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Alla Corte di Giustizia Europea demolita la legge “ammazzalupi” di Bolzano

La Provincia di Bolzano cancelli la sua assurda Legge “ammazzalupi” e obblighi gli allevatori a dotarsi degli strumenti che aiutano a prevenire le predazioni.

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Ultimo aggiornamento

sabato 09 settembre 2023

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I lupi: animali protetti in tutta Italia.
Tranne che in DUE PROVINCE, che hanno emesso provvedimenti 'ammazzalupi'.
Siamo contrari a qualunque uccisione di animali, ma ammazzare dei lupi a caso evidenzia ancora di più che si tratta solo di sanguinaria e assurda vendetta.

PER I LUPI DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO LA DATA È: 2 SETTEMBRE

Pochi giorni fa la Provincia Autonoma ha definito l’istituzione delle cosiddette “zone pascolive protette”. 

Si tratta, in sostanza, delle aree dove sarà possibile uccidere i lupi. Parliamo del 98% delle malghe presenti sul territorio.

Agricoltori e allevatori sudtirolesi da sempre rifiutano l’adozione delle misure di prevenzione dalle predazioni del lupo, come avviene invece nel resto d’Italia. Nel 2022 abbiamo potuto dimostrare che nelle 1.488 malghe attive c’erano solamente 33 recinti anti-predazione.

La Provincia di Bolzano dichiara di avere già chiesto il parere di ISPRA per procedere con le uccisioni, e in caso di riscontro positivo (come temiamo) già dal  2 settembre  i fucili dei forestali dipendenti dalla stessa Provincia potrebbero iniziare a sparare. 

IL TEMPO STA PER SCADERE

PER I LUPI DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LA DATA È: 14 SETTEMBRE

La guerra dichiarata dal presidente della Provincia Autonoma di Trento ai lupi (e agli orsi) è ormai nota ed ha visto diverse tappe.

In sostanza, Fugatti vuole uccidere due lupi, a caso, nel branco colpevole di non essere stato tenuto lontano da un allevamento di pecore nella Lessinia trentina. Le misure anti-predazione incruente non erano infatti state messe correttamente in atto: le recinzioni elettrificate erano inefficienti e in ogni caso alla malga mancava la presenza del pastore e dei cani da guardiania.

Con un provvedimento nel quale viene ribadito che i lupi sono animali protetti, il Consiglio di Stato ha riformato il decreto del Presidente del TAR di Trento che dava il via libera all’uccisione di due lupi.

Fino al 14 settembre  i lupi trentini sono quindi apparentemente salvi ma poi? Nessuna garanzia per la loro sopravvivenza a lungo termine, ma neanche a medio.

ANCHE QUESTA DATA SI AVVICINA!

DOBBIAMO AGIRE SUBITO E SU TUTTI E DUE I FRONTI: A TRENTO E A BOLZANO.

FUGATTI E KOMPATSCHER NON DEVONO AVERLA VINTA

Salvare i lupi a rischio e proteggerli è un dovere, perché questo potrebbe essere solo l’inizio di un massacro autorizzato in tutto il nostro Paese, il primo sparo di una battaglia impari contro chi ha la sola colpa di seguire la propria natura.

Non è tollerabile che una parte dello Stato italiano se ne infischi così platealmente di norme e leggi nazionali ed europee, è un vero atto di sfida alle nostre Istituzioni e al nostro ordinamento democratico che non può essere accettato.

Ci opponiamo con forza a questa deriva ammazzalupi, dai colori preelettorali (in quelle due Province si voterà il prossimo 22 ottobre) o di conservazione di bacini di voti. Continueremo a percorrere le vie legali e istituzionali, come stiamo facendo da mesi con i ricorsi al TAR.

La nostra mission è fare tutto il possibile. Sempre. Oggi, nel 2023, ammazzare animali, con tutti i mezzi incruenti a disposizione per favorire una corretta convivenza, è un atto anacronistico e crudele.

Per questo facciamo appello a chi sarà incaricato di mettere in atto le condanne e di sparare a lupi.

Facciamo appello ai Forestali delle Province Autonome di Trento e di Bolzano. Chiediamo loro di non imbracciare i fucili contro i lupi, animali protetti nel resto d’Italia e di fare obiezione di coscienza contro questi ordini immorali.