province Autonome di Trento e di Bolzano. Chiediamo loro di non imbracciare i fucili contro i lupi, animali protetti nel resto d’Italia e di fare obiezione di coscienza contro questi ordini immorali.


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